sabato 26 dicembre 2015

Il dono

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SOS buon vecchio Babbo Natale 

L'attesa del Natale non è più nutrita da sogni e speranze è semplicemente e tristemente travestita d'oro ma non brilla. Non scintilla, ferro vecchio trasudante ruggine corrosiva, copione sfilacciato e obsoleto,  lusinga abitudinaria e strisciante che occupa il vuoto ma non lo riempie, che impegna frustrando e devastando gli animi già tanto fragili quanto poveri e stressati. Una solida copertura effimera rivestita di ipocrita magia luccicante, di addobbi festosi, di riti collettivi e persuasivi, di tacchi a spillo traballanti e incerti, di improbabili cachemire cinesi ma ugualmente morbidi, di profumi pungenti e sovrabbondanti che coprono il maleodorante stile di vita,  di desiderio crescente di raccontarsi per come non siamo che ci prende per mano e ci porta via.
Dove? Nella frenesia degli acquisti inutili quanto futili, simulando ricchezze ed affari di stupida esclusività.
Fermiamoci, freniamo la dopamina che ci comanda, guardiamoci nei volti sfigurati dal trucco e omologati dallo standard del momento, fermiamoci... 
Siamo persone "umane", quindi necessitiamo gli uni degli altri, troviamoci per parlare, guardiamoci per vedersi, ascoltiamoci per aiutarsi, doniamoci con generosa inquietudine.
Se la festa non scintilla vale ugualmente, crediamoci, vale nello sforzo residuo di una ritrovata umanità fatta di piccoli gesti teneri e antichi, di ancestrali attenzioni reciproche di empatia e tenerezza,  di grasso e magro bello e brutto giovane e vecchio uguale e diverso.
Proviamoci ancora, forse ne vale la pena!?
Lasciare il consumismo alle spalle, travestirsi da vecchi saggi  per raccontare storie di ordinaria quotidianità che sa di buono e di onesto, forse di pane più che di panettone, di acciuga più che di caviale, di noci e mandarini, di profumi e tradizioni della nostra  terra che una volta con fatica ritrovate ti prendono e ti portano via, ci rassicurano e ci "curano"
Basta lasciarsi andare, il resto viene da sé, con spontanea nostalgia e gli occhi lucidi di chi sa commuoversi ancora di fronte ad un bambino che ti chiama con la sua manina e non con l'ultimo modello di cellulare
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Fare insieme per divertirsi

mercoledì 9 dicembre 2015

Bella gente, divertente

Gruppo websemantico  http://gruppowebsemantico.blogspot.com                                    
                   Biblioteca delle Oblate – Firenze – Via dell’Oriolo 26
                          sabato 5 dicembre 2015   ore 17,30
          Isolina di  Paolo Minerva  e Visti da vicino di Paola Capitani Costanzo
                 Tipografia Nuova Calducci di Marco Fantechi, dicembre, 2015
                                                           www.edida.net
                                                  La creatività è qualcosa di sospeso che sboccia sempre tra il
                                                                pensiero e un sogno (anonimo)

Il Gruppo web semantico  incontra due autori           Paolo Minerva e Paola Capitani Costanzo

   Il buongiorno si vede dal mattino e l’arrivo imprevisto di Beltrando Mugnai con la sua chitarra è di buon auspicio, per cui si rivede in diretta il palinsesto.. sarà lui ad iniziare con una canzone popolare facilmente orecchiabile e condivisibile dal pubblico, tanto per creare l’atmosfera.
   Paola Capitani Costanzo introduce le testimonianze dei partecipanti all’incontro ringraziando Grazia Asta, direttrice della Biblioteca delle Oblate, per la concessione degli spazi e la collaborazione nella realizzazione dell’iniziativa.
   Illustra brevemente le finalità del Gruppo web semantico, attivo dal gennaio 2000, nonostante non sia supportata da alcun finanziamento, ma si basi solo sulla cooperazione dei vari partecipanti di diversi punti d’Italia e non solo.   La rete .. un filo che corre tra diverse esperienze e idee, emozioni e collaborazioni, che costituisce la trama del Gruppo e anche quella della compagnia amatoriale Il Cocomero, diventata recentemente Giullari e menestrelli. Se non ci sono affiatamento, stima, impegno, gioco, ironia e allegria.. si va poco lontano.
   Quindi un intervento di una voce maschile e di una femminile, dando il passo a Luciano Artusi, scrittore fiorentino e parente del celebre Pellegrino Artusi, che presenta il libro di Paolo Minerva, Isolina, attraverso una sintesi efficace e sobria, ricca tuttavia di spunti e interpretazioni.
 Isolina  racconta di una coppia di adolescenti e del loro amore, nel periodo dell'alluvione a Firenze, in occasione di  un volontariato all'Istituto di Montedomini, istituzione fiorentina nel cuore di Santa Croce per aiutare appunto una anziana signora. Emozioni, ricordi, obiettivi e programmi di una coppia di ragazzi sullo sfondo degli anni 60.
 
Visti da vicino 1955-2015. Incontri con personaggi illustri di Paola Capitani Costanzo con la cultura, la storia, la scuola, la conoscenza e spesso vicini al quartiere di Santa Croce a Firenze.
     Attraverso il volontariato, la comunicazione, le emozioni, gli scambi di esperienze, gli incontri, i collegamenti, i rapporti, per creare reti e sinergie e sopravvivere al quotidiano.
                                                                                 Con un solo filo non si costruisce un tessuto
 
   Come ricorda Ginzburg  nel paradigma del tappeto “l’occhio va in varie direzioni: verticale, orizzontate e .. diagonale” le diverse direzioni che vanno seguite in qualsiasi progetto e programma e che nella rete richiedono il massimo di partecipazione e collaborazione.
       
