giovedì 26 maggio 2016

kondizione, ancora teatro

 Il teatro non delude mai, arricchisce dal vivo con la sua forte presa e la sua magia!
Isola madre in mezzo all'oceano, isola figlia appollaiata nel piccolo arcipelago, l'isola dell'adolescenza bagnata da ogni sentimento, senza approdi facili, l'isola della morte e del dolore sperduta e lontano fine aspra su cui non voler riflettere, l'isola dove il naufrago trova accoglienza o rifiuto, l'isola incantata dei nostri sogni, l'isola metafora della vita nel bene e nel male.
Nell’immaginario collettivo c’è sempre un’isola riflessa ed agognata, un’isola misteriosa e superba, lussureggiante anche se deserta. Sembra che da sempre  ogni uomo cerchi nell'isola una via di fuga ma anche un ambito ritorno, comunque un'esperienza di iniziazione che attraverso l'incanto doloroso della perduta fanciullezza permetta di raggiungere l'autonomia della maturità in cui troppo spesso tutto è demandato  alla logica della ragione abbandonando le spinte propulsive del cuore

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Sarà per me un onore essere presente questa sera  al Teatro Giotto,  dove per il secondo anno potremo assistere  allo spettacolo di fine anno del gruppo teatrale Kondizione del Progetto Kontatto con una presentazione musicale come apertura. 

Questa sera, giovedi 26 maggio ore 21, con ingresso gratuito, la compagnia condotta da Matteo Timori, presenterà L’ISOLA, un progetto teatrale che affronta in modo originale due pièce brevi di P.C. de Marivaux, commediografo francese del ‘700.
...
l’Isola rappresenta un Nuovo Mondo, un’occasione di riflessione sulla società e sulla natura umana, sulla possibilità di un suo cambiamento, in linea con lo spirito illuminista settecentesco di ricerca e di esplorazione della realtà umana. Il Nuovo Mondo è un Mondo Vero, non necessariamente più reale, “ma fatto di uomini veri che dicono tutto ciò che pensano”, come sostiene Trivellino, che dell’isola è governatore-filosofo
La disputa è uno dei primi lavori dell’autore, che affronta il tema di chi si sia macchiato della prima infedeltà tra l’uomo e la donna; per stabilire “scientificamente” a chi spetti il primato del tradimento viene escogitato una sorta di esperimento di laboratorio, al termine del quale non si può che prendere atto dell’inestricabile groviglio di contraddizioni che regna nel cuore umano.
L’isola degli schiavi è scritto invece negli ultimi anni di vita, si tratta anche in questo caso di una sorta di esperimento di carattere sociale, che implica uno scambio di ruoli tra servi e padroni, per cui gli uni si mettono, anche fisicamente, nei panni degli altri. Lo scambio di identità permette ai personaggi, al termine di un percorso lungo e difficile, di rinascere e diventare uomini “ragionevoli”...
il gruppo Kondizione  mette in scena una commedia, dopo il dramma di Horvath Fede, Speranza e Carità presentato nello scorso sanno. in bocca al lupo  al  Gruppo Teatrale Kondizione, che da 5 anni  si cimenta con testi complessi ma riscuote anche  tanti applausi meritati dati i molti estimatori sul territorio.
Anche quest’anno il Gruppo ha assistito a tutti gli spettacoli della stagione Teatrale del Teatro Giotto, grazie alla collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo, con la quale sono stati organizzati  interessanti incontri con le compagnie, per permettere ai giovani di avvicinarsi sempre di più al mondo del teatro.
Interpreti: Giulia barbugli, Irene Barnes, Brenda Bianchi, Brian bianchi, Lara Bianchi, Giovanni Degl’innocenti, Sofia Del Vita, Ivan Ferraro, Lorenzo Mengoni, Giulio Niccoli, Leonardo Parisio, Sofia Pieri, Eleonora Poggini, Lorenzo Rosi, Ivan Sisti, Lorenzo Toninelli, Rebecca Zigliotto. Regia Matteo Timori.
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Un testo di grande attualità 


