lunedì 25 maggio 2020

Ti conosco mascherina


Storia del Grand Tour -Viaggio in Italia.1680 -1830 - YouTube
benvenga un riposo ristoratore ma se intravedi persone indossa la mascherina

In molti affetti dalla sindrome della Capanna, smarriti, resi incerti e diffidenti da lunga prigionia  ci guardiamo intorno e vorremmo  non vedere...

Dopo essere riusciti ad oscurare la scuola e a rasentare il comico ed il ridicolo con le affermazioni paradossali della ministra Azzolina, sabato 23 Maggio 2020 abbiamo vissuto la grande prova per ripartire con la vera e rischiosa Fase 2.
 Tornare a camminare e passeggiare animando fin troppo vie e piazze alla riscoperta di ciò che ci è mancato risulta un puro piacere nonostante l'oscurantismo dei tanti cari volti sconosciuti che si celano dietro le mascherine protettive di ogni foggia. Occhi che ti scrutano ricambiati, ti conosco?
 Forse si, ci conosciamo senza riconoscersi, ci diamo il gomito per un saluto da distanziamento sociale e via, niente capannelli, lunghe soste, o contatti occasionali.
Talvolta sfugge un sorriso ma non lo si può percepire, forse nello sguardo accattivante e benevolo si colgono pagliuzze dorate amicali e affettive, viene la voglia di stringersi ed abbracciarsi ma la rigorosa impossibilità ci riporta immediatamente ad un sostenuto contegno indotto da dettami governativi e gomito gomito sembra già intimità.
In tempi pandemici ci dicono, mutano rigorosamente i comportamenti socialmente utili, il bisogno di contatti reali si risolve in abbuffate di zuccheri compensativi che allargano non gli orizzonti ma le forme, devastandole. Qualche testa ben acconciata viene mostrata con superbo orgoglio dopo tanta sofferenza e la mascherina in tono con la maglietta ostentata ed esibita come il top dell'eleganza e della ricercatezza.
Poche piccole  veniali vanità consolatorie in un momento di crisi più profonda di quanto appare mentre il sole splende nuovamente nonostante il grigio si impossessi delle nostre belle città e dei nostri teatri in un profondo cupo baratro che sembra ancora lontano ma si già intravede all'orizzonte.
Da confinati la speranza era alta ed anche consolatoria, da liberi forse dimentichi di tante sofferenze ci diamo alla pazza gioia come se nulla fosse cambiato ma il distanziamento sociale resta fisico e psicologico, la crisi morde e l'estate in agguato segnerà il riconoscimento di chi, mano al portafoglio, potrà occupare tutto lo spazio che vorrà, alla faccia della tanto sbandierata solidarietà e umanità superficialmente ritrovata in tempi Covid.

Un consiglio? Utilizziamo intanto la nostra creativa fantasia, la letteratura, per partire alla avventura attraverso grandi viaggi privi di rischio ed economici, alla portata di chicchessia che possono però condurci lontano.
Buon Grand Tour a tutte/i come viaggio iniziatico per ritornare ad imparare a vivere nel rispetto di una saggia ed equilibrata distanza con il divieto di assolvere solo cosi al piacere del bello che ci sazia.
L'Italia favolosa e reale ci aspetta ricordandoci che, dopo tante letture con visioni da sogno e quindi preparati a dovere, una  partenza reale anche se distanziati è d'obbligo.

Immagine frase Partire è un po' morire-Dai rimedi della nonna
una grande verità

mercoledì 20 maggio 2020

La scuola, ultima cenerentola

Aule vuote alla scuola di Mezzani. Protesta per la sospensione ...
aule vuote troppo a lungo
La Scuola proprio bistrattata, l'ultimo dei pensieri, mi dispiace molto, in attività con pochi colleghi mi sono battuta nella pratica e diffusione di Modelli più autonomi in aula di cui oggi si parla come di nuove grandi scoperte.
Credo che bisognerebbe farsi sentire in qualche modo. 
Molto interessantre l'appello inoltrato qui riportato a firma di una decina di intellettuali.

 Intorno al 25 e 26 maggio un aggiornamento, il dibattito unico e inconcepibile con la proposta indecente: riaprire per l'ultimo giorno di scuola
Il Comitato tecnico scientifico dice no all'ultimo giorno in classe. Speranza promette: a settembre tutte le aule aperte
In che mani siamo, l'appello viene proprio da Firenze con il sindaco Nardella, " Studenti a scuola almeno per l'ultimo giorno: per i ragazzi è importante salutare compagni e insegnanti"

Per gli studenti sarebbe importante crescere in un ambiente sano e costruttivo non in un parco giochi maleorganizzato.