    La parola quindi ad Antonia Ida Fontana, amica e collega di Paola Capitani dal 1996, quando Antonia Fontana divenne direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Non avendo ancora alloggio di servizio si trasferisce in casa di Paola dove condividono momenti unici.
   Attuale presidente della Società Dante Alighieri di Firenze sottolinea la sintesi e l’efficacia di Paola Capitani che riesce e far provare emozioni e far calare il lettore nei diversi ambienti e nei diversi personaggi. Illustra anche i punti salienti di Isolina, del garbo e della freschezza dei ritratti che emergono attraverso la lettura di una storia semplice ricca di spunti e di riflessioni.
     Marco Fantechi della Nuova Calducci, fiero di fare parte di tale consesso del quale dice di non sentirsi degno, ricorda l’importanza che ha ancora ha la stampa rispetto alla digitalizzazione dei testi che pare sia in crescita. Ma un libro di carta ha un fascino e un garbo, uno spessore e una usabilità che restano vivi ancora. La passione e la competenza che Marco impiega nel suo lavoro lo rende un vero protagonista in questo settore, dove rivela capacità e intuizioni uniche.
   Emanuela Periccioli, delegata Pari Opportunità del Comune di Borgo San Lorenzo, legge un brano sul viaggio di chi, lasciata ogni speranza approda dolorosamente nelle nostre terre, i nuovi volti di donne di oggi, con nomi che non rappresentano se non il dolore, collegabili facilmente allo stile di Visti da vicino, ma dove la miseria e le guerre non la risonanza del personaggio richiamano l'attenzione del lettore. Se la pittura è tipicamente attribuita ai maschi, il viaggio di Paola attraverso i vari personaggi, 12 donne e 12 uomini, costituisce un ricamo e una trina, arti tipicamente femminili, i personaggi delineati in un tessuto e un intreccio che richiama la metafora di altri tipi di arte.
    Paola sintetizza i diversi caratteri delle persone citate e i motivi che l’hanno spinta a questa documentazione dove rivive brani della sua vita, della sua crescita e della sua professione.
   Conclude Paolo Minerva raccontando con una particolare vena emotiva della storia vissuta e delle emozioni che l’hanno attraversata in un momento difficile per Firenze e in un contesto particolare come quello della Residenza di Montedomini, una istituzione che caratterizza il quartiere di santa Croce. Porta anche come testimonianza il libro avuto in dono da Isolina che ricorda una storia, un’ epoca e un contenuto di particolare interesse culturale e non solo affettivo.
    Beltrando riprende la sua chitarra e con L’amore è come l’ellera si chiude questa presentazione simpatica e amena che ha visto la calorosa partecipazione dei molti presenti all’iniziativa.
    E’ stato ricordato il brano del mitico John Lennon che  l’aveva vista lunga con le parole del suo Imagine .. dove voleva una popolazione di sognatori, pacifisti, in un unico mondo globale, caratterizzato dal bene e dalla serena convivenza e collaborazione.
     Parole riprese alla Biblioteca delle Oblate in occasione della presentazione dei due libri: un pretesto per parlare di rete, solidarietà, collaborazione, in un periodo in cui siamo sbigottiti e terrorizzati di fronte alla violenza, agli attentati, alle morti che si susseguono con un tragico bollettino di guerra. Una guerra difficile perché il nemico è ovunque, appare improvvisamente nei luoghi più impensati, generato da mani insospettabili, mosso da menti sconvolte. Non ci sono più regole, non ci sono più criteri e siamo allo sbando, impauriti e inermi.
    Per diversi motivi sono assenti Ruth Cardenas Vettori dell’Istituto Mircea Eliade, Annmaria Tammaro, www.ifla.org, Stefano Angelo e Lamberto Salucco di www.edida.net che pubblicano i due libri in formato digitale.
     Gli articoli della manifestazione saranno su Biblioteche Oggi www.bibliotecheoggi.it e su www.italiauomoambiente.il di cui il redattore Alberto Pestelli non solo uno scrittore e sostenitore della cultura ma amico e collega con il quale abbiamo organizzato varie iniziative analoghe.                                Bene sognare e sapere dove si è..  sono due posti diversi  (Tiziana Marchi)

I libri sono in vendita presso la Libreria delle Donne in via Fiesolana a Firenze

Programmi 2016
domenica 14 febbraio a Borgo San Lorenzo, Firenze ore 17 – Te con brio
   10 regole per vivere col partner di Paola Capitani, Giovane Holden, 2012  info@Villapecori.it
domenica 28 febbraio a Nicola di Ortonovo (La Spezia) ll cioccolato…amore e musica e non solo
8 marzo a Borgo San Lorenzo a Villa Pecori,  la donna dedicata a Bianca Bianchi e Teresa Mattei
     della Costituente del 1946
marzo 2016 - incontri di scrittura autobiografica presso Bed and Breakfast Sassoerminia
      info@sassoerminia.it    dal venerdì alla domenica  -  calendario in programmazione


In corso il progetto di un bollettino da realizzare con la RSA Principe Amabelek degli Istituti di Montedomini, dove Carina svolge un pregevole supporto di compagnia e animazione. Si riprendono gli spunti e le attività svolte in occasione del  corso di autobiografia e di registrazione della memoria svolto con la Compagnia del Cocomnero negli anni 2003 e 2004 presso l’Istituto Montedomini di via Malcontenti e di Borgo Pinti con la collaborazione dei volontari e degli stessi utenti con la partecipazione del personale di supporto e di animazione delle due strutture, compresi i volontari Avo.