Cenni sul testo: In seguito ad un naufragio quattro sopravvissuti (Iphicrate,Euphrosine,Cléantis ed Arlequin) approdano nell'isola degli Schiavi, così chiamata perché popolata molti anni prima da schiavi fuggiti dai loro padroni, perché non ne sopportavano più le angherie. Il saggio governatore dell'isola,Trivellino, incontra i naufragi ed espone loro la legge che dell'isola, che  impone uno scambio di ruoli tra servi e padroni, perché l'isola è un luogo di redenzione: i nobili padroni devono pentirsi della propria superbia ed arroganza, mentre i servi devono liberarsi del rancore che nutrono verso i padroni. Quando sarà avvenuta questa redenzione ognuno riprenderà il proprio ruolo e tutti ritorneranno nel loro vecchio mondo. Servi e padroni si scambiano non solo i ruoli, ma anche gli abiti e i nomi. Il processo di redenzione inizia con i racconti che gli ex-servi fanno a Trivellino della vita dei loro ex-padroni, vita fatta di piaceri, di ozi e di cattiverie rivolte ai loro servi.
Alla fine dei due racconti i due nobili riconoscono la vacuità della loro esistenza
E la nostra esistenza quanta vacuità? Tra Uomini definiti banalmente migranti, sopraffazione e sfruttamento, servi e padroni di consumi sfrenati, quanta triste kondizione in un mondo in cui la disuguaglianza regna sovrana ed i diritti rappresentano una chimera per le donne, per gli anziani, per i diversamente abili...quanta modernità!
Da non perdere 
Applausi, applausi!
Veramente applausi meritati ieri sera, teatro affollatissimo e grandi congratulazioni, Matteo Timori superbo nella impeccabile regia, il ritmo serrato nella complessa narrazione, colpi di scena inattesi, dinamicità e risate su temi ancora oggi drammatici di subalternità e disuguaglianze.
Gli attori da veri professionisti hanno interpretato ruoli dipingendo divinamente i caratteri ed i personaggi,muovendosi e recitando con incredibile competenza. Bellissimi i costumi.
 Un vero successo!
Bravi ragazzi, ancora una volta ci avete incantato

lunedì 16 maggio 2016

Tanti auguri William

Ancora teatro

Il 10 al teatro Giotto di Vicchio e il  13 maggio è andato in scena lo spettacolo della compagnia degli Apicultori di Arcoscenico, a cura di Anna Scalabrini.
Ecco alcune recensioni
La commedia degli errori di William Shakespeare
Teatro Giotto di Vicchio – Firenze –
Martedì, 10 maggio 2016


Eleonora Marchiori, Atelier di Scrittura di Borgo San Lorenzo WZapp
Splendidi ragazzi e splendida performance ieri sera. Senza retorica bravi e meravigliosi loro ma anche voi.
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Manuela Agus, ex allieva laboratorio degli Apucultori  chat FB

Un po’ si vedeva l'emozione dei più giovani e c'è stato qualche intoppo, ma nonostante tutto lo spettacolo è ben riuscito nel suo intento di divertire il pubblico, è riuscito infatti a creare un collegamento tra attore e spettatore e non mi sembra poco.
Alcuni dei nuovi sono già molto bravi e tutti i vecchi sono migliorati un sacco, tanto da stupirmi
Mi mancaaa!
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Silvia Poggini, ex allieva laboratorio degli Apicultori SMS

Si vedeva l’emozione degli ultimi arrivati. Qualcuno deve lavorare sulla memoria per far scorrere meglio alcuni atti un po’ più pesanti. Non so come sia stato il lavoro quest’anno, ma se si inizia a lavorare fin da subito queste sono cose che si possono evitare! Nel complesso lo spettacolo è ben riuscito, sono stati tutti molto bravi!
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Christian Balsamo, professore di lettere Chino Chini
La commedia degli errori è giocata su delle identità confuse, in cui ognuno è certo di se stesso, ma appare diverso agli occhi degli altri. In scena i ragazzi del Laboratorio degli Apicultori hanno portato, con gioiosa presenza scenica, dello scompiglio a tratti autentico. Quella confusione che ti prende a volte su chi sei e come ti specchi negli occhi altrui. Scenografie essenziali ed efficaci, scene corali divertenti e ben architettate. Buona preparazione degli attori, aiutata dalla loro coesione e capacità di interagire, anche quando incorre qualche difficoltà di scena. E ogni errore della commedia alla fine si risolve: si risolve per i gemelli shakespeariani e si risolve forse anche per gli attori, che dal palco ci suggeriscono un insegnamento: “Il teatro non è il paese della realtà, […] il teatro è il paese del vero” (sembra fosse Victor Hugo).
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Anch'io condivido in pieno la recensione di Claudia Vitale e posso dire di aver vissuto un'emozionante esperienza, grazie alla bravura dei nostri ragazzi su un palco dove hanno dato prova di essere vivaci e possessori di cuori veri, capaci di suscitare sentimenti vivi.
Ciao,
Michele Santoro, professore IIS Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo

