File, Fondazione italiana di Leniterapia ha presentato il 6 ottobre alle Oblate il bellissimo libro di Beatrice Masini e Arianna Papini “SI PUÒ” edito da Carthusia
Una favola, breve ma di un’intensità profonda un nuovo
strumento dedicato a tutti ma in particolare ai docenti sempre così “difficilmente
distratti” rispetto a temi di complessa gestione relazionale e sentimentale come
la perdita, il distacco. La lettura del libro è avvincente, scorrevole, ti
prende e non ti lascia perché non è scontata ed il punto di arrivo appare
incerto.
Cattura fin dall’ inizio con parole semplici, spontanee che si fanno
portavoce di un quotidiano perduto e di un presente sconcertante perché inesorabile, la trama infatti ci cala, prendendoci per mano con delicatezza
estrema, nel tumulto e nell’ impeto delle emozioni scaturite da eventi
scongiurati ma inarrestabili.
La
vita è già complicata di per sé e quando giunge qualche cosa tra capo e collo
di tristemente inatteso i confini dell’ignoto si spalancano, quale sorte, che
fine, come si potrà? Si può, valore assoluto espresso nel titolo, sicurezza,
fierezza risolutiva, questo è il tesoro nascosto nelle pagine del bellissimo
libro, la certezza nonostante tutto di essere capaci nella ricchezza di
relazioni di costruzione immaginaria, di trovare la capacità di andare avanti per affrontare la ricostruzione del
futuro.
Tre piccoli eroi senza nome, con un volto neutro
sapientemente tracciato dalle mani esperte di Arianna Papini, tanto impreparati
quanto fragili in un mondo che cambia
improvvisamente disarmati e disarmanti di fronte alla triste realtà piuttosto
ostile. Venuti da lontano per intraprendere un cammino, un viaggio lungo e
faticoso per lasciarsi alle spalle le cose perdute con “cuori pesanti e valigie
piccole”, in un percorso dove i pensieri
sono nuvole che si dissolvono con i ricordi e le valigie racchiudono cose
segrete della vita che non c’è più, ma che, come protagonisti determinati, appaiono sostenuti
dallo stare insieme, dal dialogo e da un dopo, un futuro da costruire in tre. Lo
stupore del lettore sta nell’ incontrare un buco non per piombarci dentro e
perdersi, aspetto prevedibile, ma per ricostruire tramite oggetti preziosi, al
momento inutili, un mondo di concretezza dove ci si può perdere nella dolcezza
del passato costruendo con impegno il presente ed il futuro.
Adatto
ad essere messo in scena, godibile a più riprese nel leggerlo e rileggerlo, un
monito per grandi e piccini, un esempio, si può, basta volerlo impegnandosi
insieme nell’ intraprendere viaggi metaforici nella giusta direzione.
Vincere
in un mondo svuotato di senso significa riportare la serenità e la felicità gli
uni negli altri, costruire un’alternativa alla sconfitta nel dolore, sancire la
fine di un periodo per ricostruirvi sopra qualche cosa che permetta di
affrontare la vita. Un libro non per sognatori,
seppur intriso di sogno, che offre incredibili spunti di lavoro e di dialogo.
Non si può soccombere, non si deve, Il sole, la casa, finalmente un sorriso, le
ultime pagine cedono al colore chiaro e luminoso di un giorno senza tempo, ma
la storia non finisce qui, il seguito ti accompagna, ti consola, perché c’è
magia nella realtà.
da leggere e mettere in scena |
Grazie
per questa importante produzione a File e a Carthusia che ha subito accolto e messo in atto l'idea proposta, libro da diffondere con determinazione soprattutto nelle scuole dove non sempre si riesce a conoscere chi abbiamo di fronte né a comprendere di che cosa è portatore; il distacco relazionale, la facciata di classe, la neutralità che non tradisce coinvolgimento fanno il resto.
La Scuola buona parte da qui, dalle emozioni
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