mercoledì 2 dicembre 2015

Visti da vicino, pagine come quadri

Un Incontro tanti volti, e pagine intriganti
Il giorno sabato 5 dicembre  alle 17,30 alla Biblioteca delle Oblate a Firenze, in via dell'Oriolo, saranno presentati  dal gruppo websemantico 2 libri ricchi di spunti interessanti: Isolina di Paolo Medici e Visti da vicino, 1955-2015 di Paola Capitani

Isolina è la storia di una coppia di adolescenti che svolgono attività di volontariato presso l'Istituto Montedomini a Firenze nel 1966 .. anno dell'alluvione figure e stati d'animo, immagini e atteggiamenti, sentimenti ed azioni,  storia personale e grande storia...

"Una storia, nella quale realtà e fantasia, ricordi reali e immaginari si miscelano equamente fino a creare un composto omogeneo di uno spaccato di vita insolita. Luoghi ed eventi più o meno noti ai fiorentini fanno da palcoscenico allo svolgersi della storia. Lo scenario richiama l’alluvione del 1966, l’inesorabile distruzione, ma anche la grinta tipicamente fiorentina di risorgere, in una contrapposizione millenaria di coesistenza tra l’uomo e la natura."

Incipit
"A passo svelto mi dirigevo verso la parrocchia, con la testa piena d’interrogativi, come un frullatore a pieno regime, "Ma che vuole da me il parroco, neanche lo conosco? Non frequento la parrocchia con assiduità tanto da essere in confidenza con lui”. Questi erano i pensieri che mi turbinavano in testa dopo aver ricevuto la sua telefonata con la quale mi convocava presso il suo studio, in parrocchia.
     Un tiepido sole primaverile emergeva dal freddo invernale scaldando l’aria e rendendo piacevole il cammino verso la chiesa parrocchiale. Chiesa e locali parrocchiali si affacciano su piazza Savonarola, tipica piazza del tessuto urbano fiorentino, con alberi, aiuole, siepi e panchine. Una piazza frequentatissima dai residenti, fra i quali potevi trovare i bambini che frequentavano il vicino asilo  che negli spazi della piazza giocavano spensierati sotto gli sguardi vigili di nonni e mamme premurose. Era quasi una regola incontrare i ragazzi delle elementari e delle medie che giocavano a pallone negli immaginari campi da calcio della piazza..."

Visti da vicino: una carrellata di episodi, aneddoti, brani di storia vissuti in prima persona dall'autrice, la giramondo e cantastorie per eccellenza Paola Capitano, incontri suggestivi con personaggi quali Pupi Avati, Romola Bellandi, Bianca Bianchi, Don Luigi Calonghi, Wanda Ferragamo, Stefania Fuscagni, Giorgio La Pira, Sandra Landi, Fioretta Mazzei, Mauro Pagliai, Enzo Petrini, Laura Poli, e altri esponenti della cultura non solo fiorentina

Pennellate di parole semplici e sorprendenti che colpiscono gli occhi prima del cuore, che delineano con dovizia di particolari e curiosità soggetti tanto interessanti quanto famosi

 I libri sono in stampa dalla Tipografia Calducci e si possono leggere in formato digitale come ebook su www.edida.net

Storie particolari, storie vere, storie da non perdere
Vi aspettiamo!
Un piccolo assaggio gustoso tratto dal libro Visti da vicino, pagine  in cui si traccia con delicata leggerezza un morbido ritratto...  
 "La Romola, donna dalle mani e dalla testa eccezionali, grande viaggiatrice spiccatamente curiosa, ha il dono di immortalare dettagli caratteristici o di quotidianità, tramonti, angolature insolite..."

 Ci ha donato un acquarello  dipinto per noi "Volo spezzato in  azzurro" che abbiamo utilizzato per la locandina  del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne

       "L’ho conosciuta ad una cena estiva, a luglio, per San Romolo, in uno scoppiettante cielo stellato, arricchito dai fuochi di artificio. Una serata tra amici (attori, pittori, musicisti, ricercatori, stilisti..) che si affacciavano alla magica terrazza su Firenze, dove, in una cucchiaiata si raccoglie la storia etrusca e romana, medievale e rinascimentale della città.
    Curiosa delle persone e degli eventi raduna spesso amici e colleghi nella splendida casa di Monterinaldi, una finestra magica su un panorama da sogno. Ancora tiene anche un corso di acquerello, che credo sia la sua passione primaria, ogni lunedì pomeriggio, con la stessa passione e le stesse emozioni di sempre. Le sue cene sono occasione di mostre, presentazioni di libri, conoscenze di autori e artisti nelle varie discipline, Il garbo e l’attenzione di Romola sono un valore aggiunto non indifferente, uniti al suo entusiasmo e alla sua naturale curiosità che la rendono una “fanciulla senza età”.  Attenta agli altri e alle loro vite si interessa di quanto accade intorno, pronta a mettersi in gioco in nuove iniziative e progetti...
Romola Bellandi, l'estate in un acquerello
tocco leggero, fatato....

martedì 17 novembre 2015

No ad ogni tipo di violenza

 Gli sconcertanti fatti di venerdì scorso ci riportano con crudezza a riflettere sulla violenza a cui noi 

vogliamo dire No, un no fermo e convinto perché l'odio agisce contro ogni forma di diritto e rappresenta 


la negazione di ogni forma di emancipazione, no dunque al terrorismo, no alla costruzione di un clima di 


terrore, no alle discriminazioni, no alle disuguaglianze no alla sopraffazione, no a tutte le forme di 


classismo e razzismo, no a tutte le impietose sudditanze. 

