lunedì 26 maggio 2014

scuola: fare teatro

La lingua democratica, l'alfabetizzazione significativa, la motivazione e l'autostima passano anche attraverso i laboratori teatrali.
2 percorsi attivati quest'anno in 2 terze ed in 2 seconde
A Borgo, la salvezza
Avanzi di Galateo
Un esempio di copione realizzato interamente dai ragazzi con decisioni condivise e scrittura collettiva
Scena 1
Musica di Paura solo ascolto
I ragazzi preparano la scena. Alla fine quelli della scena 2 entrano ballando e prendono il loro posto

Scena 2

A caccia d’idee gustose
Cittadini nel mondo, ristorante etnico
Mamma, babbo, Sofia, Lapo, clienti e figuranti e suonatori
I Cartello con i due titoli
Mamma:          Non ne posso più! Anche oggi ho apparecchiato 20 tavoli, piegato tanti di quei tovaglioli che ho perso il conto! Ma non è finita qui, il ristorante era semivuoto, c’erano tre persone! Non possiamo tirare avanti così. Il fallimento è vicino.
Babbo:             Se continua così chiuderemo!
Sofia:               E’ la centesima volta che ve lo dico! L’aspetto negativo è evidente, i clienti si sono stufati della monotonia del menù!
Lapo:               Servirebbe una svolta a questo ristorante...
Babbo:             Ci vorrebbe un’idea!
Sofia:               Io ce l’ho! E’ un’idea un po’ bizzarra ma potrebbe funzionare...io e Lapo potremmo andare in giro per il mondo e trovare nuove ricette!
Babbo:             No! Assolutamente no. Troppo pericoloso, troppo costoso. Ma… volete intraprendere un GRAN TOUR? Ma chi sono io, babbo Natale?  Avete solo 21 e 19 anni!E qui chi mi aiuterà?
Mamma:          Ma caro, sono grandi e potrebbe funzionare!
Babbo:             Ok, ma solo uno… due… vada per  tre mesi, ma dovrete  chiamare sempre, mi raccomando!
(mentre Pippo parla Sofia cerca su internet)
Sofia:               Ho trovato un volo a pochissimo per la Grecia, lì  troveremo molte  ricette!
Lapo:allora pensiamo a fare i bagagli!!!
II Cartello:La settimana seguente alle 7:00 i figli salutano i genitori.
III Cartello:   dopo un mese…
Babbo:             (entrando) Giovanna è arrivata una lettera da Lapo e Sofia.
Mamma:          che sollievo,cominciavo  a preoccuparmi.
Babbo:             E’ la prima ricetta!! (leggendo) Sembra buona.
Mamma:          aggiungiamola nel menù.
IV Cartello:la sera arrivano cinque  clienti
Cliente1:          buono il nuovo piatto  lo consiglierò ai miei amici.
Cliente2.          Mussaka! Questa carne è morbidissima!
Cliente3:          E come ci stanno le melanzane …
Babbo:             Sono soffritte con la cipolla!! E’ un piatto tipico greco…
V Cartello: una settimana  dopo.
Musica. Entrano i cinque clienti, più altri cinque
Babbo apre un’altra lettera con timbro del paese ….

VI  Cartello: due settimane  dopo.
Musica. Entrano i cinque clienti, più altri cinque, più altri cinque(caratterizzare mimicamente i personaggi)
Babbo apre un’altra lettera con timbro del paese…
Musica. Tutti via
Scena 3
È come una specie di incursione folle
Marinetti:         Fu poi la volta della terza portata del Bue in carlinga, ovverosia delle misteriosissime polpette sulla cui composizione indagare non è bello e indagare non giova, adagiate sopra aeroplani di mollica di pane. Belli i velivoli, meno belle le polpette. In ogni modo questo piatto fu dei più apprezzati come quello che offrì a molti degli ospiti il destro di sfamarsi almeno con del pane che mai come allora apparve un cibo prezioso e divino.

