lunedì 27 gennaio 2020

Giorno della Memoria



27 gennaio 2020, giornata simbolo della Memoria delle vittime del nazismo,  ma tra Dachau nel 1945 e Libia 2019 passando per gli scempi quotidiani gli orrori non terminano...

“La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945”. Così nel bellissimo testo  La tregua di Primo Levi si racconta la liberazione di Auschwitz di cui ricorrono i 75 anni

Come dice in una splendida nota vocale l'attore Roberto Lipari 
...
Cara memoria, dedichiamo le giornate alle cose che ci mancano, e tu ci manchi, altrimenti
...
Aprile 
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.
Anna Frank
 Da domani


Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
Oggi no.
Poesia di un ragazzo trovata in un Ghetto nel 1941

Assenza fatale

Un giorno Dio si assentò dalla Terra
per trascorrere interminabili anni di vacanze…
lasciando che il disordine degli eventi si manifestasse.
Le nubi oscurarono la luce dei cuori… e si scatenò l’inferno.
Campi di grano di spighe vuote inondati di sangue
di fiori morti… dai rigogliosi sprezzi e copiosi odi.
Coglievan le bestie a piene mani le vite innocenti
tra sordi e ciechi… e indifferenti macere coscienze.
Invano la Terra implorava pietà!
ma fu… la catastrofe dei popoli e dei valori umani.
Dio tornò e urlò alle genti… vergogna!
Marchiando l’uomo a bestia per sempre… e pianse.
Inondando la Terra da colpose lacrime per esser mancato…
e tornò alla luce, pian piano… la pace in Terra e nei cuori.
Marco Spyry

La paura

Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!
Eva Picková
 L'Emilia Romagna salvata da un demagogo senza scupoli che gioca a fare  braccio di ferro, ma lo sguardo universale lascia senza parole tra guerre, prevaricazioni, discriminazioni e divario sociale
Tempo di riflettere ma anche di agire 

venerdì 24 gennaio 2020

Violenza Indifferenza e diritti

Immagine correlata
Una maschera antigas per  celare il volto, oggi sostituita con altro
Junior Cally, nasce come  Antonio Signore nel 1991, è un rapper e produttore discografico italiano. 
Il giovane ventinovenne è in attività con il genere Hip-Hop Rap dal 2011

Antonio Signore è nato a Focene, Roma, in arte Junior Cally, non semplice il suo vissuto infantile e giovanile, disagio e povertà, tanta rabbia e voglia di riscattarsi dallo stile di vita subito e condotto.
I testi delle sue canzoni racchiudono spaccati di vita violenta e non sempre onesta, le parole aggrediscono con contenuti fortemente sessisti invitando a scasso, furti e stupri.

“Entro di peso non mi hanno mai preso”
“Siamo la libertà per questi ragazzi”  dichiara nei suoi testi.

Strega  “Mi piace danzare la notte, Sopra le punte, fra queste mignotte, Uscito dalle fogne, dormo con tre streghe. Fratello le rimando a casa con le calze rotte”…
Gioia  “Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la da. Si chiama Gioia, perché fa la troia, sì, per la gioia di mamma e papà’… Questa non sa cosa dice. Porca troia, quanto cazzo chiacchera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la mascherà.
 ‘state buoni, a queste donne alzo minigonne..”
Prima  che con l’attuale  nome Antonio Signore si faceva chiamare  Socio.
Il nome d’arte nasce dalla passione per Junior Kelly, un grande artista del reggae giamaicano.
Su Instagram  il trasgressivo eroe mascherato ha un account ufficiale da oltre 300mila follower.

Ci domandiamo perché ma le riposte sono molto semplici da trovare scomodando psicologia e pegagogia spicciola

Si chiama gioia

Balla mezza nuda e dopo te la dà

Sì, per la gioia di mamma e papà
Lei mette soltanto le cose firmate
Esce la sera con macchina Cabrio
Lei non lavora ma vuole il denaro
Beve e poi balla sopra ad un divano
Sempre in vacanza, lei vive in Francia
Poi si avvicina e dice "fumi ganja?"

Guardo la luna ma lei la vuole
Per fare sta vita ha venduto il cuore
Dice "ti porto su Marte", parla di arte, recita la parte
Lei va a dormire quando esce il sole
Non le interessa delle persone
Lei, lei, lei
Balla mezza nuda e dopo te la dà
Lei, lei, lei
Sì, per la gioia di mamma e papà
Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia
Balla mezza nuda e dopo te la dà
Si chiama Gioia perché fa la troia
Sì, per la gioia di mamma e papà
Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia
Balla mezza nuda…

Non farei molto chiasso intorno a lui, guarda e passa, oserei dire, certa che i ragazzi e le ragazze che lo seguono necessitano di tante risposte positive e propositive in una Visione Altra di questa effimera Vita. 
 Una scuola più efficiente ed accogliente
 Una società più equa
 Una famiglia attenta e protettiva, anche severa quando può servire
 Un lavoro per una visione del fututo
 Una costruzione collettiva di benEssere
 Una minore conflittualità
...

e tanto altro ancora purtroppo non concesso in una Comunità di falso perbenismo dove i soldi fanno la differenza e l'indifferenza uccide più della noia. 

lunedì 20 gennaio 2020

Il tempo dei Poeti

Ascoltare il vento, l'aria, assaporare la vita scomposta nonostante, che messaggio forte, lontano dagli intrighi, dai soprusi, dalla arroganza che si veste di prepotente supremazia; gente intrisa tra la gente con l'accettazione dei propri limiti,  le umili diversità insite nel saper cogliere e gustare con delicata sensibilità 


La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri 

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.

...

Omaggio ad una grande Poetessa




ALDA MERINI
 I poeti lavorano di notte 

I poeti lavorano di notte

quando il tempo non urge su di loro,

quando tace il rumore della folla

e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli

dal dolcissimo canto

e temono di offendere iddio

ma i poeti nel loro silenzio

fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Sembra di afferrare il produttivo silenzio notturno di elaborazione frenetica ed il rumore delle parole vitali che si fa cantico perenne

mercoledì 1 gennaio 2020

Buongiorno 2020

Auguri a tutte e tutti per 364 giorni accettabili almeno nella media

Immagine correlata

Buongiorno a tutte e tutti

Primo dell'anno stanchi dei botti
alzarsi dal letto spossati e  un po' rotti
...

Guardare con ansia lontano
dal vetro appannato
accendere il sole che sembra adombrato

Un anno davanti e dietro già troppi
ti senti ormai  stanca ma non trovi intoppi
ti alzi ti lavi con cura prepari e pensi

uno è già andato e gli altri saran così intensi
di gioie amarezze ansie e dolcezze
di cose da fare e di lento ansimare 
saran troppo lunghi eccessivamente densi
...


così nel pensiero di nonsenso nebbioso
prevale il caldo sicuro tranquillo riposo
ritorno in poltrona guardandomi intorno
non vedo sereno questo buongiorno
...

immagino il futuro e son ben desta
ripenso al passato e mi gira la testa

Donna in poltrona di vimini, 1924-25 da Edvard Munch
Un anno appare speciale se guardandosi intorno si prova a parlare,
se tutte le guerre, i soprusi e  gli orrori dal nostro sguardo si tengono fuori.
Non ci sentiamo capaci di annullarli, ci limitiamo perciò a non guardarli
Da "Il piccolo Principe" grandi lezioni di vita