mercoledì 29 dicembre 2021

Tristemente isolati

 


Un positivo tira l'altro, e due nella stessa abitazione potrebbero dover separarsi, isolamenti e quarantene rischiano di ossessionare noi poveri mortali e bloccare il paese.

Tamponi cercasi disperatamente per stare più tranquilli, per recarsi ad un incontro mentre

l'ansia sale, l'incertezza attanaglia, l'angoscia si impadronisce delle Festività.

Avanti tutta ma come?  Vedere nel volto altrui un nemico potenzia la diffidenza.

Suonare il campanello di conoscenti per un saluto  crea disagio e panico,  mentre il terrore corre sul filo 

si rallentano i rapporti e si affievoliscono i battiti del nostro cuore...

Quanto ancora durerà non ci è dato sapere ma ormai conosciamo bene l'ansia di uno starnuto e il brivido sordido di un raffreddore, la flessibilità delle indicazioni, uno due tre vaccini di speranza, l'immunità di gregge  raggiunta ma inutile,  avanti tutta tra letto e PC. poltrona e TV.


 Margherita Guidacci

Tra risa, grida e coppe di spumante
L’anno nuovo ha schiacciato
L’antico. Sparsi restano
Lungo le strade i cocci della festa.
E l’ombra è scesa d’un altro grado sul tuo quadrante.

Nacque a Firenze il 25 apr. 1921 da Antonio, avvocato, e da Leonella Cartacci. Figlia unica, trascorse un'infanzia e un'adolescenza solitarie, a contatto con un mondo di adulti e di anziani senza stabilire relazioni amichevoli con i coetanei, dedicandosi soprattutto allo studio e alla lettura. Erano per lei occasione di distrazione i soggiorni estivi a Scarperia, paese d'origine dei genitori, dove maturò quel rapporto con la natura che sarebbe diventato motivo ricorrente nella sua poesia. A Firenze frequentò la scuola, nel 1939 si iscrisse alla facoltà di lettere e scoprì la letteratura contemporanea attraverso l'insegnamento di G. De Robertis, con il quale si laureò, nel 1943, discutendo una tesi sulla poesia di Ungaretti, ritenuta audace e ottenuta dopo molte insistenze.  

Invito tutte/i a cercare nelle sue numerose raccolte i testi di una poesia del novecento genuina e intrisa di solitudine, frutto di introspezione e visione di sacra religiosità della Natura. ...

Il tuo ricordo, sul fondo

della mia solitudine,
ne rivela l’ampiezza
e tuttavia la limita.

Così un canto d’uccello
addolcisce l’immensità del cielo
e una singola vela
rende umano il mare.


Morì a Roma  il 19 giugno del 1992


domenica 12 dicembre 2021

Il dono più bello

 


Un dono

Il dono

Qual è il dono più bello?  Risposta difficile che sottende tanta facile retorica.

Avere certezze non è mai facile, in tempo di doni troppe volte superflui ancora più difficile.

Vorrei regalare amicizia dai tanti colori, calore che rinvigorisca, preziose strette di mano, sorrisi sinceri, abbracci sentiti e l'allegria che mi manca.

Vorrei donare la libertà, l'ascolto silente, la privazione della sofferenza e tanto altro ancora.

Guardo dai vetri appannati e fuori c'è il sole

Ecco un gran dono per tutti   

mercoledì 8 dicembre 2021

Vie di fuga

 



Quando il vuoto ti riempie l'anima non disperare, le nonne dicevano saggiamente "non c'è mai fine al peggio" proprio così, l'ottimismo del momento deve sempre prevalere per una sensata sopravvivenza.

Pensandoci senza sforzo alcuno vedo galleggiare nitidamente tre vie di fuga: 

apprezzare il Bello 

fare del Bene

addolcire il palato

Se ci guardiamo intorno certamente riusciamo a cogliere un dettaglio che desti la nostra curiosità ed ammirazione, grande o piccolo, non importa. Di scarso valore o di grande pregio assaporiamolo per allargare gli orizzonti e godere della bellezza di cui ogni cosa si ammanta, da una foglia che cade accartocciata ad una pigna arrossata dai semi come quella della magnolia, una luminaria accurata o un angolo buio da riscoprire della città.

Circondati da tante persone sconosciute, assillati da chi chiede per necessità e da bisogni indotti non realistici proviamo a guardare con occhi sinceri ed a distinguere nel vuoto o pieno di una demagogica democrazia chi possiamo con poco sforzo sostenere. Un caffè sospeso, una spesa solidale, scatole dono da confezionare e porgere alle tante Associazioni che promuovono solidarietà, ma anche un gesto, un sorriso, una sopresa che coinvolga chi ti sembra affranto o bisognoso. chi ti passa vicino senza essere visto. Il 10 dicembre è la Giornata dei Diritti Umani di tutti e per tutti. Nessuno escluso (su carta). Conoscerli. Rispettarli. Difenderli e metterli al centro delle nostre azioni è quanto mai urgente.

Sentirsi più buoni sostiene sempre.

I golosi, colpevoli di troppo amore per il cibo sono puniti da Dante. nella VI Cornice del Purgatorio, sono tormentati da fame e sete. Sappiamo però che la compensazione troppe volte è necessaria e un biscotto, un dolcino, un pezzetto di cioccolata per un breve attimo fuggente possono illuminare un istante e far sfiorare l'ambita felicità.

provare per credere...

tante altre le uscite di emergenza, si accettano suggerimenti


mercoledì 1 dicembre 2021

Domani è un altro giorno

 

... e piove


 Sentirsi chiusi in una scatola di vetro di apparente protezione mentre il mondo gira

Domani è un altro giorno

Oggi come ieri

niente da dire

niente da fare

pensieri in libertà

privi di  parole 

nulla da aggiungere

grigio il cielo, nuvole sparse piovigginose offuscano le luci di festività imminenti.

Rintanata ascolto il silenzio 

non sempre comunica coraggio

vigliaccamente nascondo le immagini 

che rimbalzano non gradite.

Domani è un altro giorno

Si vedrà

Domani è un altro giorno - Ornella Vanoni

È uno di quei giorni che
Ti prende la malinconia
Che fino a sera non ti lascia più
La mia fede è troppo scossa ormai
Ma prego e penso fra di me
Proviamo anche con dio, non si sa mai

E non c'è niente di più triste
In giornate come queste
Che ricordare la felicità
Sapendo già che è inutile
Ripetere "chissà?
Domani è un altro giorno, si vedrà"

È uno di quei giorni in cui
Rivedo tutta la mia vita
Bilancio che non ho quadrato mai
Posso dire d'ogni cosa
Che ho fatto a modo mio
Ma con che risultati non saprei

E non mi son servite a niente
Esperienze e delusioni
E se ho promesso, non lo faccio più
Ho sempre detto in ultimo
Ho perso ancora ma
Domani è un altro giorno, si vedrà

È uno di quei giorni che
Tu non hai conosciuto mai
Beato te, si beato te
Io di tutta un'esistenza
Spesa a dare, dare, dare
Non ho salvato niente, neanche te

Ma nonostante tutto
Io non rinuncio a credere
Che tu potresti ritornare qui
E come tanto tempo fa
Ripeto "chi lo sa?
Domani è un altro giorno, si vedrà"

E oggi non m'importa
Della stagione morta
Per cui rimpianti adesso non ho più
E come tanto tempo fa
Ripeto "chi lo sa?
Domani è un altro giorno, si vedrà"