Scena 4
Una cena di lusso
Una sera il nobiluomo Evaristo invita il signor Giovanni della Casa al suo castello  per una cena nel salone di corte. 1700 circa
Ma non sarà una serata piacevole per i due amici, il cameriere infatti ne combinerà di tutti i colori.
A tavola
 Evaristo.         Mio Caro Giovanni, è una gioia e un onore averti al mio desco.
GdC:    L’onore è tutto mio, mio caro amico, conte Evaristo da  ………………………
Parlano ed ecco che arriva il cameriere
Cameriere: Che volete da mangià? (con le dita nel naso)
Giovanni: Scusate, ma che modi sono questi? I nobili servitori, non si deono per alcuna  condizione grattare il capo né altrove…
Cameriere: Che c’è di strano? Comunque mi scusi. Non lo faccio più.
Evaristo: Bene ora ordiniamo grazie. Ci può passare il menù?
(il cameriere lancia il menù, i due lo guardano malissimo).
Cameriere: Scusate.
GdC:    Una zuppa rassodata (il cameriere va in cucina)
Evaristo: Ebbene, sei tu giunto a una conclusione, il tuo libro ha finalmente visto la luce!
GdC:    (mostra una copia) Eccolo qua, il mio capolavoro
Evaristo: (legge complimentoso) Trattato di meser Giovanni della casa,  nel quale sotto la persona di un vecchio idiota ammaestrante un suo giovinetto si ragiona de’ modi che si debbano o tenere o schifare nella comune conversazione, cognominiato Galateo.
(Torna il cameriere con la zuppa …)
Cameriere: Scusate per il ritardo, ma mi era caduta la zuppa per terra: fortunatamente sono riuscito a rimetterla nel piatto.
Giovanni: Le è caduta la zuppa per terra?
Cameriere: Davvero! Sono stato abile!
Evaristo: non è igienico rimettere cibo caduto per terra nel piatto.
Cameriere: in effetti… forse è meglio che vada a rifarla… (starnutisce)
Giovanni: Quelli che arrecano i piattelli si astenghino da sputare, da tossire e più da starnutire. Vada e non ci metta troppo tempo.
Evaristo:           (apre come a caso il Galateo e legge) “Quando si favella con alcuno, non se gli dee l’uomo avvicinare sì che se gli aliti nel viso: perciocché molti troverai che non amano di sentire il fiato altrui… (si avvicina molto a GdC) quantunque cattivo odore non ne venisse…
(silenzio tra i due, Giovanni guarda Evaristo con imbarazzo, poiché nel parlare gli è andato vicinissimo; torna il cameriere)
Cameriere: eccola!! Appena scodellata! (con della polvere nera nel piatto che il cameriere cerca di soffiar via in maniera rumorosa).
Evaristo: cosa è questa Polverina scura? Ha un colore poco invitante…
Cameriere: mi scusi, c’è stato un piccolo errore nella cottura del pane, è cenere… la levo io…
GdC:    E se talora averai arrostito pane in su la brage, tu non vi dei soffiare dentro, perché egli sia alquanto generoso, perciocché si dice che ”mai vento non fu senza acqua”…
Evaristo:           glielo dico per l’ultima volta, vada in cucina e prepari qualcosa di decente.
(Il cameriere va via).  Perdonerai questa incresciosa figuruccia, amico caro. Dopo lunga ricerca il mio personale era quanto di meno peggio offriva il mercato.
GdC:                Tranquillizzati, caro amico. In fondo l’atteggiamento della tua servitù non fa che convincermi dell’utilità del mio saggio.
Evaristo:           Questo è verissimo. Ve ne era di grande bisogno. Certamente.
( il cameriere torna)
Cameriere:       Ecco pronta!
Giovanni:          Gradisco, ci ha messo pochissimo, speriamo di poter degustare qualcosa di buono.
Cameriere: assaggi, assaggi e mi dica.
Evaristo:           la minestra è…
Giovanni:          ha un odore un po’ alterato, inusuale ma…
Cameriere:       Nooo, aspetti, ho sbagliato! Quello è il piatto in cui ….la cuoca ha (avrebbe voluto dire “ ha vomitato”)…
Giovanni:          E perché dovrebbe essere il piatto della cuoca, un piatto non predisposto per me?
Cameriere:       E’ che  ho fatto assaggiare la minestra alla cuoca che si è sentita male, allora…
(Giovanni fa una smorfia schifata) ci ha vomitato dentro….
GdC:                Perciocché non sono da fare le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, ma il nominarle anco si disdice…
Evaristo:           Lasciamo questo luogo ambiguo, sono disgustato…
Cameriere:       E’ che la cuoca  non ha digerito bene … non si sente bene, dovete scusarci
(i due vanno via con smorfie di disgusto)
Arriva un altro cameriere con la vera zuppa…grattandosi vistosamente le terga