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Ed eccomi arrivato a seguire l'ottava rappresentazione teatrale del laboratorio degli Apicultori e come tutti gli anni dopo il debutto rimango sempre esterrefatto .
Tutti gli anni Anna Scalabrini e Matteo Timori iniziano la loro attività con ragazze e ragazzi già svezzati nel mondo del palcoscenico e con altri che iniziano il loro cammino, con età che variano dai quattordici ai diciannove anni . Spesso sono ragazzi che non si conoscono, che hanno ognuno le proprie affinità, i propri pregi e difetti, e con un lavoro assiduo e puntuale Anna e Matteo portano il gruppo al debutto dello spettacolo . E tutti gli anni ci casco, mi dico: quest'anno avremo delle difficoltà al debutto… e poi: eccoli! Come crisalidi escono dal proprio bozzolo e trasformate in farfalle volano, e che la pièce sia una tragedia o una commedia, come quest'anno La commedia degli errori, riescono sempre ad entusiasmarmi, a farmi venire il “groppo in gola” e non mi resta altro che fotografarli per far si che le loro gesta non siano dimenticate.
Fabrizio (Ferdinando) Bigazzi, professore IIS Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo


Elena Bargioni, insegnante di sostegno IIS Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo

Bravi, bravissimi tutti!!! Come tutti gli anni dopo tanto lavoro, impegno, sacrificio e divertimento (si, perché al laboratorio si cresce e ci si diverte anche tanto tutti insieme!)avete messo in scena un capolavoro pieno di energia.
Uno degli aspetti che mi ha sempre colpito e che non mi stancherà mai è la forza del teatro e della metamorfosi che ogni anno si compie.
….messa alla prova, gioco, impegno, sfide, memoria, risate, timidezza, paura, entusiasmo… sono tutte emozioni forti vissute e condivise che creano legami indissolubili e fanno crescere  solidarietà e attenzione per l’altro, tutti si sentono accolti e parte indispensabile. E’ IL GRUPPO CHE VINCE!!!
Magistralmente guidato da Anna Scalabrini e da Matteo Timori. 
Chiara Borselli, professoressa di lettere, suola media della Casa di Borgo San Lorenzo

Questa  è la grande potenza del teatro quella di trasformare un gruppo eterogeneo di ragazzi (quello timido al punto tale che non riesce quasi a parlare, quello distratto che non tiene a mente le battute, quello troppo esuberante e indisciplinato, quello con forti difficoltà relazionali) in una compagnia di attori capaci di raccontare una storia, trasportarti in un luogo e in tempo lontani, trasmettere delle emozioni. E dunque anche quest’anno gli Apicultori hanno messo in scena lo spettacolo  di fine anno del laboratorio teatrale, celebrando Shakespeare e il suo compleanno!

In un luogo colorato e vivace (in scena compaiono due coloratissime porte su un fondale in cui si alternano forti monocromie) due coppie di gemelli danno vita ad una serie di fraintendimenti, causati dallo scambio  di identità. Il ritmo, più serrato nei primi tre atti, rallenta un po’ sul finale, quando la matassa si scioglie ed i gemelli si incontrano. Bravi gli Antifolo ed i Dromio che reggono bene la parte e bravi anche gli altri attori, ognuno con le sue peculiarità. Chi abbia recitato un intero atto o solo una scena, ciascuno dei giovani attori ha dovuto confrontarsi con il palcoscenico e con la sfida che questo rappresenta. Senz’altro la partecipazione al laboratorio teatrale arricchisce questi ragazzi, insegna loro ad impegnarsi per un obiettivo, che soltanto attraverso la condivisione e la collaborazione di tutti può essere raggiunto.

