venerdì 18 gennaio 2019

Fabrizio De André, Grande Grande Grande

Grazie Fabrizio per tutto quello che ci hai lasciato, una eredità superba fatta di parole e di poesia, una voce unica, una sublime presenza, la capacità di scegliere, di sbagliare, mille valori anarchici e religiosi contaminanti nella loro sacralità.

Risultati immagini per fabrizio de andrè
La paura dei concerti la resistenza alla vita 
Serve oggi esaltare il coraggio di un impegno civico oltre muri e barriere, la difesa di chi ha bisogno di inclusione e considerazione, credere nel diritto di esistere e nel dovere di ritenere che ciò sia possibile. 
Serve oggi guardare e vedere con il tuo sguardo lungimirante, da 20 lunghi anni senza di te,  negli uomini e nelle donne più deboli, esseri umani fragili eletti a pura poesia e cantati nella loro condizione fino ad assurgere al ruolo di eroi.
Serve oggi ricordare Donne ribelli, forti e ferite, orgogliose e fragili, narrate senza l'ombra di un giudizio ma conferendo loro nuovo rispetto e universale dignità.


Canzone del Maggio
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le 
"verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Non siete assolti, ogni morto nel Mediterraneo è responsabilità dell'Europa intera



 Un blasfemo
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore
Più non arrossii nel rubare l'amore
Dal momento che Inverno mi convinse che Dio
Non sarebbe arrossito rubandomi il mio
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino
Non avevano leggi per punire un blasfemo
Non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte
Mi cercarono l'anima a forza di botte
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo
Lo costrinse a viaggiare una vita da scemo
Nel giardino incantato lo costrinse a sognare
A ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male
Quando vide che l'uomo allungava le dita
A rubargli il mistero di una mela proibita
Per paura che ormai non avesse padroni
Lo fermò con la morte, inventò le stagioni
...Mi cercarono l'anima a forza di botte

E se furon due guardie a fermarmi la vita
È proprio qui sulla terra la mela proibita
E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato

Ci costringe a sognare in un giardino incantato

Un nutrito omaggio al grande mito, nei  20 anni dalla sua scomparsa, al teatro Giotto di Borgo San Lorenzo giovedì 17 Gennaio
"Volammo davvero in direzione ostinata e contraria" teatro completo, grazie a Elisa Marianini ed ai molti artisti cantori sul palco
Incasso devoluto all'Associazione Artemisia che si occupa di contrasto alla violenza di genere.

Nessun commento:

Posta un commento