Montecatini mantiene un fascino alto borghese con le sue ville immerse in ampi parchi, le vie del centro, le piazzette di Montecatini alto dove diventa gradevole perdersi piacevolmente inseguendo un caffè, magari utilizzando per la salita la spettacolare funicolare costruita il 4 giugno 1898; un borgo antico, medievale circondato da possenti mura e oltre 25 torri.
veduta panoramica |
La zona era comunque rimasta insalubre ma il territorio fu recuperato grazie al Granduca Leopoldo che fece costruire dei canali per lo smaltimento delle acque e per facilitare l'uso delle sorgenti termali fece costruire degli stabilimenti
Fu così che iniziò a prendere vita anche un secondo borgo, Montecatini Terme, prima conosciuto come "Bagni di Montecatini", appunto perché facenti parte del comune di Montecatini Alto. Quindi nel 1905 i Comuni di "Bagni di Montecatini" e "Castello" furono due. Nel 1940 il "Castello" diventò una frazione dei "Bagni", divenuti ormai una stazione termale internazionale. Le mura avevano una circonferenza di quasi due chilometri con sei porte di accesso, furono distrutte nel 1554 da Cosimo I dei Medici; oggi rimane solo la porta di "Borgo".
Delle molte torri , alcune sono state incorporate nell'abitato del campanile alla pievania, una fa parte dei resti della rocca; una terza è quella dell'orologio e un'ultima è antistante al Convento di Santa Maria a Ripa (sec. XVI).
Nel 1315 Montecatini Alto visse il suo avvenimento più importante quando fu teatro e vittima della sconfitta subita da Firenze, di cui era alleata, per opera del ghibellino Uguccione della Faggiola, Signor e di Pisa e di Lucca, e di Castruccio Castracani. Di questo episodio storico sono rimasti interessanti documenti. Montecatini Alto vanta una piazza principale ancora lastricata con la pavimentazione di pietra, resti, stemmi, lapidi, portali e l'antica cancelleria Comunale salvatasi dalla distruzione del 1554, e poi trasformata nel Teatro dei Risorti."
Tornando nella piana di Montecatini, nell'area termale intensa e costellata di grandi hotel la spettacolarità delle terme del tettuccio lascia senza fiato.
L'ingresso magistrale incute reverenza, superato il fasto di accesso, beandosi dei mille ornamenti doverosa una sosta per gustare un cornetto o le tipiche cialde nello storico magnifico bar, con relativa visita ai bagni, proseguire poi uscendo dalle vetrate laterali per una passeggiata nel parco secolare, un vero arboreto per godere di un'architettura imponente e superba.
Delle molte torri , alcune sono state incorporate nell'abitato del campanile alla pievania, una fa parte dei resti della rocca; una terza è quella dell'orologio e un'ultima è antistante al Convento di Santa Maria a Ripa (sec. XVI).
Nel 1315 Montecatini Alto visse il suo avvenimento più importante quando fu teatro e vittima della sconfitta subita da Firenze, di cui era alleata, per opera del ghibellino Uguccione della Faggiola, Signor e di Pisa e di Lucca, e di Castruccio Castracani. Di questo episodio storico sono rimasti interessanti documenti. Montecatini Alto vanta una piazza principale ancora lastricata con la pavimentazione di pietra, resti, stemmi, lapidi, portali e l'antica cancelleria Comunale salvatasi dalla distruzione del 1554, e poi trasformata nel Teatro dei Risorti."
Tornando nella piana di Montecatini, nell'area termale intensa e costellata di grandi hotel la spettacolarità delle terme del tettuccio lascia senza fiato.
L'ingresso magistrale incute reverenza, superato il fasto di accesso, beandosi dei mille ornamenti doverosa una sosta per gustare un cornetto o le tipiche cialde nello storico magnifico bar, con relativa visita ai bagni, proseguire poi uscendo dalle vetrate laterali per una passeggiata nel parco secolare, un vero arboreto per godere di un'architettura imponente e superba.