È una battaglia questa che può essere vinta solo se sarà giocata da molti in contemporanea e  su più fronti, quello politico, quello culturale e quello economico. Una guerra no, non vorremmo, anche se alcuni ritengono di poter e dover contare sul fronte militare, con risposte armate che oggi, purtroppo come ieri, forse appaiono  legittime e necessarie  ma non possono e non debbono essere la sola risposta, la violenza chiama violenza e i morti altri morti, non quindi una catena virtuosa ma solo una visione luttuosa e pestifera che ammorba i paesi.
Vittime sempre le  Donne, madri, figlie, sorelle, amiche, compagne, coloro che generano la vita
25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Per dire No ad ogni forma di VIOLENZA dopo gli ultimi drammatici avvenimenti
l’Italia intera si mobilita con manifestazioni, flash mob, convegni e iniziative per sensibilizzare le coscienze di fronte alle tante, troppe situazioni di violenza di cui veniamo a conoscenza ogni giorno. 
 Ancora DONNA. Sarà presentato il rapporto sulla violenza di genere il giorno 24 novembre
Nel nostro paese ogni anno più di un milione di donne è soggetta a violenza, finisce nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla  cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro senza contare la violenza sottile e psicologica ). In Europa ogni giorno sette donne vengono uccise e in Italia una donna muore ogni due giorni, sempre per mano del partner. Non si può restare indifferenti quando le cifre sono queste. Dobbiamo costruire percorsi di conoscenza e sensibilizzazione, chiedere finanziamenti ai governi per corsi di formazione nelle scuole, per informare ed accogliere chi è in difficoltà, per costruire una rete affidabile che agisca per modificare lo stato attuale che comunque in 10/15 anni ha fatto passi da gigante. 
Noi vogliamo testimoniare e discutere, quindi un caldo invito
25 Novembre 2015 - ore 16:00

GeneriAMO CambiaMENTI2
Centro D’ INCONTRO
Borgo San Lorenzo, piazza Dante 33
                                                                   
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 ha designato il 25 novembre come Giornata dedicata al tema invitando i governi e le organizzazioni internazionali a promuovere attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica.

La Dott.ssa Emanuela Periccioli, delegata alle Pari Opportunità del comune di Borgo San Lorenzo, in collaborazione con: i ragazzi del progetto Kontatto, con ReMida e con le Associazioni del Centro D’Incontro, organizza un pomeriggio di condivisione in cui soggetti diversi si confronteranno sul tema della violenza.

In continuità con quanto messo in campo l’anno passato e con gli obiettivi di costruire intorno al tema forte condivisione tra le generazioni e di creare una Rete sul territorio tra coloro che si occupano di tematiche sociali, abbiamo predisposto laboratori, formazione, incontri ed altre attività che confluiscono nella giornata del 25 novembre come da programma allegato, partendo da una istallazione ed un flash mob di fronte al Comune.
Vogliamo dire insieme BASTA ad ogni forma di violenza ricordando che ben il 14 % di donne in Italia ha sperimentato su di sé forme diverse di aggressione da quella psicologica, al mobbing, da minacce a persecuzioni.

La giornata comincerà con Stefania Zuri, dell’associazione Artemisia, che presenta lo sportello di ascolto in Comune, l’intervento dell’Assessore Cristina Becchi, a seguire Maria Stella Dallai, infermiera volontaria con la sua recente esperienza in Costa D’avorio, gli interventi dei ragazzi del progetto Kontatto,  e poi letture, musica e molto altro ancora.
A concludere la serata le performance teatrali con Anna Scalabrini e le artiste di FraMentidiVersi, seguite da un aperitivo offerto da Unicoop Borgo San Lorenzo.


Tutte le attività sono ad ingresso gratuito.
Grazie per diffondere e partecipare, forza ragazzi, l'anno passato il campo è stato vostro! Repetita iuvat

sabato 24 ottobre 2015

Cari vecchi nonni

I nonni figure di riferimento affettivo e solido sostegno, indispensabili prima inutili poi.
Far comprendere ai bambini ed ai  ragazzi il valore  del passato e del futuro attraverso gli occhi esperti di chi ha vissuto e scrutato tanto che riesce a guardare lontano con saggezza ed esperienza contaminando i cambiamenti e  accompagnandoli con un sapere talvolta incredulo.
Albert Anker (1831-1910), Il nonno racconta una storia (1884)
cambia chi racconta ma la storia si ripete
Avviciniamo il valore dell'esperienza al valore delle nuove competenze cercando fili di tessitura e trame indispensabili per rimanere "connessi"

Oggi noi teatranti al Galluzzo, all'Istituto  Principe Abamelek, Via delle Bagnese 4, PER ...donare un'ora di svago e sorriso a chi sicuramente molto ha donato ed oggi per motivi diversi rappresenta solo un peso gestito da estranei.

