giovedì 27 gennaio 2022

27 gennaio



Fare memoria, ricordare e comprendere il passato e il presente

Libertà e partecipazione, uguaglianza e dignità, rispetto e pace per ognuno e per tutti.

 Oltre la retorica serve conoscere la Storia per affrontare il Presente e Restare Umani  guardando  in faccia ciò che accade vicino e lontano, per non dimenticare ma anche per affrontare tematiche attuali di dignità negate e diritti calpestati   

 Da domani sarà triste, da domani.

Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
Oggi no.
Poesia di un ragazzo trovata in un Ghetto nel 1941

Chi non ha lavoro non può avere dignità
chi non ha rifugio non può avere dignità
chi non ha ideali non può avere dignità
chi non ha rispetto non può avere dignità
chi non conosce il bisogno, lo sfruttamento, il disprezzo, la vergogna cercherà con fatica la dignità nel vivere 

venerdì 14 gennaio 2022

Attitudine&Consuetudine

 

 
Attitudine al ricordo, consuetudine di affetti: immagini che affollano la mente

si susseguono senza sosta, le più belle legate a giornate particolari e vicende rivitalizzanti.

La mia Mamma, nonna Livia, insolitamente sul mare tiene saldamente per mano Francesco,

nostalgia e tenerezza dei tempi andati misti a memorie consolidate e indistruttibili.


Un battito ed è già mattina

dieci  ore di sonno pesante

Abitudine.

 Un nodo alla gola

un macigno sul cuore

Inquietudine.

 Spengersi alla luce

accendersi di malinconia

Solitudine.

 Il vuoto oltre lo sguardo

mentre nel cielo intensamente azzurro 

navigano pensieri sfumati

Latitudine.

 Raggomitolata nelle fiorite lenzuola accoglienti

per ora nessuna cattiva notizia all'orizzonte

Gratitudine.

Inattitudine alla vita mentre le vicessitudini ingrigiscono la speranza.

AAA cercasi fortitudine e mansuetudine q.b.

mercoledì 12 gennaio 2022

Accettare l'imprevedibile

 

 



Svegliarsi, perché?

Anna, una cara amica mi ha destata con questo testo così intenso leggendo, credo, nelle soavi parole della poetessa l’astuzia di spingersi oltre l’oblio e riacquistare leggerezza attraverso il peso della nostra epoca.

 Scorro avidamente, mi sorprende il testo intriso di mesta sobrietà e  ragionevolezza contrita, di rispetto lacerato. Nonostante questo mi ritrovo commossa. 

Percepire l'Esistenza senza cercarne la razionalità forse fa bene.

 

 Wislawa Szymborskapoetessa polacca del 1990, molto influente e famosa.

Vinse il premio Nobel nel 1996

 

Sotto una piccola stella

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.

Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.

Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.

Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.

Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.

Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.

Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.

Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.

Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.

Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.

Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.

Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.

E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,

immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,

assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.

Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.

Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.

Verità, non prestarmi troppa attenzione.

Serietà, sii magnanima con me.

Sopporta, mistero dell’esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.

Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.

Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.

Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.

So che finché vivo niente mi giustifica,

perché io stessa mi sono d’ostacolo.

Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,

e poi fatico per farle sembrare leggere.

Wislawa Szymborska

Elena invece per sostenermi nel nuovo giorno mi scrive:

Il valore delle cose non sta nel tempo in cui esse durano ma nell'intensità con cui vengono vissute. Per questo esistono momenti indimenticabili, cose inspiegabili e persone incomparabili. Fernando Pessoa                                                                                             

Sentirsi amati  aiuta comunque, le parole non sono pietre ma piume che alleggeriscono la ricorsività dell'esistenza