14 maggio 2016

Ricordo  la celebrazione con emozione dei 20 anni di teatro l’anno passato.
Una rabbia tremenda mi assale per non aver poter applaudire, per gravi problemi familiari, lo spettacolo ideato, condotto e curato da Anna Scalabrini che ha visto coinvolti tanti ragazzi con grande indiscusso successo.
Ho conosciuto i miracoli di Anna da molti anni, ho sostenuto con tutte le forze il laboratorio teatrale di Arcoscenico alla scuola media, prezioso elemento di formazione e continuità, indispensabile strumento didattico per Creare una Coscienza di Gruppo, per Scoprire il Gusto della Lettura e della Ricerca storica, per Comprendere il presente e sensibilizzare le nuove generazioni attraverso il passato. 
Il valore del laboratorio teatrale nelle scuole di ogni ordine e grado, soprattutto se solletica e costruisce in continuità, è indiscusso a livello pedagogico,  indispensabile per sollecitare l'espressione vocale e corporea, per potenziare le capacità creative, per educare all'ascolto-attivo di sé e degli altri, per accrescere la capacità di lavorare in gruppo, per migliorare la lettura e la comprensione dei testi, per sviluppare la politica dell’incoraggiamento e della fiducia.
I percorsi ideati da Anna Scalabrini, grande professionista per la sua capacità maieutica, (così il filosofo di Atene, Socrate, definiva l’arte di “ tirar fuori” all’allievo pensieri e capacità personali) conquistano per la passione che coinvolge sia chi partecipa che chi, come spettatore, assiste stupito dai risultati di percorsi anche abbastanza brevi.
Come docente, come delegata alle pari opportunità nel Comune di Borgo San Lorenzo, come formatrice non posso che augurare al territorio di veder rinnovato questo impegno che è  risultato negli anni estremamente positivo per  gli alunni,  per i docenti, per gli Istituti coinvolti, per il Comune, per i  numerosi spettatori presenti agli spettacoli, per tutti.
Non mi resta che ammirare i fotogrammi ed ascoltare l’eco degli applausi a cui mi unisco, alla prossima ragazzi, Anna non molla, abbiamo bisogno di sognare con LEI e con VOI, regalateci ancora emozioni.
Emanuela Periccioli
 uno spettacolo tira l'altro...
Domani mattina martedì 17 maggio, nell'Auditorium del Giotto Ulivi sarà nuovamente presentato lo spettacolo

Una rassegna interessante in corso

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relazioni speciali

Parlare di sofferenza, malattia, morte non è mai facile anche se questi aspetti appartengono alle vicende della vita costituendone con altri un aspetto intrinseco e ineludibile.
Parlarne a scuola con i ragazzi ancora più arduo per la mancanza di formazione, ancora oggi compito complesso di docenti più " sensibili" pronti a stabilire un contatto reale, una relazione efficace con i propri allievi. File promuove percorsi di formazione ed incontri, l'esperienza personale mi ha permesso un avvicinamento all'Associazione che mi sento di sostenere e valorizzare soprattutto nel mondo scolastico.
File, fondazione italiana di leniterapia Onlus, nasce a Firenze nel 2002 per diffondere la cultura e l'assistenza nell'ambito delle cure palliative.
Con molti eventi culturali la Fondazione si propone di sensibilizzare la popolazione sul senso della vita, sulla dignità delle persone fino alla sua ultima fase, sul tema del lutto.
File in collaborazione alla Fondazione Stensen ha promosso la proiezione di 3 film per affrontare le tematiche della malattia, dell'invecchiamento e del morire, temi scomodi, spesso volutamente rimossi ma che fanno parte del nostro quotidiano.

IN MY END IS MY BEGINNING, il titolo della rassegna partita il 9 maggio con "Quel fantastico peggior anno della mia vita" che prosegue per 3 lunedì.

Il primo film lunedì scorso, " Quel fantastico peggio anno della mia vita"; oggi ore 18,30 la proiezione "Qualcosa di buono", lunedì 23 maggio "Arrugas"
I film selezionati per la rassegna permettono di entrare dentro storie che mostrano le difficoltà relazionali che si vengono a creare tra le presone in situazioni problematiche ma anche le magie che sorgono nelle situazioni critiche della vita