PER... scoprire un Personaggio interessante
PER... visitare uno spazio prezioso del territorio fiorentino
Marija Pavlovna Abamelek Lazareva, San Donato- 22 gennaio 1876-Firenze 21 luglio 1955
- Figlia di Pavel Pavlovič Demidov (1839-1885) e Elena Petrovna Trubeckaja (1852-1917), quinta di sei figli (senza contare il fratello Elim, avuto dal padre dalla prima moglie, Marija Elimovna Meščerskaja), nasce nella tenuta di famiglia a San Donato vicino Firenze (la villa è venduta nel 1881, oggi non se ne vedono che pochi resti). La famiglia Demidov vanta una lunga storia in suolo italiano, le loro proprietà in Toscana sono numerose (Quarto, Pratolino, S. Andrea in Percussina, San Martino all'isola d'Elba). L'infanzia della principessa trascorre tra Pietroburgo e Firenze, anche dopo la morte del padre. Nel 1897 sposa il principe Semen Semenovič Abamelek-Lazarev e da quel momento vive tra la tenuta di Pratolino e la villa del marito a Roma.
Alla morte del marito, ucciso nel Caucaso nel 1916, villa Abamelek, secondo il testamento da lui redatto nel 1912 (con postilla del 1913), resta alla moglie e alla morte di lei deve essere donata all'Accademia di Belle Arti di Pietroburgo o, in caso di rifiuto di quest'ultima, all'Accademia delle Scienze per la fondazione di un istituto a suo nome. Inizialmente Marija Pavlovna non rivendica la proprietà della villa, lasciandola appunto all'Accademia di Belle Arti. Dopo la rivoluzione d'ottobre la principessa, per non lasciare la proprietà in possesso delle istituzioni bolsceviche, avvia una lunga causa giudiziaria, che "in seguito al benevolo interessamento del Duce" volge inizialmente a suo favore; nel maggio 1937, tramite il suo segretario, Fedor Galka, la principessa prega ancora una volta Mussolini di provvedere perché la causa, fissata in Corte d'Appello di Roma il 25 maggio 1937, non venga rimandata e sia "discussa e passata per la decisione in detto giorno". La causa sarà invece rimandata al 15 giugno [SPD CO, f. 108.860]. I documenti relativi alla causa giudiziaria si conservano nell'archivio della principessa (cfr.L'archivio della principessa Demidova. Lettere e documenti, p. 39). Caduto il fascismo, la villa è espropriata dal governo italiano nel 1946 e l'anno seguente riconsegnata al governo dell'URSS (è tuttora la residenza ufficiale dell'ambasciatore russo in Italia).
I rapporti di M. P. Abamelek-Lazareva con il governo italiano sono ottimi sia prima che dopo l'avvento del fascismo. Già durante la Prima guerra mondiale trasforma la sua villa del Galluzzo, vicino Firenze, in ospedale per i feriti, per poi donarla a conflitto finito ai mutilati di guerra; alla donazione aggiunge, inoltre, una somma di denaro da utilizzare per l'istituzione della Casa Nazionale Simone Abamelek-Lazarev per i grandi mutilati di guerra ("La Tribuna", 29.4.1924, p. 5). Nel 1919 viene economicamente in aiuto ai carabinieri feriti durante un incidente a Sesto Fiorentino. Una folla di manifestanti, durante un comizio della Lega proletaria fra mutilati e invalidi di guerra, aveva avuto duri scontri con i carabinieri al grido "Viva la Russia, Viva la Rivoluzione" [ACS PS 1919, b. 97, cat. G1, f. Sezione Lega Proletari fra mutilati e reduci di guerra (Sesto fiorentino Firenze)]. Anni più tardi, il 5 marzo 1930, la principessa viene ricevuta in udienza dal duce e mette a disposizione una somma di diecimila lire per aiutare le famiglie delle vittime di una valanga a Bolognola (MC) [SPD CO, f. 108.860].
Il 10 aprile 1930, in occasione delle nozze di Edda Mussolini con il conte Ciano, Marija Pavlovna fa pervenire al duce un regalo in "segno della grande ammirazione che nutre per Chi ha salvato l'Italia dall'abisso in cui è caduta la sua patria, la Russia" [SPD CO, f. 108.860]. Quattro anni dopo, in seguito all'uccisione di re Alessandro I di Jugoslavia da parte di nazionalisti croati (9 ottobre 1934), invia a Mussolini il seguente telegramma:
"S. E. Mussolini - Roma.
Coll'animo devotamente affezionato prego V. E. di non partecipare al corteo. Vorrà compatire questo mio angoscioso sentimento, dopo l'orribile fatto di Marsiglia. L'Italia è Lei e Lei è l'Italia. Maria Abamelek Lazarew".
Il Prefetto di Firenze, che comunica il contenuto del telegramma al Ministero dell'Interno, dice che la principessa ha assicurato che "suo telegramma non è stato dettato da alcun elemento concreto, ma unicamente da presentimento suo allarme" [SPD CO, f. 108.860].
Nel 1931, tramite Galka, Marija Pavlova scrive a Ettore Lo Gatto, in partenza per Mosca, pregandolo di recarsi a Kiev per ritirare e portare in Italia il testamento della madre Elena Petrovna, morta a Odessa nel 1917 (le sue spoglie erano state trasferite a Firenze da Odessa nel 1930).
Negli ultimi anni di vita la principessa fa vita ritirata a Pratolino circondata da pochi servitori, dalla governante e dai segretari. Muore nel 1955.