I privati, a loro spese, devono inventarsi nuovi modi di proseguire attività non vitali mentere la Scuola muore in un doloroso isolamento (con sistemi di forte disuguaglianza educativa o meglio istruttiva) poco consolatorio per tutti: alunne e alunni, docenti e familiari.

La scuola è socialità. Non si rimpiazza con monitor e tablet
L’appello di 16 intellettuali contro la prospettiva di un “modello in remoto”
Il filosofo Massimo Cacciari è tra i firmatari della lettera sul nuovo modello di scuola del
18 maggio 2020

Per quanto ancora frammentari e non univoci, i messaggi che ci raggiungono in questo esordio della fase 2 a proposito della scuola sono ben più che allarmanti.
La prospettiva che emerge è quella di una definitiva e irreversibile liquidazione della scuola nella sua configurazione tradizionale, sostituita da un’ulteriore generalizzazione e da una ancor più pervasiva estensione delle modalità telematiche di insegnamento. Non si tratterà soltanto di utilizzare le tecnologie da remoto per trasmettere i contenuti delle varie discipline, ma piuttosto di dar vita ad un nuovo modo di concepire la scuola, ben diverso da quello tradizionale.
Ebbene, si può certamente riconoscere – come da più parti nel corso degli ultimi anni si è sostenuto in maniera argomentata – che la scuola italiana avrebbe bisogno di interventi mirati, collocati su piani diversi, tali da investire gli stessi modelli della formazione e lo statuto epistemologico delle varie discipline. Ma altro è porre all’ordine del giorno un complessivo e articolato processo di riforma, frutto di una preventiva e meditata elaborazione teorica, tutt’altra cosa è appiattire il complesso processo dell’educazione sulla dimensione riduttiva dell’istruzione
Basterebbe mettere il naso oltre le Alpi per avvedersi che quasi tutti i Paesi europei, in prima fila i nostri competitors sul piano economico, hanno già riaperto (o stanno riaprendo) le scuole, pur permanendo condizioni sanitarie analoghe a quella italiana.


 Tutto da vedere in questo periodo così critico di emergenza, ma mentre la Francia con il ministrio dell'Istruzione Blanquer decide di richiudere le scuole da Noi sembra che un assordante silenzio abbia posto fine ad ogni possibile, necessario, indispensabile dibattito.




Classi pollaio, diciamo 'sì' alle telecamere! | ScuolaInforma
Il problema delle classi pollaio era stato sollevato da tempo, ben prima dell'avvento del Covid 19

lunedì 18 maggio 2020

Libertà




No comment su tutto il resto, ritorna il valore inestimabile della Libertà.
Ne siamo stati privati appesantiti dall'assillo ora per ora di esperti e virologi con narrazioni drammatiche e proiezioni spaventose, una frenesia che ci ha sconvolti avviluppati in un'ondata di forse malspesa credibilità politica.
Recuperiamo quindi il nostro grande Gaber con il suo splendido brano.

Risultati di ricerca


Risultato Knowledge

La libertà
Voglio essere libero, libero come un uomo
Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
Che cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un'avventura
Sempre libero e vitale
Fa l'amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo
Compiaciuto della propria libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia
Che ha il diritto di votare
E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare
Ha trovato la sua nuova libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è
Libertà è partecipazione
La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. 
(Pietro Calamandrei)

venerdì 15 maggio 2020

La giusta Distanza



Coronavirus, la distanza sociale porterà al declino del pagamento ...
  quando i soldi creando distanza  fanno la felicità 

Distanza come requisito di legge.

Gli spazi ampi si sa sono sempre stati da ricchi, villeostentate, attici proibitivi, giardini impeccabili, ora loft rivisitati e magici, alberghi esclusivi e ristoranti da sogno ma per Noi comuni mortali poco importava, siamo sempre riusciti con recuperabili aspetti consolatori a trovare gioia in altro, osterie e pizzerie, piccoli locali suggestivi, spiagge libere e parchi pubblici, dimore accoglienti, modeste ma suggestive, ricolme di nostalgici piccoli ricordi. Infatti spesso non serve molto per trovare la felicità.
Di questi tempi in cui la salute non salvaguarda certe classi sociali scopriamo però che la DISTANZA fa la differenza e pagare di più si traduce in ottenere benefici migliori anche nelle piccole gioie di tutti i giorni, vacanze comprese. I supertendalini esotici così rigorosamente distanziati, i grandi spazi verdi dei super hotel consentiranno di godere a lungo del sole e del mare a chi potrà permetterseli, noi ci accontenteremo di vecchie straio in terrzazza e di un tuffo programmato nella piscina pubblica più vicina con naturalmente una doverosa sanificazione maggiorata di cloro.

