sabato 27 giugno 2020

Calda Estate


E
Brezza marina rinfresca l'aria rigenerando lo spirito

Estate

Un soffio ed è già estate
sulla pelle e nel volto felice
scapigliati i capelli e le idee
intrepide e innamorate del sole
avvolti in ogni pagliuzza dorata di riverbero
accarezzati dalle onde
Generosa di luce e di calore
ci accogli
materna nel tuo grembo
di energia vibrante
colorata di spruzzi vitali


A Sera


Infinite giornate luminose e vaghe
a sera

Mentre il sole rosso cala dietro l’Elba
Le nostalgie mi assalgono
Tra le gobbe dei monti incespicano

Frotte di pensieri si arrampicano veloci
Generando esplosioni di gioia
Tra mille compiaciuti sorrisi e rimpianti



Tema, descrivi l'estate: traccia svolta
lasciarsi  trasportare


 SENSAZIONE di ARTHUR RIMBAUD

 Le sere blu d’estate, andrò per i sentieri

graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
guardando la Natura, come un innamorato.

lunedì 22 giugno 2020

Firenze deserta

Coronavirus: Firenze libera tutti | SenzaFiltro
Covid fase 3, l'attesa della rinascita
I commercianti giustamente si lamentano, gli alberghi e i ristoranti ancora troppo vuoti, saracinesche abbassate e negozi languidamente sguarniti con sconti occhieggianti, la fase 3 si fa sentire, ci sarà RINASCITA, ne siamo certi, torneranno studenti e stranieri ad affollare le vie del quadrilatero ma per adesso lasciamo che i fiorentini ed i residenti nell'area metropolitana se la godano...

Insolito infatti passeggiare per le vie del Centro e intravedere qualche umano sperduto qua e là, insolito e sorprendente.
Piazza del Duomo con 5/6 umanoidi, un lusso insperato per godere delle bellezze della splendida città ma le persone sono purtroppo come pecore, se non c'é calca non si divertono, manca il gusto di farsi notare e di essere dove tutti si trovano, esserci, in poche parole uguale esistere.

Triste ma vero.

Chi potrà godere di questi momenti magici prima dell'arrivo in massa di turisti e vacanzieri pizzerecci e goderecci si faccia avanti, potrà apprezzare in tutta tranquillità e sicurezza le Cappelle Medicee, l'Accademia, l'Opificio delle pietre dure, il museo Dell'Istituto Degli Innocenti, il giardino delle rose e degli Iris, tante ammalianti bellezze a pagamento o gratuite, coraggio, non pensiamo soltanto a far girare L'ECONOMIA MA A FARCI GIRARE LA TESTA per il piacevole stordimento


mercoledì 3 giugno 2020

Gioia pura

Gioia pura, la si prova raramente, è un attimo, un veloce battito e svanisce, una scarica di adrenalina che ti fa vibrare, sussultare e sentirti viva/o provocando una rinascita insperata e inattesa.
Quando? Come? Puo ripetersi più volte? Domande complesse, intanto godiamone a pieno per poi capire e rielaborare.
Una sopresa improvvisa per gli occhi, una scoperta furtiva, una notizia inattesa, uno sguardo complice, il sole sulla pelle, una pagina emozionante, un incontro, una scoperta ed è fatta, lo stato muta ed il benessere ti inonda piacevolmente sviluppando insperate energie.
Come una nuvola che scopre il sole, come una manciata di petali profumati, come una dolce musica ed una cucchiaiata di gelato, così l'emozione ti prende, ti carica  e ti porta altrove.

La gioia  è effimera, impalpabile, delicata, si effonde facilmente, ma altrettanto facilmente può vanificarsi, fornisce una potenza incommensurabile.
La gioia è un’emozione di alta intensità che proviamo quando crediamo, con certezza, che uno scopo per noi molto importante sia stato realizzato.
 La gioia si prova dopo il raggiungimento di qualche cosa, la speranza prima o durante l'attesa quindi è il fattore TEMPO a determinare la diversità tra questi due stati d'animo.

La gioia è una emozione totalmente positiva ed  è il nome che diamo a quel turbamento che sperimentiamo quando un bisogno, un'aspettativa, un desiderio sono stati soddisfatti oppure un problema che ci affliggeva è stato risolto.
Immediatamente cambia il nostro stato, ci si sente elettrici, eccitati e soddisfatti.
Quanti sentimenti possiamo scomodare in nome di questa intensa trepidazione, per descriverli utilizziamo parole forti, sinonimi quali:
felicità
soddisfazione
contentezza
allegria
delizia
appagamento e piacere

La gioia intesa come emozione è lo stato che viviamo in conseguenza di una esperienza che risulta appagante. 

...
L'Inno alla Gioia è l'adattamento del quarto ed ultimo movimento della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven .
E’ una marcia di gioia, festante, scintillante di colori argentini, che accompagna l'uomo che percorre il cammino gioioso della vita ma è soprattutto un grandissimo messaggio di pace e di fratellanza; con tale composizione Beethoven volle formulare un aperto invito alla fratellanza universale e proprio per rendere tale messaggio il più chiaro possibile, egli decise di far cantare nel finale un testo del poeta tedesco a lui contemporaneo, Friedrich von Schiller: l'Inno alla Gioia.
L'ode è una lirica nella quale la gioia è intesa non come semplice spensieratezza e allegria, ma come risultato a cui l'uomo giunge quando si libera dal male, dall'odio e dalla cattiveria.

Proprio per questa esortazione alla fraterna amicizia, la melodia su cui viene intonato questo Inno alla Gioia è stata adottata come "Inno europeo" dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986.
Come inno è volutamente rimasto privo di testo ed utilizza il linguaggio universale della musica, riuscendo ad esprimere gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa.

Beethoven la presentò per la prima volta e la diresse nel teatro della Porta di Carinzia a Vienna il 7 maggio 1824.
Si narra che in tale occasione il pubblico gli tributò una fervente ovazione, ma lui non manifestò di apprezzarla. Gli si avvicinò allora la cantante Carolina Unger che, consapevole della sua completa sordità lo invitò con un gesto a girarsi verso il pubblico. A quel punto Beethoven, resosi conto dell’esultanza dei presenti, constatò il suo trionfo e si commosse.

Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d'orchestra del Novecento, ne ha realizzato, su richiesta del Consiglio d'Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica.


Beethoven ha una grande fiducia nel progresso e nel miglioramento dell'umanità. Per lui c'è sempre qualcosa da raggiungere al di là del limite: gli ostacoli della vita sono necessari perché superandoli si diventa migliori, si deve andare avanti nonostante le difficoltà ed avere fiducia nel futuro.


Un monito essenziale, da oggi 3 giugno 2020 tutto sembra tornare alla quasi "normalità", una conquista non indifferente di questi tempi. Gioia pura.