Insieme PER...divertirsi con interscambio generazionale, tra sguardi, mani e carezze, poche certezze, 
                         cordialità parole e musica
PER... ricordarci che l'egoismo non premia e la generosità rivitalizza
PER... avere la consapevolezza che basta poco per essere più sereni/felici
                             Tu non sei i tuoi anni,
né la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.
Ernest Miller Hemingway

Per i curiosi il programma x oggi della Compagnia Giullari e Menestrelli, capitanata da Paola Capitani
Presentazione della compagnia
Stacchetto musicale
Suor Paolina e Fra Antonio
Stacchetto
Sora Bice icche la dice  (Paola e Lory)
Stacchetto
La cavalla (Antonio e Paola)
Stacchetto
Rime per gli ospiti, ballata di Emanuela Periccioli
Stacchetti musicali
Cenerentola ( Antonio e Paola)
Barzellette Antonio, Lory, Paola
Stacchetti
Giro di interventi tra gli ospiti
stacchetto musicale conclusivo con coro


mercoledì 14 ottobre 2015

Suggerimenti e Riferimenti

Ogni giorno sulle pagine dei quotidiani rimbalzano immagini di orrori o inferni, si tratta di stragi di migranti che cercando salvezza restano impietriti per sempre o irretiti in maglie di criminalità e legalitaria trucida prassi, di omicidi spesso passionali che vedono nel grande mitizzato cavaliere azzurro un terribile sanguinolento orco,  di malapolitica e malasanità che distruggono la fiducia e inchiodano alla giustizia gli indegni avidi nostri rappresentanti, i  malcapitati del momento. Potremmo continuare l'elenco ma se si scruta nell'intimo privato di ognuno, oltre al lato pubblico delle questioni morali o materiali  si scoprono macerie,  un inferno personale fatto di passioni tristi, di emozioni stropicciate, di ambizioni e frustrazioni, di perdite e di memorie, di sacro e di profano...
Questo libro appassiona per concedere al lettore di trasferirsi dal buio dell'inferno letterario alla luce del paradiso metaforico
Buona lettura

la copertina

Un giorno tutti ci troveremo in una selva oscura. Per me quel giorno giunse otto anni fa. Ero uscito di casa in una mattina come tutte le altre; a mezzogiorno ero vedovo e padre».  Spaesato e travolto dal senso di vuoto per l'improvvisa morte della moglie, a Joseph non bastano le tenere smorfie della piccola Isabel per restare ancorato alla terra. D'istinto si aggrappa al mondo lontano delle sue radici: ritorna in seno alla famiglia d'origine, un nutrito gruppo di immigrati calabresi, che lo circonda di un affetto pragmatico e silenzioso, e lì cerca la forza per ricominciare a vivere. La trova nel poeta che più ama, Dante, che nel dolore della perdita – per la donna amata, per la sempre rimpianta Firenze – ha vissuto e scritto un capolavoro. Attraverso la Divina Commedia, Joseph scende nell'Inferno della solitudine, risale verso la delicata speranza del Purgatorio e trova nel Paradiso la riappacificazione con i suoi fantasmi e la promessa di una futura felicità. Che ha il volto sorridente della sua bimba, compagna dolce e paziente di questo travagliato viaggio, e di un nuovo amore. Oltre la selva oscura è un memoir di grande impatto emotivo, coinvolgente e universale, che celebra i legami più autentici – «Casa mia era il respiro di mia figlia sulla mia spalla» – ma anche lo straordinario potere della letteratura. Perché solo una grande opera sa entrare in risonanza con i nostri sentimenti, guarisce il dolore e ci restituisce la capacità di amare.

mercoledì 7 ottobre 2015

Per una professione/passione

"Il vero insegnante è colui che ha sempre voglia  di imparare, perché solo così potrà trasmettere amore per la scuola."
Don Milani
aula partecipata
Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia

dati allarmanti...
Analfabetismo funzionale, italiani ai vertici








Il 47% degli italiani, dice l‘OCSE, si informa (o non si informa), vota (o non vota), lavora (o non lavora), seguendo soltanto una capacità di analisi elementare: una capacità di analisi, quindi, che non solo sfugge la complessità, ma che anche davanti ad un evento complesso (la crisi economica, le guerre, la politica nazionale o internazionale, lo spread) è capace di trarre solo una comprensione basilare. In altre parole soffre di analfabetismo funzionale. E la percentuale è talmente alta da far balzare il nostro paese al vertice di questa speciale classifica.
Con il termine analfabetismo funzionale si designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. Un analfabeta è anche una persona che sa scrivere il suo nome e che magari aggiorna il suo status su Facebook, ma che non è capace “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
Un analfabeta funzionale, apparentemente, non deve chiedere aiuto a nessuno, come invece succedeva una volta, quando esisteva una vera e propria professione – lo scrivano – per indicare le persone che, a pagamento, leggevano e scrivevano le lettere per i parenti lontani. Un analfabeta funzionale, però, anche se apparentemente autonomo, non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere e di appassionarsi ad un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico. Non è capace, quindi, di leggere e comprendere la società complessa nella quale si trova a vivere.
Un analfabeta funzionale, quindi, traduce il mondo paragonandolo esclusivamente alle sue esperienze dirette (la crisi economica è soltanto la diminuzione del suo potere d’acquisto, la guerra in Ucraina è un problema solo se aumenta il prezzo del gas, il taglio delle tasse è giusto anche se corrisponde ad un taglio dei servizi pubblici…) e non è capace di costruire un’analisi che tenga conto anche delle conseguenze indirette, collettive, a lungo termine, lontane per spazio o per tempo.
aula politica e senso civico

Un grave danno anche a livello politico, mancando infatti una preparazione profonda, interiorizzata, frutto di studio e passione con competenze da esercitare nei vari settori, si assiste ad una approssimazione e superficialità dei nostri leader che parlano alla pancia e al cuore ma raramente alle teste pensanti dei cittadini, non sudditi, non per incapacità comunicativa ma per visione miope del passato e del futuro
inoltre come suggerisce la grande Paola C., ridere, saper promuovere il sorriso, non giudicare, non lamentarsi...

lunedì 21 settembre 2015

Spunti in rosa

Consigli per uomini aperti e donne sensibili

La forza delle donne in un pugno chiuso, tutta racchiusa e concentrata sugli altri, soffio di vento, respiro di vita, battito d'ali la schiude, diffusa e soffusa si spande, nulla può fermarla, si moltiplica rigenerandosi in forme diverse, si esercita e si perpetua in eterno. 
Pensi di fermarla, la rabbia ti assale, invidiose gelosie ti opacizzano lo sguardo, non illuderti, soffio vitale Resiste ed Esiste, la tua violenza altro non appare che cattivo seme inaridito e non raccolto, putrefatto, marcito, la vita, la dignità, l'amore ben  altra storia.