Gli Uomini sono Uguali, non la nascita ma la virtù fa la differenza. Amara consolazione?

Ci accontenteremo, in questa rinnovata amara riscoperta dell'esistenza sempre più marcata di classi sociali diverse in una forbice aimè sempre più aperta, di ciò che siamo e soprattutto di ciò che abbiamo, lasciando agli altri la giusta distanza di salute e sicurezza fisica e mentale garantita dalla Grandezza del Potere del Dio Denaro.
Non dimentichi di piccole case superaffollate, di sottoponti e sottopassaggi abitati, di chi è invisibile quindi distante da tutto e tutti.

giovedì 14 maggio 2020

Un altro Maggio verrà


Weekend Ponte 1 Maggio in Bungalow o Chalet | Camping Stella Maris
Dalla Fase 2 alla ambita  normalità 
 Apre nuovi spazi e vecchie frontiere la poesia Maggio di Giorgio Caproni, leggiamola per   accarezzare nuovi tempi più sereni e usuali

 Giorgio Caproni (7 gennaio 1912 Livorno - 22 gennaio 1990 Roma)

 Maggio


 Al bel tempo di maggio le serate

 si fanno lunghe; e all’odore del fieno

 che la strada, dal fondo, scalda in pieno
 lume di luna, le allegre cantate
 dall’osterie lontane, e le risate
 dei giovani in amore, ad un sereno
 spazio aprono porte e petto. Ameno
 mese di maggio! E come alle folate
 calde dall’erba risollevi i prati
 ilari di chiarore, alle briose
 tue arie, sopra i volti illuminati
 a nuovo, una speranza di grandiose
 notti più umane scalda i delicati
 occhi, ed il sangue, alle giovani spose.



Sposarsi con la pioggia



lunedì 11 maggio 2020

Non andrà tutto bene

 Febbraio prometteva ciò che non poteva mantenere, tempo bello e passeggiate nutrite di speranze

Violette di febbraio di Ada Negri

Anche quest’ anno andrai per le violette
lungo la proda, nel febbraio acerbo.
Quelle pallide, sai, che han tanto freddo,
ma spuntano lo stesso, appena sciolte
l’ultime nevi; e fra uno scroscio e un raggio
ti dicono: “Domani è primavera!”.
Una voce ti chiama alla campagna:
e vai; e i piedi ti diventan ali,
sì alta è la promessa ch’è nell’aria.

Arrivò poi il triste Marzo e le ore drammatiche in attesa di un domani sanificato, poi Aprile ancora in clausura, giorni lunghi, uguali e interminabili tra solitudine ed isolamento.
Ma ecco, il tanto atteso DOPO in arrivo, viviamo la fase 2, in attesa della fase 3,  ma forse si stava meglio quando si stava peggio, da reclusi gli occhi non potevano vedere anche se le orecchie si, ascoltavano attente e allarmate. Andrà tutto bene, frase retorica con l'intento tranquillizzante ripetuta come mantra all'infinito ma corredata di immagini intense e drammatiche e di mille arcobaleni improbabili.
Mi è appena arrivata e… – tramineraromatico
SOS futuro
Vocabolario Treccani

andare1 v. intr.[etimo incerto; nella coniugazione il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, va [radd. [...] ; la seconda locuz., anche di un gioco); fam., come va va, alla rinfusa, alla peggio.
 Va bene!, forma assai com. di risposta affermativa, per esprimere consenso, soddisfazione ...
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione piena: agire b., comportarsi b.; eseguir bun lavorohai fatto ba veniretutto procede b.; l’affare è finito b.; le fotografie mi sembrano ben riuscitenegoziante che serve bi suoi b. Con alcuni verbi ha sensi più determinati: andare b., procedere o riuscire in modo soddisfacente, secondo i desiderî: per ora gli affari vanno b.; questa volta è andata b. (ma, gli è andata b., se l’è cavata o sim.; frequente, nell’uso, la frase di valore concessivo bene, o per beneche ti vada,..., o sim., per quanto possa riuscirti bene); quest’annomio figlio va abbastanza b; meno com., andare b., essere sulla buona strada, in senso proprio o fig.;

andare bene loc.v.  funzionare, ingranare- Con alcuni verbi bene ha sensi più determinati: andare b., procedere o riuscire in modo soddisfacente, secondo i desiderî: per ora gli affari vanno b.; questa volta è andata b. (ma, gli è andata b., se l’è cavata o sim.; frequente, nell’uso, la frase di valore concessivo bene, o per beneche ti vada,..., o sim., per quanto possa riuscirti bene)