(da fuori) GdC:          (andando via) Sconcio costume è quello di alcuni che in palese si pongono le mani in qual parte del corpo vien lor voglia. (via)
Cameriere:       se ne sono andati…allora … la mangia lui


Scena 5
Entra l’attore e si pone al centro, con voce forte, ma gentile

Giovanna:         (XVIII) …D’altrui, né dell’altrui cose non si dee dir male, tutto che paia che a ciò si prestino in quel punto volentieri le orecchie mediante la invidia che noi per lo più portiamo al bene e all’onore l’un dell’altro. Ma poi, alla fine ognuno fugge il bue che cozza, e le persone schifano l’amicizia de’ maldicenti, facendo ragione che quello ch’essi dicono d’altri a noi, quello dichino di noi ad altri..      
Scena 6
Che strana esperienza
oggi e nel 1700
La scena si svolge in una mensa scolastica e dopo un divertimento dei ragazzi accade un imprevisto, tornano in dietro nel tempo

1M: lotta all' ultimo pane!
2M: allora io dichiaro guerra!
Gli alunni iniziano a lancia del pane fino a quando 1F tira un pezzo di pane bagnato a 2F
2F: sei morta
1F: (ride)  uhh che paura
Gli alunni 1M e 2F tirano un piatto con delle bucce di arancia e mandarino in testa a 2M e 1F
2M: avete oltrepassato il limite
L'alunno 1F guarda l' alunno 2M, prendono una brocca d' acqua e la tirano, ma 2F si scansa e 1M si bagna
1M: bagnato é fashion!!
Tutti ridono
1M appoggia la mano sul tavolo, succede qualche cosa… una musica antica si diffonde nell’aria, entrano e si siedono al loro tavolo alcuni nobili che li guardano con sussiego
Donna: (bisbigliando al cavaliere) da dove vengono costoro? E che buffe vesti hanno.
Cavaliere:         Oibò! Gli sguardi sono smenci, sembrano poco dediti alla lotta ed al confronto
Uomo:  A onor del vero io trovo atroci altresì le loro capigliature
1F: dove…dove siamo?
2F: non so!
1M: ma come sono vestiti tutti!
2M: siamo gli unici normali qui!
2F: ma in che epoca siamo?
1F: nell'epoca di Giovanni della Casa ( fine 1500)
2F: da cosa lo deduci?
1F: dall'insegna con scritto Giovanni della Casa , osserva
1F: wow (ironico) Ci guardano molto male
2M: andiamo in cucina a vedere se c'é qualcosa da mangiare
1M: OK
Uomo: tuttavia son cortesi questi giovani viandanti
Donna:             Saranno servitori di qualche lontano padrone, andato in rovina
Cavaliere:         Benché il loro aspetto sia inconsueto, forse non apportano pericolo e ruina…
I ragazzi tornano con un cesto pieno di frutta
2F: finalmente un po' di frutta!
Donna: grazie per la frutta
1F: scherzi! Questa e per noi
Donna: che maleducati
2M: prendiamo le forchette
Cavaliere.        Forchette?
1M: naa! Io mangio con le bacchette che ci hanno dato a scuola
2F: OK... ma sei strano
1F: No, sei solo pazzo
2M:      allora al mio via si mangia
Tutti i ragazzi salgono  sul tavolo
2M: ecco qui i tre forchettieri (tirano fuori le forchette e cominciano  duellare)
Uomo:  Forchette?
1M: e io?!
2F: Tu fai l’idiota con le bacchette…
Donna: bacchette!?
1F: si bacchette quelle che alcuni usano come denti di tricheco!
Donna: tri-che-co cos'e?
2M: un animale ferocissimo!! (Ironicamente)
Uomo: oh no!!
1M: (si mette le bacchette come denti) sono un tricheco mangia nobili... sono venuto qui per mangiarvi!
Tutti i nobili: aiuto!! Ma che volgarità!
i nobili si spaventano,entra dalla porta Giovanni della Casa con un bastone
1M: sono un tricheco
GDC: non mi fai paura, giovane scostumato, tempera i tuoi modi non secondo il tuo arbitrio, ma secondo il piacer di coloro co’ quali tu usi, se vuoi vivere da costumato gentiluomo
I ragazzi rimangono a bocca aperta
2M:      Questo poi, se non è strano!
GDC: non state a bocca aperta, è maleducazione!
1F: ma che rompi... mm meglio stare zitti. Ma che mondo e questo? E’ un'epoca complicata, non conoscono le forchette, e dicono stupidaggini, che ne dite di tornare al nostro presente?
I ragazzi all'uniscono rispondono di si, musica, i nobili scompaiono sotto il tavolo, ritorno al presente....
2F: che esperienza.... vero tricheco?!
1M: si si
2M: (si accorge di un libro dimenticato sul tavolo) e questo?
1F:       Tutto sommato sono proprio contenta di essere nata oggi e non “ieri”…(tira un lieve ceffone e 2M pensando che sia forte cade a terra)
2M: (urlando) questa e la mia fine?!
1M:      Te lo immagini, qui alla mensa, il mercoledì a pranzo, tutti a mangiare con le mani? Senza forchette? Senza acqua corrente per lavarsi?
1F:       Un vero incubo