Non innamorarti di una donna che legge
Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che inoltre è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride
o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica,
lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.

Mai

di Martha Rivera Garridopaol

lunedì 14 settembre 2015

Alla ricerca di diversità

Risultati immagini per conchiglie rare
forme
Pioggia, profumo di mare penetra nella pelle, gli occhi spalancati e increduli di tanta bellezza, sfumature di colori introvabili ed irripetibili apparenti falsi d'autore catturano lo sguardo incerto; cammino, osservo, ammiro in questo piccolo triangolo di mare e terra, un paradisiaco angolo per perdersi nelle prime ore della mattina, per un disorientamento chiassoso nella restante giornata, fino al tramonto rosso infuocato da Capezzolo sull'Elba, spettacolare fermatura del giorno.

Passeggio veloce, imprimo sulla sabbia umida i miei piedi con certezza assoluta, frutto di abitudine ma non di assuefazione, scruto fra le pieghe umide del litorale, tra il risciacquo dell'onda, tra la sabbia dorata colpita da un brillare per me comune, una madreperlacea forma, illusione di ricchezza, una bellezza sovrumana, l'onda va, l'onda viene e ritorna, questo il momento magico... 
Ancora, passo passo si ripete la forte emozione, non sfugge al mio sguardo nulla, fatico nella fissità movimentata dell'andamento regolare dell'acqua a scrutare forme nuove a cogliere occasioni, mai delusa, ecco ancora un dono, irregolare, magico, diverso
 Tra il perlaceo e il grigio con bagliori  di bianco, pennellate di nero e non so di cos'altro, raccolgo e scruto, scruto e raccolgo, mai appagata di tanta bellezza e originalità.
Forme sempre diverse, strane, apparentemente di poco valore, una risorsa per me un'emozione che riesce a stupirmi, ad emozionarmi, a farmi sussultare ad ogni istante, che si ripete ogni giorno nel lungo periodo estivo; porgo la mia mano, catturo quel tesoro e sorrido, sola di una serena solitudine, sentendomi arricchita ma non sazia.
Perché la diversità non appare scontata e la ricerca mai uguale induce a ripetersi in gesti che solo all'occhio opaco sembrano uguali
Una ricerca di tesori racchiusi nella mia mano, da cullare come segreti da trattenere come sospiri, adrenalina alle stelle,  per ogni forma che il mare mi regala  generoso, sorprendendomi solo se pazientemente in ascolto, in attesa, in curiosa ricerca emozionale 
La diversità appagante del nulla e del tutto mi attende, vado a perdermi, ancora per pochi giorni il miracolo si ripete, il cuore batte, eccola, l'ho vista, è mia, si somma alla molteplice diversità che in vetri di casa crea enorme stupore nei visitatori increduli...
Dove le hai trovate, quante!? Diverse! Mai viste forme così.Come hai fatto? Che belle!!! 
Ottusi negli occhi e nel cuore le hanno calpestate senza né osservarle né raccoglierle, tesori scoperti solo se da altri apprezzati, un enorme vantaggio per la mia infinita rigenerante golosità. 


giovedì 30 luglio 2015

30 luglio, una bella serata estiva all'insegna dell'amicizia


Mitica amicizia in una serata da sogno
Tra caldo e  stelle la luna incantevole di ieri sera ci ha regalato uno spettacolo nello spettacolo, tra i riflettori e le luci era visibile e magica, ma la scena era rubata da altro, finalmente un'iniziativa culturale piacevole e divertente

Tempo di vacanze e di svago per molti anche se non per tutti, mari e monti, colline e lago, riflessione e bagno di folla, si sa i gusti sono diversi e l'estate risponde ritmicamente ogni anno con offerte accattivanti, ma la città offre sempre tante opportunità e ottimo coinvolgimento e Firenze con le sue bellezze e le sue contraddizioni non è da meno di altre città d'arte e turismo sfrenato.
30 luglio, appunto, luna lucente, quasi al completo nella sua accattivante rotondità madreperlacea, una serata mitica con la superba proiezione di un film cult, "Amici miei" di Mario Monicelli, un omaggio al grande regista, al suo genio creativo  e allo spirito scanzonato di questa bella città.
40 anni senza dimostrarli, il film uscì infatti il 10 agosto del 1975, la storia di 4 amici, spesso 5 senza regole, con una voglia matta di stupirsi con arguzia spesso sadica, un'intesa perfetta per memorabili "birbonate" o improbabili zingarate all'insegna della più limpida libertà, della lieve malinconia dei tempi passati e dell'estrosa creatività narrativa
Un film che è stato definito un autentico Capolavoro, che ormai è entrato dalla porta principale nella storia della cinematografia internazionale


Un'amicizia sopra le righe
La scena imperdibile e suggestiva, la proiezione sulla superba facciata di Santo Spirito con una vera folla osannante e rispettosa che ha tributato infiniti applausi entusiasti a  questo film tanto scanzonato da essere diventato mitico.