Quel fantastico peggior anno della mia vita
 Un film di Alfonso Gomez- Rejon che racconta  l'impatto di un giovane con una malattia terminale 
E' la storia anche divertente e commovente di Greg, un liceale che cerca di mimetizzarsi evitando relazioni profonde, come strategia di sopravvivenza in quel campo minato che è la vita sociale dei teenagers. Greg descrive persino il suo costante compagno Earl, con il quale realizza cortometraggi-parodia di classici del cinema, più come un collega che come il suo migliore amico. Ma quando sua madre insiste affinché lui passi del tempo con Rachel, una compagna di scuola recentemente colpita da un cancro, Greg scopre pian piano quanto valore può avere un vero legame di amicizia.
Un film comunque drammatico.
Qualcosa di buono
...
Kate avverti i primi segnali che il suo corpo non obbedisce più a lei ma ad una malattia progressiva e invalidante, la vita che ha condotto fino a quel momento si sgretola con rapidità. Non può più suonare il piano né cucinare, non se ne fa più nulla o quasi dell'immensa casa modernista su due piani, e presto nemmeno di un marito, Evan, che per paura di romperla ha pensato bene di smettere di avvicinarla intimamente. Ferita nell'anima, ancor prima che nel fisico, Kate insiste per assumere come badante la giovane Bec, universitaria caotica e inesperta, dotata però della carica vitale di cui lei ha disperatamente bisogno.
Interprete e produttrice, Hilary Swank 

Bellissimo il film, regala forti emozioni con superbe interpretazioni

Arrugas-Rughe 
Il film è un lungometraggio d'animazione 2D della durata di 90 minuti, realizzato sapientemente in Spagna e diretto da Ignacio Ferreras. Basato sul romanzo grafico Rughe di Paco RocaArrugas narra la storia di Emilio, ex direttore di banca ora costretto dal figlio per motivi di praticità a  lasciare la sua casa, dove non poteva più vivere solo, per essere trasferito  in una casa di cura, dove arriva affetto da uno stadio iniziale di Alzheimer. Qui conoscerà Miguel e altri compagni, che lo aiuteranno a evitare il temuto ultimo piano dell'istituto, destinato a chi non può provvedere autonomamente a se stesso. Il film molto crudo ma anche tenero e struggente, mette in evidenza la solitudine dell'uomo ma anche l'amicizia e la solidarietà. 

  
per informazioni sull'Associazione visita 
www.leniterapia.it

Altra interessante proposta
"La medicina vestita di narrazione": presentazione del nuovo libro di Sandro Spinsanti

Oltre alla presenza di Sandro Spinsanti, direttore dell’Istituto Giano per le Medical Humanities di Roma e membro del Comitato Scientifico di FILE, è prevista la partecipazione in qualità di moderatori di Mariella Orsi, sociologa e coordinatrice del Comitato Scientifico di FILE, Andrea Lopes Pegna, pneumologo dell’AOU di Careggi, Marcella Agostinelli, infermiera, Lisa Carmagnini, consigliere provinciale dell’AISM 
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Il portale web dedicato a bambini ed adolescenti che hanno subito un lutto 
Così importante affrontare l'argomento della malattia e della perdita soprattutto con i giovani, fortemente impreparati e quindi senza alcuna difesa. 
La scuola deve farsi carico di queste problematiche per aiutare i ragazzi a gestire LE EMOZIONI e a fare squadra intorno ai problemi che emergono. 
Troppo spesso certe situazioni drammatiche, ma purtroppo ordinarie, ci trovano totalmente impreparati sia come persone che come professionisti dell'educazione. 

venerdì 6 maggio 2016

Ricette in laboratorio

Immergersi in un sogno, il magico mondo di "Mugello da fiaba" a Borgo san Lorenzo, nello splendido scenario di villa Pecori, a partire dal 12 maggio fino al 15 per osservare e condividere, per sperimentare laboratori rivolti a bambini e ragazzi, coinvolgenti, creativi e intriganti.
Una semplice proposta da parte mia, vicino al boschetto centrale, nel parco o in caso di pioggia nell'area Qb di ReMida, lavoreremo su cosa è da maschio, cosa è da femmina, discuteremo scambiandoci opinioni e realizzeremo dei preziosi  LEPORELLI da portare a casa prendendo spunto dagli Stereotipi di genere.