2M:      (apre il libro e legge) In vedendo il buio si conosce quale è la luce, e in udendo il silenzio si impara che sia il suono.

Scena 7
Quant'è bella giovinezza
Rap

  Scena 8
Il compleanno scriteriato

Barbe Chiu, bambino viziato, festeggia il compleanno in pizzeria. Scarta i regali e mangia in modo inadeguato. Ma la piramide alimentare appesa…

Barbe:  Hey  figliolini! Vi ordino di darmi regali che devono essere costati almeno 15 euro
INSA : Oh ciccino calmati ! io ti ho fatto un insalatiera da 5 €
BARBE: Cavolo! Domani a scuola voglio il rimborso!
INSA: Seeee, contaci!
BARBE: Rosa Maialini, e il tuo regalo?
ROSA : Peppa Pig!
MAYA e LINO: alliva il cameliele
Arriva il cameriere
Cameriere:         Salve,cosa desiderate?
Rosa:Ciao come ti chiami?
Cameriere:         Farid Ere
Tutti:                    hahaha!
Cameriere: che c’è da ridere?
Rosa:                    dai su: ordiniamo!
Tutti ordinano pizza americana e 2 lattine di coca-cola  ciascuno
Cameriere:alla faccia di una sana alimentazione!
Insa:      uff ma quanto  rompete voi adulti con questa alimentazione del cavolo!?!
FARID: E’ per il vostro bene!
MAIA: Tutti i glandi dicono così!
BARBE: Infatti! Poi quando si chiede una mega villa con piscina, discoteca e campo da tennis incorporato dicono di no!
FARID: Ma quanto la fate lunga! Secondo voi cosa ci sta a fare quella piramide alimentare appesa alla parete?
INSA: Secondo me è una copertura per nascondere una cassaforte!
MAIA: Come i quadli!
LINO: Nei film!
FARID: Ma no! E’ per ricordarvi cosa dovete mangiare per essere in salute!
ROSA: E perché nei menù mettete roba come quella che abbiamo ordinato?
FARID: Beh… Quella è una scelta del mio capo! Fosse per me il menù sarebbe zeppo di frutta e minestre di verdura!
BARBE: Falliresti subito!
INSA: E dicci, cosa dovremmo mangiare?
FARID: Potete vederlo nella piramide alimentare! I cibi in fondo sono quelli da mangiare più spesso e via via che si sale bisogna ridurre la quantità!
ROSA: Ma la frutta e la verdura fanno schifo!
FARID: Ma no! Voi vi fate condizionare dall’aspetto! Scommetto che non avete mai assaggiato cavolfiore lesso!
BARBE: Ehm…  In effetti…
INSA: Io di verdure mangio solo l’insalata! E… Come sarebbe questo cavolfiore lesso?
FARID: Buonissimo! Volete assaggiarlo?
ROSA: Ne avete?
FARID: Beh… Sono riuscito a convincere il mio capo!
INSA: Io prendo quello! Ci sono anche altre cose che fanno bene?
FARID: Certamente! Frutta e verdura in grandi quantità, carne e pesce un po’ meno…
MAIA: E tanti dolci con la Nutella!
LINO: E tante patatine fritte!
FARID: Ma no! Quelli in  modica quantità!
MAIA: Ohhh….
LINO: Pelché le cose più buone fanno semple male?
FARID: E chi lo sa?
INSA: Beh…. Io annullo il mio ordine! Preferisco qualcosa di più sano!
ROSA: Pure io!
BARBE: Ma… Ne siete proprio sicuri?
INSA e ROSA: Ovvio!!!
MAIA: Anche noi plendiamo quello che plendono lolo due!
LINO: Siiiii
BARBE: E va bene! Mi arrendo!
FARID: Benissimo ragazzi! Ho in mente delle ricette squisite che nessuno ordina da tempo!
Poco dopo  Farid Ere torna con un piatto ciascuno a base di cibo sano
FARID: Che c’è ragazzi? Non siete convinti?
BARBE: Rivoglio la pizza americana!
FARID: Oh… Ma se non avete nemmeno assaggiato?
INSA:  Io voglio provare…  Ma se poi non ci sarò più sappiate che vi ho voluto bene!
FARID: Finitela e assaggiate!
Inizialmente Insa fa  delle smorfie, poi chiude gli occhi e i suoi lineamenti si distendono
FARID: Allora? Com’è?
INSA: F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!!!
Rosa, Maia e Lino assaggiano i loro piatti… e anche a loro piace moltissimo!
ROSA, MAIA e LINO: Ma sono deliziosi!
 (Anche Barbe sembra gradire!)
si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia.