Bella serata, un'occasione per brindare alla risata intelligente e ai "grandi" del cinema, puro divertimento galleggiante nella bellezza, 2 valori che raramente si incontrano.
Affogato nel  brindisi del mio bicchiere un sospirato lieve e liberatorio sorriso
Grazie!

domenica 5 luglio 2015

I Saharawi in tendopoli non in campeggio

I Saharawi
Vivere in tende da 40 anni, una vera RESISTENZA pacifica




Nel deserto del Sahara occidentale vive un popolo che, pur essendo da secoli una Nazione, non ha la sua terra ed è costretto quindi a vivere in esilio.  I Saharawi, un  popolo  di circa 160000 persone che resistono  nelle tendopoli all'estremo sud del deserto algerino ed in parte nel suo antico territorio oggi "occupato" dal Marocco
La sua terra è l'ex Sahara occidentale spagnolo, 280.000 km quadrati, 1200 km di costa che si stende sull'Atlantico, e confina con Marocco, Algeria, Mauritania.
 Fin dal 1975, quando la Spagna ha abbandonato l'ex Colonia ed il Marocco ne ha invaso il territorio, contrastato dalla resistenza armata del Fronte Polisario, l'organizzazione politica e militare dei Saharawi, una parte di questo popolo, per sfuggire al genocidio, si è rifugiata nel deserto algerino (Hammada di Tindouf) e ha dato vita alla straordinaria epopea delle tendopoli dell'esilio.
Il popolo Saharawi discende dall'incontro e dalla fusione, di gruppi nomadi berberi con genti arabo-yemenite spostatesi in Nord Africa intorno al XIII secolo.
Questo popolo sfiora il milione di persone (circa 500.000 vivono nel territorio "occupato" dal Marocco, altri 200.000 sono sparsi tra Mauritania, Spagna e altri paesi, ed infine 160.000 abitano le tendopoli dell'esilio.
La lingua parlata è l'hassanya, un dialetto arabo. La religione è islamico-sunnita, con una concezione aperta, priva di fanatismi e intolleranze.
 Nella loro durissima lotta contro gli invasori, guidata dal Fronte Polisario, i Saharawi, leggendari guerrieri del deserto, hanno sempre rifiutato la scelta del terrorismo combattendo per difendersi a viso aperto sulla loro terra, mostrando altissima moralità e coscienza civile.
Nel 1976 viene proclamata in esilio la RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica). Sarà riconosciuta da 74 Paesi. Nel 1982 la RASD viene ammessa come 51 Stato nell'OUA Organizzazione per l'Unità Africana di cui non fa parte il Marocco).
In Toscana molti Comuni ospitano in estate bambini rifugiati saharawi con patti di amicizia.
Tra questi Dicomano che ha presentato ieri sera alla festa PD di Borgo il percorso  dell'accoglienza insieme a 10 bambini saharawi, piccoli e ridenti di  6,7 anni


Diffondiamo questa pratica per chiedere all’Europa interventi immediati su una situazione incancrenita da 40 anni che potrebbe evolversi in positivo o avere sviluppi fortemente negativi 


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venerdì 26 giugno 2015

Migranti

Ho voglia di salutarVi con lo sguardo rivolto verso chi ha meno di noi nonostante tutti i  nostri guai, a chi non mancano, sicuramente di ogni genere...ma affrontabili con speranza, mentre  certi drammi epocali, certi sguardi persi, le assurde vicende tragiche, i corpi lividi, le nude mani inermi, non lasciano pensare a propositi vitali ma a depositi mortiferi semplicemente inaccettabili 
A tutti un abbraccio solidale e un impegno da rinnovare in attesa che i governi si muovano, che la politica agisca, che la democrazia affronti il problema di libertà e inviolabilità dell'UOMO, nella speranza che ogni Uomo riesca a vedersi nell'Altro

Risultati immagini per migranti
mani tese x risposte incerte
Migranti, coloro che devono lasciare tutto ciò che possiedono, di materiale e di affettivo, ogni tipo di appartenenza per partire senza mete né certezze
Nessuno lascia la casa a meno che  non sia la bocca di uno squalo
Scappi al confine solo quando vedi tutti gli altri scappare 
I tuoi vicini corrono più veloci di te, il fiato insanguinato in gola 
Devi capire che nessuno mette i figli su una barca 
A meno che l’acqua non sia più sicura della terra 
Nessuno si brucia i palmi sotto i treni 
Sotto le carrozze
Nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion nutrendosi di carta di giornale
A meno che le miglia percorse non siano più di un semplice viaggio
Nessuno striscia sotto i reticolati
Nessuno vuole essere picchiato o compatito
Nessuno sceglie campi di rifugiati o perquisizioni a nudo che ti lasciano il corpo dolorante. Né la prigione.
Nessuno ce la può fare 
Nessuno può sopportarlo
Nessuna pelle può essere tanto resistente
Voglio tornare a casa, ma casa mia è la bocca di uno squalo
Casa mia è la canna di un fucile 
E nessuno lascerebbe la casa
A meno che non sia la casa a spingerti verso il mare
A meno che non sia la casa a dirti
Di affrettare il passo 
Lasciarti indietro i vestiti 
Strisciare nel vuoto deserto 
Attraversare nudo gli oceani.
Annega. Salvati. Fai la fame
Chiedi l’elemosina
Dimentica l’orgoglio
È più importante che tu 
SOPRAVVIVA 

Ricordiamoci che MIGRANTI sono Donne, Bambini, Uomini 

Un bel libro da portare in vacanza e da leggere o rileggere tutto di un fiato, il terzo di Fabio Geda 
  "Nel mare ci sono i coccodrilli"