Rientro da vacanze quasi autunnali con la solita ritualità.
ci comunicano che la riforma...sarà rimandata di 15 giorni, possibile? Ma nessuno ancora è a conoscenza che l'anno scolastico inizia oggi, che i docenti saranno convocati in questi giorni per rivedere l'organizzazione annuale ideando nuovi ( troppo spesso già vecchi) percorsi, che le aule si riempiranno intorno al 15 settembre di bambini/ragazzi già annoiati dalla stessa idea del rientro, la solita beffa? Inizio a scatola vuota, tra 2 o 3 settimane vedremo i contenuti, per ora negli annunci altisonanti scarsamente valoriali, nonostante siano stati sbandierati come grande innovazione e con il solito cambiamento/rinnovamento evocato di innovativo si è visto ben poco.
Tralasciamo il precariato, nota dolente difficile da affrontare e tantomeno risolvere in cui le reali vittime non appaiono i docenti ma i discenti sottoposti a continui cambiamenti, privati di riferimenti stabili e credibili per la propria formazione; tralasciamo la valutazione dei docenti tramite incentivo sulla quantità e non sulla qualità, fare di più, coprire servizi saltellando tra le classi risponde a criteri di risparmio oggi chiamato ottimizzazione non di professionalità; è sempre esistito il modus vivendi di alcuni insegnanti, non certo i più impegnati, atto a racimolare ore in più e dare disponibilità per supplenze con compensi non vili a fine mese ma non sicuramente miglioramento del servizio; tralasciamo il team di menagement: dirigente ( sic ai concorsi), docenti senior e via discorrendo, ma dove siamo stati fino ad oggi? Nella scuola esiste il dirigente, il vicario, il collaboratore facente funzione di segretario ed un numero imprecisato di funzioni strumentali, chiamate anche funzioni obiettivo, con appellativi sempre diversi nell'alternanza dei governi ma con medesimi ruoli, monitorare bisogni nei vari settori e proporre soluzioni creative visti gli scarsi finanziamenti, andare a caccia di bandi per racimolare qualche risorsa da utilizzare per accoglienza stranieri, politiche ambientali, recupero e disagio scolastico, orientamento e chi più ne ha più ne metta...
Detto questo cosa resta? L'inglese sbandierato da ben 15 anni, la formazione docenti obbligatoria senza stabilire in quale direzione, cosa ancora...?
Urge una rivisitazione totale della scuola che sia una rivoluzione culturale per tutti, docenti e discenti, non chiamiamoli utenti per cortesia; abbassare le distanze tra scuola e famiglie, obiettivo fallito con i decreti delegati, oggi svuotati di significato; stabilizzazione docenti, organico di fatto e di diritto; formazione permanente per aree territoriali, con obiettivi chiari e condivisi in base a precise ed individuate emergenze; rivisitazione e rinnovo dei contratti, urge infatti un contratto unico, dignitoso per tutti i lavoratori della scuola ormai doverosamente in possesso di laurea ed abilitazione; aumento delle ore per progettazione condivisa e revisione di quanto programmato come nella scuola primaria non per copertura servizi/supplenze.
Urge una visione illuminata, strutture decorose e sicure, ambienti di apprendimento stimolanti ed accoglienti per tutti, orari flessibili, una professionalità docente viva e tanta ricerca e sperimentazione, documentazione dell'agito ed un monitoraggio del percorso intrapreso per raggiungere obiettivi e finalità esplicitati e poi tanta qualità, alta, riconosciuta, valorizzata; insomma non la solita politica del problema scuola da risolvere senza un disegno unitario ma con toppe e rattoppi che lasciano le cose così come sono, magari modificandone, in risposta ai soliti illusi, solo il nome, come è avvenuto nelle ultime legislature.
Troppi tagli negli trascorsi dieci anni, servono investimenti ingenti, non credo che l'ingresso degli sponsor sia una scelta equilibrata, ma la scuola di qualità ha un costo a cui corrisponde un alto valore sociale di crescita.
Le INDICAZIONI per il curricolo verticale sono state una buona partenza, bisogna ora rendere possibile quel progetto nella sua completezza.
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