Scena 9 RAP di GRETA

Quando vai al mercato
e magari sei affamato
non ti buttare a comprare di tutto
corri il rischio di diventare brutto

attento però a non digiunare
perché il tuo corpo potresti rovinare
l’anoressia lo sai ti fa del male
in futuro finirai di certo all’ospedale

esiste una piramide
di tipo alimentare
se la segui potresti
sicuramente ben campare
se la frutta e la verdura tu mangerai
le cattive abitudini sì che vincerai

prova ora a leggere il nostro galateo
e poi vattene a cena, tranquilla, con Romeo
la buona educazione è sempre un grande aiuto
sicura e preparata: “vergogna ti saluto”.



Scena 10
All’ostello
Bar dell’ostello ,  molti clienti che fanno colazione, leggono, studiano, ascoltano musica

Zeno:               (entrando velocemente) Ho una sete che non ci vedo! O una sete che non ci vedo (si siede)
Angelique:        Ecco che è arrivato mister Zeno! Che posso portarle? Cosa ordina?
Zeno:               Un bicchiere d’acqua, please! Ho una sete che non ci vedo! Ho una sete che non ci vedo!
Angelique.        (a Micol) Un bicchiere d’acqua per mr Zeno!
Micol:              Un attimo di pazienza…..
Angelique:        Arriva subito.  (siparietto a piacere che ritarda l’arrivo del bicchiere)
Zeno:               Ho una sete che non ci vedo! Ho una sete che non ci vedo!! (rischia di soffocare)
Micol:              Porta il bicchiere) Arriva, mr Zeno, il bicchiere arriva! (lo appoggia vicino a quello di un  cliente seduto)
Zeno:               (afferra l’altro bicchiere, lo beve di un fiato)
Cliente: Oh no!!! My glass! (si alza)
Zeno:               Ah! Avevo una sete che non ci vedevo! Ora si che sto meglio!
Cliente: Sicuramente! Dentro il bicchiere c’erano le mie lenti a contatto!!!

Entrano due ragazze

Ragazza 1:       Che spettacolo Viareggio….
Ragazza 2.       Mi sono sentita come una lucertola…
Ragazza 1.       “Sole prendimi, sono tutta tua!!!!” (ride)
Ragazza 2        Questa vacanza in Italia mi sta veramente facendo bene
Ragazza 1:       E anche oggi una grande camminata. Vorrei ritornare in Piazza Santa Croce, ho visto quella borsina che forse … non che costasse poco, ma….
Ragazza 2.       D’accordo… anche se sono un po’ bollita… ma, ordiniamo?
Ragazza 1:       Come nò! Cameriere!
Arriva Guglielmo
G:        Dicano, dicano pure
Ragazza 1:       Vorremmo fare colazione… pane e marmellata? (rivolgendosi all’altra)
Ragazza 2:       Si, bene. Pane e marmellata
G:        Si, ma che pane: pane bianco, ai 5 cereali, integrale, pane panda, pane azimo, pan secco…
Ragazza 1:       (annoiata) ma va bene, pane bianco..
G:        E quale marmellata?
Ragazza 2:       (come sopra) ma…. Va bene tutto.
G:        C’è marmellata, di fichi, di more, di albicocche, di susine…. fragole
Ragazza 2:       Fragole, bene per le fragole.
G:        Bene, porto tutto subito.
Ragazza 1:       Però… quante storie per una fetta di pane, in fin dei conti….
G:        (torna al tavolo, furioso) C’è pane e pane…. Io torno, prendo pane e butto  e spacco in  faccia.
Ragazza 1:       ma che modi, ma stai tranquillo! Ma ti Calmi.
Ragazza 2:       ma questo è scemo!
(arriva di corsa un altro cameriere, che porta via G e poi si mette a servirle)
Cameriere 2:    Perdonate, Guglielmo è un bravo ragazzo, ma su  certi argomenti non transige, perde la calma e fa brutta figura,cosa posso portarvi, che desiderate?
Ragazza 2:       Questo mi sembra più normale (a parte all’amica)
Ragazza 1:       E ci ha fatto perdere anche un sacco di tempo…. Scusi, sa mica che ore sono?
Cameriere 2:    E’ l’ora di un abbraccio (cerca di abbracciarla)
Ragazza 1.       Ehi! Ma siete tutti scemi! Basta, io vado via!
Ragazza 2.       E io invece? Secondo te resto in questa gabbia di matti? (scappano)