Lo stabilimento Tettuccio, "Bagno nuovo" fu appellato con questo diminutivo fin dal XIV secolo proprio per la tettoia che copriva la prima sorgente. Il progetto dell'architetto Gaspero Maria Paoletti
( 1779-1781) fu poi rivisitato nella visione dell'intero complesso dall'architetto fiorentino Ugo Giovannozzi
Girellare poi per le vie del centro storico per incontrare nell'Hotel San Giorgio la cordiale ospitalità della famiglia Pirillo che con amore, competenza e discrezione vi sapranno accogliere coccolandovi tra delizie e suggerimenti di visita.
( 1779-1781) fu poi rivisitato nella visione dell'intero complesso dall'architetto fiorentino Ugo Giovannozzi
Il progetto, impostato sul concetto delle terme romane, fu portato a termine nel 1928.
Lo stabilimento si trova immerso in un parco ricco di magnifici cedri del Libano, sequoie, palme, tigli, glicini, pini, allori, sorprendente la progettazione dell'insieme, una visione caratterizzata da imponenti colonnati, tribune, fontane e aiuole fiorite bordate di bosso, molto curate
"Il monumentale ingresso alle terme è protetto da una grande cancellata e da un'ampia tettoia in ferro battuto e vetrate policrome, opera della manifattura Berti di Pistoia. Sulla sommità del prospetto principale sono collocate quattro grandi statue in marmo di Carrara, scolpite da Corrado Vigni, che rappresentano: la Sorgente; la Medicina; l'Igiene; la Salute. I fastosi elementi decorativi della facciata sono stati realizzati da Aristide Aloisi.
L'elemento che caratterizza l'edificio è una fonte, a forma di conchiglia in granito sorretta da un gruppo bronzeo di figure marine (una grande piovra, due pesci, due coccodrilli, alcune rane), opera dello scultore fiorentino Sirio Tofanari il cui nome risalta sul carapace di un grosso granchio. L'acqua termale che sgorga dalla fonte dà il nome allo stabilimento, ed è raccolta in una piscina con un parapetto ornato da cavallucci marini. Ai lati della fonte, si erge un colonnato a semicerchio, che evidenzia sull'architrave l'iscrizione: BALSAMO CHE TOLTO VIEN DI SOTTERRA E S'APRE AL CHIARO GIORNO.
Nel 1926, il pittore pescarese Cascella disegna sette pannelli allegorici policromi di grandi dimensioni, realizzati in mattonelle di ceramica, per la galleria dei banchi di mescita. Ciascun pannello riporta un architrave in marmo, che reca scolpito il titolo delle diverse raffigurazioni, incentrate sul tema degli effetti benefici dell'acqua nelle diverse età della vita: L'Infanzia; L'Adolescenza; La Bellezza; La Fonte; La Forza; La Maturità; La Vecchiaia. Al centro dell'ultimo pannello, in basso, è nitidamente riportato il nome dell'autore, e l'anno di installazione dell'opera (1927), curiosamente preceduto da un cornetto rosso.
Nel pannello dell'Adolescenza, sulla mattonella posta nel vertice in basso a sinistra, è riprodotto lo stemma della "Fabbrica Mattonelle Smaltate G.R. Percossi e C. Civita Castellana".
Nel pannello dell'Adolescenza, sulla mattonella posta nel vertice in basso a sinistra, è riprodotto lo stemma della "Fabbrica Mattonelle Smaltate G.R. Percossi e C. Civita Castellana".
Sul lato destro del piazzale interno è collocata una tribuna circolare rialzata, adibita a sede dell'orchestra. La cupola è caratterizzata dagli affreschi di Ezio Giovannozzi, che ritraggono i diversi gruppi di strumentisti, con le diciture: Archi e Pianoforte - Ottoni e Timpani - Oboe e Flauti - Organo ed Arpa. I quattro gruppi sono inframezzati da pitture trompe - l'oeil con tenori, baritoni e soprano che cantano sporgendosi dai palchetti. L'architrave posto sopra le colonne della tribuna riporta un'iscrizione che recita: " IL SUON CHE DI DOLCEZZA I SENSI LEGA."
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