domenica 5 luglio 2015

I Saharawi in tendopoli non in campeggio

I Saharawi
Vivere in tende da 40 anni, una vera RESISTENZA pacifica




Nel deserto del Sahara occidentale vive un popolo che, pur essendo da secoli una Nazione, non ha la sua terra ed è costretto quindi a vivere in esilio.  I Saharawi, un  popolo  di circa 160000 persone che resistono  nelle tendopoli all'estremo sud del deserto algerino ed in parte nel suo antico territorio oggi "occupato" dal Marocco
La sua terra è l'ex Sahara occidentale spagnolo, 280.000 km quadrati, 1200 km di costa che si stende sull'Atlantico, e confina con Marocco, Algeria, Mauritania.
 Fin dal 1975, quando la Spagna ha abbandonato l'ex Colonia ed il Marocco ne ha invaso il territorio, contrastato dalla resistenza armata del Fronte Polisario, l'organizzazione politica e militare dei Saharawi, una parte di questo popolo, per sfuggire al genocidio, si è rifugiata nel deserto algerino (Hammada di Tindouf) e ha dato vita alla straordinaria epopea delle tendopoli dell'esilio.
Il popolo Saharawi discende dall'incontro e dalla fusione, di gruppi nomadi berberi con genti arabo-yemenite spostatesi in Nord Africa intorno al XIII secolo.
Questo popolo sfiora il milione di persone (circa 500.000 vivono nel territorio "occupato" dal Marocco, altri 200.000 sono sparsi tra Mauritania, Spagna e altri paesi, ed infine 160.000 abitano le tendopoli dell'esilio.
La lingua parlata è l'hassanya, un dialetto arabo. La religione è islamico-sunnita, con una concezione aperta, priva di fanatismi e intolleranze.
 Nella loro durissima lotta contro gli invasori, guidata dal Fronte Polisario, i Saharawi, leggendari guerrieri del deserto, hanno sempre rifiutato la scelta del terrorismo combattendo per difendersi a viso aperto sulla loro terra, mostrando altissima moralità e coscienza civile.
Nel 1976 viene proclamata in esilio la RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica). Sarà riconosciuta da 74 Paesi. Nel 1982 la RASD viene ammessa come 51 Stato nell'OUA Organizzazione per l'Unità Africana di cui non fa parte il Marocco).
In Toscana molti Comuni ospitano in estate bambini rifugiati saharawi con patti di amicizia.
Tra questi Dicomano che ha presentato ieri sera alla festa PD di Borgo il percorso  dell'accoglienza insieme a 10 bambini saharawi, piccoli e ridenti di  6,7 anni


Diffondiamo questa pratica per chiedere all’Europa interventi immediati su una situazione incancrenita da 40 anni che potrebbe evolversi in positivo o avere sviluppi fortemente negativi 


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