Scena 11

Noi e loro uguali, ma diversi

Due tavole imbandite diversamente. Tavola occidentale e tavola africana


Bimbo: Dove sono le patate fritte?
Bimba.             Io voglio il gelato… me lo avevi promesso. Senza gelato non mangerò nulla. Come potrei fare senza?
Mamma:          Come siamo finiti qui?
Il babbo:          Non preoccupatevi, vi proteggerò io.
Mamma.          Mio Dio, non c’è porta, né finestre, né case, né città come da noi. E’ quasi un altro mondo. Ma che razza di posto è questo?
Bimba:             Guardate è tutto sistemato come se, fino a poco fa, ci fosse stata una famiglia a pranzare.
Mamma.          È vero, ma cose si fa a vivere in una povertà simile? Senza mobili, né pentole e tegami, mestoli, pignatte, asciuga insalata, friggitrice, trita carne….
Babbo:             E soprattutto che razza di cibo è… una pappa maleodorante: viene da una discarica?
Bimbo. Però deve essere bello stare qui, ci sono tanti bambini fuori a giocare. Da noi stanno tutti con gli occhi bassi a giocare alla playstation, e chiusi in casa.
Bimba.             E’ vero mamma, non ci sono neanche macchine. Andare a correre fuori non sarà neanche pericoloso.
Babbo:             Sarà che ho fame, ma il sapore è sfizioso… saporito…
Mamma.          Buono, davvero! Anche se con le mani… Bimbi: venite a mangiare!
Bimbo: No mamma, io prenderò una merendina…
Bimba.             E dove la trovi?
Mamma.          Una cosa è certa…. Il menù è questo: se non lo mangi ora… te lo ritroverai tale e quale stasera.


Bimbo. Ma che tavola è? Cosa sono tutti questi oggetti? Guarda che strani bastoni a tre punte.
Bimba.             Ahi, questo con una sola punta mi ha tagliato il dito.
Mamma:          Chissà a cosa serviranno tutti questi dischi pesanti, questi contenitori trasparenti?
Babbo.             E che grandi buchi nelle pareti? E quanto spazio. Ci deve fare un grande freddo, quando fa freddo. Non so cosa stia succedendo, ma io vi proteggerò
Mamma.          Guardate il villaggio come è grande e come sono grandi questi scatoloni. C’è roba grigia in terra, non ci sono capanne  e non si riesce a vedere un albero.
Bimba:             E’ tutto sistemato come se fino a poco tempo fa ci fosse stata una famiglia a pranzare.
Mamma:          è vero, ma in che condizioni vivrà questa gente disgraziata?
Babbo.             E questo che cibo è? Mi sembra molto complicato da mangiare. Come si mangerà? Oltre tutto non mi sembra che abbia alcun odore…. Non sa di nulla.
Bimbo. Ma la cosa più brutta è  che non ci sono bambini… dove sono tutti? Forse sono nascosti perché c’è qualche gran pericolo. Che tristezza.
E che silenzio.






