Questo libro appassiona per concedere al lettore di trasferirsi dal buio dell'inferno letterario alla luce del paradiso metaforico
Buona lettura
la copertina |
Un giorno tutti ci troveremo in una selva oscura. Per me quel giorno giunse otto anni fa. Ero uscito di casa in una mattina come tutte le altre; a mezzogiorno ero vedovo e padre». Spaesato e travolto dal senso di vuoto per l'improvvisa morte della moglie, a Joseph non bastano le tenere smorfie della piccola Isabel per restare ancorato alla terra. D'istinto si aggrappa al mondo lontano delle sue radici: ritorna in seno alla famiglia d'origine, un nutrito gruppo di immigrati calabresi, che lo circonda di un affetto pragmatico e silenzioso, e lì cerca la forza per ricominciare a vivere. La trova nel poeta che più ama, Dante, che nel dolore della perdita – per la donna amata, per la sempre rimpianta Firenze – ha vissuto e scritto un capolavoro. Attraverso la Divina Commedia, Joseph scende nell'Inferno della solitudine, risale verso la delicata speranza del Purgatorio e trova nel Paradiso la riappacificazione con i suoi fantasmi e la promessa di una futura felicità. Che ha il volto sorridente della sua bimba, compagna dolce e paziente di questo travagliato viaggio, e di un nuovo amore. Oltre la selva oscura è un memoir di grande impatto emotivo, coinvolgente e universale, che celebra i legami più autentici – «Casa mia era il respiro di mia figlia sulla mia spalla» – ma anche lo straordinario potere della letteratura. Perché solo una grande opera sa entrare in risonanza con i nostri sentimenti, guarisce il dolore e ci restituisce la capacità di amare.
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