Non credo potrà andare tutto bene, non è scetticismo ma realistica credibilità a farci ritenere che sarà un disastro annunciato: liberi dal virus ma morti di fame.
La crisi economica e sociale morde già. In molti non potranno riaprire le attività, la sanificazione appare una spesa non indifferente per chi non ha lavorato per due mesi o tre, le piccole botteghe e i locali meno spaziosi saranno penalizzati... e molto altro ancora, fallimenti, disoccupazione, prezzi alle stelle e ipotesi di tasse in aumento per un debito pubblico andato oltre come non mai.
Non serve essere pessimisti per capire che non andrà.

Stefano Massini su Robinson scrive Siamo condannati al pensiero positivo, mentre su rai 3 Domenico Iannaccone nella trasmissione domenicale Che ci faccio qui mostra il bisogno di riscatto, i diritti negati ai molti chiamati diseredati, immagini e storie disumane che ci fanno arrossire di vergogna.

lunedì 4 maggio 2020

Liberi tutti


www.informagiovani-italia.com/solone_atene.jpg
Draconiano
Etimologia: aggettivo s.m. che deriva da Dracone, nome di un arconte, primo legislatore d'Atene, vissuto nel VII secolo a.C.

Nella seconda metà del VII secolo a.C. Dracone, ad Atene ottenne la carica di arconte, massimo titolo civile e militare. Dracone è ricordato come il primo legislatore di Atene molto popolare perché la sua legge fu molto severa ma fu di un rigore disumano per ciò che impose.
DRACONIANO cioè rigoroso, severissimo 
Alcune tragiche eccezioni prevedevano l'omicidio legittimo per adulterio (addirittura antesignane del delitto d'onore).
L’aggettivo oggi tornato in uso ha il significato di molto rigido e rigoroso, severissimo soprattutto riferito a leggi, sentenze, decisioni e  atteggiamenti.

 Entriamo oggi 4 maggio 2020 nella tanto attesa FASE 2, un allentamento quindi delle restrizioni draconiane che ci attanagliavano da ormai troppi giorni, auguriamoci che non sia un "liberi tutti" con i rischiosi problemi che l'invito potrebbe comportare. 


vola con la voglia di libertà



https://www.youtube.com/watch?v=b-0tNK2Ih98

Liberi Tutti
Subsonica
Mani in alto fuori di qua
Non resteremo più prigionieri ( di un'idea non di un ideale)
Ma evaderemo come Steve McQueen
O come il grande Clint in fuga da Alcatraz
Senza trattare niente con chi
Ha già fissato il prezzo al mercato
Dei nostri sogni dentro ai nostri giorni
Per la nostra vita
Liberi tutti, liberi tutti
Liberi, liberi, liberi, liberi tutti
Liberi tutti, liberi tutti
Liberi, liberi, liberi, liberi tutti
Liberi tutti, liberi tutti
Liberi, liberi, liberi, liberi tutti
Liberi tutti, liberi tutti
Liberi, liberi, liberi, liberi tutti
Dai virus della mediocrità ( questo il verso che ci piace di più)
Dai dogmi e dalle televisioni
Dalle bugie, dai debiti
Da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti
Squagliamocela
Nei vuoti d'aria della realtà
Tracciamo traiettorie migliori ( piu eque x tutte e tutti)
Lasciando le galere
Senza più passare dalla cassa

domenica 3 maggio 2020

Leggerezza

Pin su Icone e ideali
Prendere la vita con leggerezza nonostante...
Oggi 3 Marzo 2020 in attesa della Fase 2, parziale riapertura, siamo sgomenti e felici, un misto di stupore e spaesamento ci attanaglia, cosa vorrei fare? Dove vorrei andare? Chi scelgo tra i pochi o i tanti affini e/congiunti di vedere?
Questo avvertimento di Calvino può aiutarci a scegliere, leggerezza, mai superficialità, volo prospettico tridimensionale dall'alto per individuare il valore di ciò che vogliamo veramente, privi di qualunque  rancore.
Là dove ci porta il cuore.

Ecco, quella di Susanna Tamaro è un'altra lettura che potrebbe aiuarci dandoci indicazioni di buon senso e sentimento, lasciati andare e segui la via del cuore per scegliere

Copertina del libro "Va' dove ti porta il cuore"
lasciati trasportare

Siamo stati assaliti dalla Paura, abbiamo recuperato Consapevolezza in uno stato di assoluta Vulnerabilità