2005- 2006 Carta europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale.
Elaborata dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, in collaborazione con numerosi partners e con il sostegno della Commissione europea.
 Iniziative per l’ applicazione dell’ Articolo 6 - Neutralizzare gli stereotipi
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cosa da maschio, cosa da femmina?
1.Il firmatario s’impegna a neutralizzare e a prevenire, per quanto possibile, pregiudizi, azioni, utilizzo di espressioni verbali e di immagini basate sull’idea della superiorità o dell’inferiorità dell’uno o dell’altro sesso, e/o il perpetuarsi di ruoli femminili e maschili stereotipati.
azioni ricorsive 


Una semplice iniziativa: LABORATORIO “ è DA MASCHIO è DA FEMMINA”
Essere o non essere, i grandi chef? Da Visani a Cannavacciuolo
Nel passato i ruoli in cucina della donna e dell’uomo erano ben distinti: la femmina relegava i suoi compiti all’ambito domestico mentre il maschio applicava le sue capacità al contesto sociale.
Donna cuoca in famiglia - poche lodi e nessun salario. Era la necessità. Uomo ristoratore in pubblico - molti apprezzamenti e riconoscimenti economici.
Pellegrino Artusi pur non sapendo cucinare nemmeno un uovo, divenne celebre scrivendo “La scienza in cucina…” (pietra miliare della tradizione regionale italiana) solo grazie all’aiuto pratico della sua cuoca Marietta.
Fino a oltre la metà del ‘900 era d’uso dire: “dietro un grande uomo c’è una grande donna”, evidenziando che al pubblico successo professionale dell’uno era collegato l’oscuro lavoro dell’altra.
Insomma nella storia della ristorazione la figura femminile è quasi sempre stata relegata a ruoli accessori.
Fortunatamente negli ultimi anni sembra che il pensiero stia cambiando. Secondo recenti indagini le cucine dei ristoranti sono dirette anche da figure femminili, e nei programmi televisivi tra i personaggi più amati spiccano anche cuoche e maestre. Tutto questo però non basta, perché le donne, oltre a guadagnare di meno dei colleghi uomini, sono vittime di giudizi discriminanti.
Un famoso chef del nord Italia, “stellato” giustificherebbe la supremazia del maschio con la troppa durezza del mestiere: orari massacranti, postura faticosa, scarsa capacità a maneggiare le pentole pesanti, compromessi durissimi con gli orari della famiglia e dei figli piccoli. Sembra troppo limitato ricondurre il ruolo di gestire una cucina al puro esercizio fisico da GURU.

TE CHE NE PENSI? Qual è la tua opinione a proposito?
In una ricetta quello che conta è l’organizzazione e il “tocco”, e relativamente a questa seconda dote uno studio evidenzia come il palato femminile, più sensibile e sofisticato di quello maschile, generi stili culinari maggiormente delicati ed eterei … La tradizione culinaria italiana allora è femmina? Molti ricercatori concordano nell'affermare che la vera cucina è quella popolare, creata dalle donne con piatti inventati dal nulla, realizzati utilizzando pochi ingredienti e scarsi mezzi tecnici.
Non è più accettabile ciò che accadeva ancora negli anni settanta alle nostre nonne  alcune analfabete, mandavano avanti la famiglia cucinando in casa, nelle mense e nei ristoranti. Non erano famose e non guadagnavano bene. I sapori delle loro ricette rimanevano nella memoria di chi le assaggiava, ma il complimento che ricevevano  era: “brava come un uomo”, e oggi i grandi chef sono in genere uomini.

Non di sola carta possono essere fatti dei piccoli libri o dei leporelli che possono girare per le nostre mani. Basta avere un po’ di fantasia e guardarsi attorno: quante cose gettiamo pensando che non ci potranno più essere utili. Attraverso un lavoro ragionato di assemblaggio dei materiali i bambini/ragazzi potranno lasciar spazio alla fantasia e  creare il loro quaderno o anche un piccolo libro d’artista. I bambini sono inoltre invitati a portare da casa alcuni materiali che possono essere riconvertiti in questo piccolo progetto: pezzi di stoffa, bottoni, fili di lana e cotone, spugnette, scatolette di cartone, plastiche varie e molto altro ancora.

Laboratorio per bambini/ragazzi Durata minima: 30 min.
Brainstorming: Cosa è da femmina e cosa è da maschio? Dai monaci ai grandi cuochi passando per la botanica. Vegetariano /vegano, la salute e la moda
COSA è UN Giardino dei Semplici (rievocazione dell’antico giardino di erbe officinali e aromatiche che era IN GENERE curato dai monaci benedettini) Cosa sono i centri ReMida? Quanti in Italia e nel mondo? Uno A BORGO, lo sapevi?
Luppolo, Borraggine, ortica, malva, piante aromatiche e piante officinali, sai la differenza? Si può realizzare un erbario nel quale inserire le erbe aromatiche raccolte durante la visita ALLA MOSTRA O DISEGNATE  O RITAGLIATE DA SAGOME.  Si può  REALIZZARE UN LEPORELLO, vedi una precedente scheda illustrativa
 