 Classe 2^D
  
alberto andrei caprà
alessio benedetto
allegra ripi
andrea scaramel
angelique carino
desiree valeri
federico mazzoni
greta ottanelli
guglielmo di tolve
kailash pennaroli
leonardo stabile
lisa righini
luna bonadies
marco landi
marta Alessandro 
micòl romagnoli
patricia Micaela ylade torres
romy regina ricci
samuele pietralunga
sara sartini
stelina gojani
tobia biggeri
yuri cecchi
yuri ubaldi
zeno rossi

venerdì 23 maggio 2014

Elezioni o lezioni

Voto si, voto no


Oggi fine campagna elettorale, qualche volta è il caso di mettersi in gioco, l'ho fatto dando l'adesione alla candidatura per consigliere nel PD di Borgo san Lorenzo con grande stupore dei miei ragazzi.
Questa mattina leggendo i Principi fondamentali della nostra bellissima Costituzione ho invitato i ragazzi a cercare di entrare nel merito di quelle grandi parole e del loro duraturo messaggio.
La politica non deve essere  vista come demoniaca ma come viva partecipazione, nonostante tutto, e nel tutto c'è " tanta roba" come dicono loro.
Andiamo a votare orgogliosamente facciamo le nostre scelte, è un gran vantaggio, spieghiamolo ai nostri piccoli, grandi eroi

mercoledì 21 maggio 2014

Qualche proposta

 APPLICAZIONE DEL METODO FEUERSTEIN

Introdurre il metodo Feuerstein nella scuola dove è poco conosciuto.
Il percorso è lento e graduale.
Personalmente ho incominciato nelle mie classi: essendo docente di italiano ho proposto alcune pagine del Programma Feuerstein come attività di recupero e potenziamento rivolta alla classe intera. Successivamente sono intervenuta in compresenza in diverse classi del T.P.
Abbiamo deciso da tre anni con una collega, formata , di proporre il Metodo alle classi prime del tempo prolungato e nell’ambito dell’orientamento a gruppi di alunni delle classi terze
Proposto nell’anno 2011-12-13  un mini-progetto rivolto solo ad un gruppetto di ragazzi in difficoltà, individuati tra gli alunni delle classi terze ( Orientamento).
 L'intervento è stato di un'ora alla settimana, i ragazzi segnalati dai Consigli di classe.
In mezz'ora spiegazione  del  metodo ai docenti, consegna materiali predisposti e partenza.
Reazione positiva sia da parte dei docenti che degli alunni, in genere molto motivati.
Sarebbe importante applicare il metodo Feuerstein nelle classi, proponendolo ad alunni e genitori, all'interno del Piano dell'offerta formativa della scuola.
Due fattori possono permettere l'inserimento del metodo nella programmazione di classe:
1. le ore di compresenza, in cui è possibile dividere la classe e lavorare sul piccolo gruppo o   
lavorare in coppia;
2. Le ore a disposizione per recupero e consolidamento;
3. L’opportunità di attivare sportelli di  ORIENTAMENTO per alunni in difficoltà;
Servirebbero alcune condizioni:
1. la sistematicità e la durata dell' esperienza: almeno un'ora alla settimana per 1 anno, meglio   
2. la possibilità di lavorare con un gruppo ridotto, non con la classe intera
3. la presenza, durante l'applicazione, di un'insegnante della classe, almeno per una prima lezione

4. la condivisione del progetto con i colleghi ed i genitori 
Curiosate troverete indicazioni interessanti in RETE ( ricordiamo di correggere in verde, la speranza, l'errore è prezioso perché conduce al cambiamento) 

martedì 20 maggio 2014

Strutture e dintorni

                                               Think-Pair-Share 
di kAGAN

 
Obiettivo: coinvolgere gli studenti in circa la loro conoscenza preventiva di un argomento.
Descrizione: Durante questa attività, gli studenti avranno il tempo individuale di pensare a una domanda relativa al tema di studio. Saranno poi in coppia con un partner per condividere i loro pensieri. Infine, insieme si seleziona una sola idea importante da condividere con tutta la classe.

Procedura
:
1. Generare un più alto livello di domanda legato al tema che si sta per studiare.
2. Gruppo di studenti in coppie.
3. Distribuire un think-Pair-Share foglio di lavoro per ogni studente.
4. Dare agli studenti 5 minuti per scrivere i loro pensieri individuali nella sezione "Think" del foglio di lavoro.
5. Poi, a due a due, hanno gruppi di condividere i loro pensieri individuali. Le coppie devono riassumere i loro pensieri comuni nella sezione "Coppia" del loro foglio di lavoro.
6. Infine, coppie di scegliere una grande idea da condividere con tutta la classe. Questo dovrebbe essere scritto nella sezione "Share" del loro foglio di lavoro.



