Indomita naufraga
con l'arma del pensiero
battaglie di parola vincenti
risorte dalla tua tenacia
diffuse
perenni
immortali
Spuma di mare ninfa e sirena
docile oltre l'oltraggio
Ti cantano oggi le nostre anime risorte
nonostante l'andare degli anni
https://www.youtube.com/watch?v=yDOlMPzp4a8
https://www.youtube.com/watch?v=8m2OQN7Jv-k
Cancellata - Il giorno in cui morirò, la notizia/ seguirà le solite procedure,
da un ufficio all’altro con precisione/ dentro ogni registro verrò cercata
E là molto lontano, in un paesino che sta dormendo al sole su in montagna,
sopra il mio nome, in un vecchio registro, / mano che ignoro traccerà una riga
E là molto lontano, in un paesino che sta dormendo al sole su in montagna,
sopra il mio nome, in un vecchio registro, / mano che ignoro traccerà una riga
Voy a dormir - ultima poesia «Denti di fiori, cuffia di rugiada, /
mani di erba, tu, dolce balia, / tienimi pronte le lenzuola terrose / e la
coperta di muschio cardato. / Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù. /
Mettimi una luce al capo del letto / una costellazione; quella che ti piace; /
tutte van bene; abbassala un pochino. / Lasciami sola: ascolta erompere i
germogli... / un piede celeste ti culla dall'alto / e un passero ti traccia un
percorso / perché dimentichi... Grazie. Ah, un incarico / se lui chiama di
nuovo per telefono / digli che non insista, che sono uscita...»
Poetessa argentina di origine svizzera. Ha occupato un posto notevole nella scena letteraria ispano-americana per la forza con cui dei suoi versi con cui delinea una nuova visione femminile del mondo. Insieme alla cilena Gabriela Mistral e all'Uruguayana Juana de Ibarbourou, suoi contemporanei, ha formato il primo avamposto nella lotta delle donne per occupare luoghi di riconoscimento negli spazi della letteratura americana.
Quando aveva quattro anni, si trasferì con i suoi genitori in Argentina, e visse a Santa Fe, Rosario e Buenos Aires. Si è laureata è stata insegnante, ha pubblicato poesie sulle riviste Mundo Rosarino e Monos y Monadas. Si è trasferita a Buenos Aires ed è stata insegnante al Lavardén Children's Theatre e alla Normal School of Living Languages. Nel 1917 fu nominata direttore del collegio Marcos Paz.
Il monumento a lei dedicato a Mar Del Plata |
Negli anni Trenta viaggiò in Europa e partecipò agli incontri del gruppo Signs, dove parteciparono importanti personaggi di lettere come Federico Garcia Lorca e Ramon Gomez de la Serna. Nel 1938 partecipò al tributo che l'Università di Montevideo offriva alle tre grandi poetesse d'America insieme a gabriella Mistral e Juana de Ibarbourou. Vittima di una malattia terminale, il 25 ottobre dello stesso anno decise di suicidarsi a Mar del Plata a lei dedicato un monumento su quella spiaggia
IO SUL FONDO DEL MARE
In fondo al mare
c’è una casa
di cristallo.
A una strada
di madreperle
conduce.
Un grande pesce d’oro,
alle cinque.
mi viene a salutare.
Mi porta
un ramo rosso
di fiori di corallo.
Dormo in un letto
un poco più azzurro
del mare.
Un polpo
mi fa l’occhiolino
attraverso il cristallo.
Nel bosco verde
che mi circonda
- din don... din dan... -
dondolano e cantano
le sirene
di madreperla verdemare.
E sulla mia testa
ardono, al crepuscolo,
le ispide punte del mare.
Ragazza madre, al momento condizione non accettabile fu tuttavia la prima donna riconosciuta tra i più grandi scrittori dell'epoca. La sua carriera letteraria si è evoluta dal romanticismo all'intimità sintomatica del modernismo crepuscolare fino ad arrivare alle avanguardie. La caratteristica maggiore della sua produzione fu un femminismo combattivo nella linea che si osserva nel poema You want me white , che è motivato da relazioni problematiche con l'uomo, decisive nella vita della poetessa.
L'opera poetica di Alfonsina Storni è divisa in due fasi: la prima, caratterizzata dall'influenza dei romantici e dei modernisti, la seconda caratterizzata da una visione oscura, ironica e angosciosa che si manifesta in World of Seven Wells (1934) e Mask and Clover(1938).
Alfonsina si fece anche strada nella drammaturgia con il debutto nel 1927. Nel 1950 è stato pubblicato Children's Theatre, ma molte delle sue opere per bambini rimangono inedite.
Nel 1936 collaborò al IV Centenario della fondazione di Buenos Aires con il saggio Desovillando la porteña .
“La voce della conchiglia” dipinto di Elisa Marianini
il dipinto di Elisa Marianini |
In questo dipinto ho voluto ricordare Alfonsina Storni, una
poetessa originaria del Canton Ticino
trasferitasi con la famiglia in Argentina all'età di quattro anni, morta
suicida nel Mar del Plata. 29 maggio 1892, Sala
Capriasca, Svizzera 25 ottobre 1938, Mar del
Plata, Argentina
Durante
i primi decenni del secolo scorso essa è stata il simbolo della donna moderna
unendo al desiderio di tenerezza la rivendicazione di valori di libertà
rifiutando il vincolo di subalternità nei confronti dell’uomo. Nella sua poesia
il sogno si contrappone alla realtà di tutti i giorni, al suo grigiore e al suo
vuoto.
In molte poesie Alfonsina Storni aveva
parlato della morte nel mare - Frente al
mar (1919), Un cementerio que mira al
mar (1920), Alta mar (1934) -,
visto come casa-tomba, come un fluido luogo di quiete infinta, da contrapporre
alla pesantezza della terra: luogo di lotta quotidiana, e di pena.
Il percorso comincia da sinistra e
segna l’incedere di Alfonsina verso il mare: dopo un iniziale slancio c’è un
momento di sospensione dove poi comincia un lento ripiegamento su se stessa che
culmina nell’immedesimazione totale con la natura. Essa si trasforma in conchiglia simbolo di
elevazione, di rinascita e di fertilità di pensieri. La meta per tutti è
incontrare se stessi in fondo al proprio cuore. La conchiglia è infondo anche
il simbolo dell’accogliere, del lasciar fluire, essa infatti accoglie il mare
senza trattenerlo, così noi dovremmo lasciar fluire la vita senza però cercare
di fermarla, dovremmo far vivere i nostri sogni per vincere la solitudine e le
sconfitte. Elisa Marianini
Viva l'8 Marzo, Giornata internazionale delle donne!
Viva lo sciopero globale, insieme contro la violenza l'8 marzo, avanti con l'emancipazione delle donne!
Buon 8 Marzo a tutte le sfruttate e le oppresse, a tutte le donne, forti o non, coscienti e informate che si uniranno a uomini onesti e desiderosi di diritti nei cortei cittadini
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