SEMPLICI lezioni sull'impiego delle specie botaniche, in fitoterapia ed in cucina.  Tu cosa sai?
Ricorda quando passeggi cerca con gli occhi le piantine spontanee, annusale, osservale,  ne resterai sorpresa/o

Focaccia al rosmarino, pane alle noci e ortica, dolcetti alle mandorle e malva, petto di pollo alla menta e pistacchi, tortino di carote e asparagi selvatici, pasticcio di patate all’aglio selvatico Continua te…
utilizza:
  la  salvia, il rosmarino, la menta, l'origano, la melissa, la nipitella, e...

quanti profumi
MANI IN PASTA
leporello che passione!
Disegna il tuo LEPORELLO dorato o a colori e… portalo a casa aggiungendo la tua ricetta, ricordati di decorare con fantasia tavola e piatti
Cerchiamo parole per le rime: 
pane/sane; farina/cucina; pomodoro/capolavoro; sale/male; mani in pasta quanto basta; limone/golosone, abbuffata/scorpacciata...
i proverbi legati al cibo
ricette di cucina
scrivi la tua ricetta 
La tua ricetta qb:
Gli oggetti antichi e moderni in cucina…li conosci? Sai come si usano ed a cosa servono?
ecco alcuni esempi, proviamo a nominarli.




·       Ingredienti:



·       Preparazione



 ·       Il perché della tua proposta


polpette che bontà 

Cerchiamo PROVERBI E MODI DI DIRE

Ecco alcuni proverbi e modi di dire legati al cibo, sono molto significativi, ognuno nasconde una dose infinita di saggezza e verità.

Tutto fa brodo.
Se si litiga in cucina ogni pasto va in rovina.
Pesce di pantano cibo poco sano.
Troppe salse vivande false.
Pane di villano rustico ma sano.
La cuoca pigra e ottusa il forno sempre accusa.
Pane, noci e fichi secchi - se ne sgranano parecchi.
Papa e re a desinare non si fanno  mai aspettare.
Grassa cucina, magro testamento.
Spreco in cucina povertà vicina.
Una cucina prodiga e grandiosa divora, casa, stalla ed ogni cosa.
Quattro sono i buoni bocconi: fichi, pesci, funghi e poponi.
Non rompere le uova nel paniere.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Gallina vecchia fa buon brodo.
A San Martino, ogni mosto si fa vino.
Dire pane al pane e vino al vino.
cercare pane per i propri denti.
Cercare il pelo nell’uovo.
L’albero si riconosce dai frutti.
Togliere le castagne dal fuoco.
Se non è zuppa è pan bagnato.
Ne conosci altri?
E ancora:
TARTINE e TORTE, PASTE,e CIAMBELLE 
CREMA e NOCCIOLA, PANNA e FRITTELLE 
GELATI e BISCOTTI, TORRONE e CROSTATE
BUDINO, SFOGLIA, PANETTONE,  
PAN DI SPAGNA, BRIOCHES E BIGNḖ. 
Non esageriamo su un pasto da Re

TAGLIOLINI e SPAGHETTINI 
MACCHERONI e  BUCATINI 
TORTELLONI e TORTELLINI 
TAGLIATELLE e CRESPELLE
CON LASAGNE e  PENNE,  
RAVIOLI, RISO e  PASTINA,
Siamo prudenti con un  pasto  da REGINA

CI SONO SEMI DI TANTI FORMATI 
CRUDI O COTTI VAN MANGIATI 
SONO MOLTO NUTRIENTI 
FANNO BENE ALLE OSSA E AI DENTI
NON LI DEVI MAI DIMENTICARE
I legumi puoi sperimentare nella tua dieta alimentare

BIANCO e BEIGE, SPIGHE e  GRANO, 
MACINATI PIANO PIANO, 
CON LA MACINA o IN CUCINA
SI PREPARA LA FARINA, 
BIANCA, LEGGERA e per DOLCI SOPRAFFINA. 
TORTE, PANE e PASTICCINI, 
PASTA, SFOGLIE anche GRISSINI
Se COME SI UTILIZZA vuoi SPERIMENTARE
non ti resta che RIMBOCCARTI LE MANICHE DANDOTI da fare
QB, quanto basta x tutti