THINK penso
PAIR condivido
SHARE condivido
   Molto interessante
Provare per credere!                                                            


lunedì 19 maggio 2014

Lavoro cooperativo, vale la pena provare

Dopo Barbiana vale la pena riprendere il lavoro cooperativo

USO DI  ALCUNE STRUTTURE
Nel Cooperative Learning è in atto una evoluzione profonda che lo ha portato a trasformarsi da metodologia di Insegnamento/apprendimento in un movimento educativo che, rispettando le varie diversità culturali e didattiche, vuole condurre ad una maggiore giustizia sociale dove ciascuno abbia diritto ad apprendere.
In classe abbiamo in genere di fronte a noi:
§  Un gruppo eterogeneo con competenze diverse
§  Scarsa motivazione di alcuni partecipanti
§  Mancanza di un metodo di lavoro che sia produttivo
§  Diversi livelli di autostima, partecipazione e motivazione
§  Idee e prospettive diverse
Possiamo migliorare il clima ed il rendimento on la condivisione di percorsi e progettazioni comuni e l’utilizzo con flessibilità di metodologie diversificate Lezione frontale, uso di lavoro di gruppo C.L. informale o formale
Alcune STRUTTURE che attivano motivazione e circolarità
§  Learning Circle o Circolo di Apprendimento: è una struttura altamente interattiva e facilitante la partecipazione per organizzare gruppi di lavoro. L'obiettivo è quello di costruire, condividere ed esprimere il sapere attraverso un processo di dialogo aperto e di riflessione profonda su argomenti o problemi che portano a risultati condivisi.
§  Condividi Attorno a te: Semplice struttura per scambio di conoscenze, idee, riflessioni, comprensioni, favorisce l'interazione simultanea e il coinvolgimento attivo di tutti. Questa struttura incide positivamente sul clima socio-affettivo del gruppo.
§  Think Pair Share per confrontare le visioni dei singoli e raggiungere poi una sintesi comune. 
§  Uno a casa, Tre in viaggio: Questa struttura di Kagan è stata utilizzata per condividere e ottenere informazioni dagli altri senza distinzione di status, decidere cosa è importante; cercare dettagli; fare comparazioni; confrontare per opposizione; sintetizzare.- condividere idee; muoversi in modo organizzato; fare domande; dare feedback positivi e descrittivi.
E' utilissima quando i vari gruppi di lavoro devono produrre documenti da condividere e comporre insieme.
§  Alzati e Condividi. Molto utilizzato per esternare il punto di vista
Razzo a 4 stadi: una struttura originariamente progettata da Epstein (1972) per migliorare le capacità di discussione dei gruppi. E' una struttura originariamente progettata da Epstein (1972) per migliorare le capacità di discussione di gruppi di qualsiasi età.
Abilità sociali promosse:
1) Fare attenzione a ciò che dicono gli altri
2) Rispettare i tempi e i turni di parola
3) Esprimersi in maniera efficace e concisa
4) Discutere idee diverse
Istruzioni:
Prova iniziale
Si preparano gruppi di discussione, formati da 4/5 bambini/ragazzi, su temi per loro interessanti e coinvolgenti. La durata della prima discussione può essere di circa cinque minuti, l'insegnante gira fra i banchi ed osserva ed annota i comportamenti degli alunni, per poi discuterne con loro. per arrivare a individuare quattro abilità necessarie per discutere, ognuna delle quali va a sua volta esercitata e consolidata.
Sperimentare i quattro stadi
In gruppo ci si confronta su ciò che rende buona una discussione e quali sono le difficoltà. Si presenta il razzo come metafora della discussione.
La discussione, come un razzo, per prendere il volo necessita di seguire delle procedure, delle fasi. Se ne individuano quattro:
1- Concisione: andare al nodo del tema dibattuto, senza perdere tempo in divagazioni.
Si discute per 5 minuti, ma ogni intervento non può durare più di 15 /20 secondi
2- Ascolto: prestare attenzione ed attendere il proprio turno.
Prima di rispondere o prendere la parola bisogna aspettare 3 secondi.
3- Riflessione: ripetere a voce alta ciò che ha detto chi ha parlato prima di noi. Prima di intervenire, si ripete a voce alta l'intervento precedente.
4- Partecipazione: ognuno parla, fornendo l'apporto delle proprie idee.
Non si prende la parola una seconda volta, se prima tutti non hanno detto la loro.

Ogni fase dura 5 minuti e prevede la figura di un moderatore che controlla che siano rispettati i tempi. Egli riporterà i risultati della discussione del proprio gruppo in plenaria.
 BUON LAVORO!