lunedì 30 aprile 2018

1° Maggio, ricordiamoci l'impegno

Ecco arrivato il primo Maggio a chiudere un ponte lungo e in genere assolato in cui il divertimento, le visite alle città d'arte, escursioni al mare ed ai monti non saranno certo mancate.
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Il quarto stato 
Il pittore piemontese Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) studiando la società ha  realizzato Il Quarto Stato, una raffigurazione potente dell’ascesa del proletariato immaginata in una folla di donne e uomini che insieme marciano per i diritti.

L’opera è uno dei quadri simbolo del XX secolo, conservato nelle sale del Museo del Novecento di Milano divenuto il simbolo delle battaglie politico-sociali dei lavoratori.

Non serve forse ricordare ma nell'esssere prudenti sempre meglio non rischiare...
si festeggia il primo maggio...

Primo Maggio Festa del Lavoro di 3 anni in 3 anni avanti tutta


La data del 1° maggio, fu stabilita a Parigi nel 1889, prende spunto da un episodio di tre anni prima a Chicago (Stati Uniti) il 1° maggio del 1886.

 Era stato indetto per quel giorno uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti con il quale gli operai rivendicavano condizioni di lavoro più umane: anche dopo metà ‘800 infatti turni lunghissimi, alti rischi e morti sul lavoro


La protesta durò tre giorni e il 4 maggio culminò con una vera battaglia tra lavoratori e agenti di polizia. Undici persone persero la vita, fu definito come il massacro di Haymarket.
 Circa tre anni più tardi a Parigi il 20 luglio 1889, durante il primo congresso della Seconda Internazionale fu lanciata l'idea di una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre a 8 ore la durata della giornata lavorativa. 
 Nella scelta della data si tenne conto proprio degli episodi di Chicago accaduti del 1886 e si stabilì che la Festa del lavoro o dei lavoratori, si celebrasse il Primo Maggio
L’iniziativa divenne un simbolo delle rivendicazioni operaie, di lavoratori che in quegli anni lottavano per conquistare diritti e condizioni di lavoro migliori.
Oltrepassò i confini francesi e, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il 1° maggio del 1890 fu la prima, vera manifestazione internazionale che  registrò un’altissima adesione.
 Dal 1947 la Festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente festa nazionale italiana e attualmente il Primo Maggio è giorno di festa nazionale in molti Paesi, da Cuba alla Turchia, dal Brasile alla Cina e in Russia, Messico e molti Paesi dell'Unione europea. Mentre non lo è negli Stati Uniti  da cui la storia è iniziata,  la Festa dei lavoratori si celebra infatti il 1° lunedì di settembre.
Il lavoro ancora per molti soprattutto giovani e donne è precario, troppo spesso non intravisto come realizzazione di progetto di vita né professionalmente appagante rispetto al percorso di studi.  Il lavoro su cui si fonda la nostra Carta costituzionale deve/ dovrebbe garantire realizzazione di sé e una vita dignitosa, troppo spesso rappresenta ancora un luogo di discriminazione di genere e di negazione delle identità. Questo anno la giornata è dedicata alla sicurezza, in Toscana 9 morti sul lavoro dall’inizio del  2018. 
La  traballante politica attuale deve avere la capacità di  affermare e restituire dignità, importanza, sicurezza, centralità e cura alla persona a partire dal Lavoro.
 Concerto del Primo Maggio 2018 a Roma: ecco la line up completa

Fantastico il tradizionale Concertone di chiusura della giornata a Roma in piazza San Giovanni


lunedì 23 aprile 2018

Il 25 Aprile si avvicina

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Semplice lezioncina di storia... che non guasta mai


Cari ( care) giovanissimi, giovani e meno giovani Il 25 aprile 2018, giorno festivo quindi di vacanza, per  ricordare il 73esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, quindi una  festività civile
La scelta della data è simbolica, perché si commemora il 25 aprile 1945, ovvero il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede a Milano e guidato tra gli altri da Sandro Pertini, che oltre trent’anni dopo divenne Presidente della Repubblica, proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.
In quella data venne indicato alle forze partigiane di passare all’azione colpendo i presidi fascisti e tedeschi presenti,  imponendo loro la resa, prima dell’arrivo degli Alleati.
Il CLNAI, “in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano”, iniziò a emanare decreti legislativi, tra cui la condanna a morte dei gerarchi fascisti e  di Benito Mussolini, che  dopo  qualche giorno venne infatti catturato e fucilato a Milano. Piazzale Loreto non fu una dimostrazione democratica ma una tragica conclusione di un periodo funesto

 In quei giorni, vennero liberate le principali città del Nord, Bologna, Venezia e Genova, poi via via le altre, il 3 maggio si poté dichiarare conclusa la guerra, con la resa delle forze nazifasciste, finalmente!

mercoledì 18 aprile 2018

Fiori fuori



"Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore"
Signora in giardino a Sainte Adresse
dedicato a mia madre, "madamin Livia" 

(Claude Monet)

Parole di un grande innovativo pittore nato il 16 novembre 1840 a Parigi e fondatore dell'impressionismo francese; nelle sue opere pittoriche i fiori ed i paesaggi incantano non solo per le pennellate ed i colori ma perché rimandano ad un bisogno di libertà, di vita all'aperto di cura e di narrazione della passione attraverso una grande innovazione sia tecnica che cromatica.  Cogliere l'aspetto istintivo della visione, abbandonarsi alle suggestioni della realtà fenomenica con spontaneita e freschezza, una  pittura evocativa finalizzata a catturare l'impressione pura "en plein air" sensazioni fuggevoli e irripetibili, attimi fuggenti da sorprendere al volo con pennellate quindi veloci e sintetiche... consapevoli che
... Tutte le nostre percezioni visive avvengono attraverso la luce...

a voi approfondire per incantevole diletto



Lasciamoci trasportare dai grandi per cogliere quell'attimo incantevole che soprendentemente
ci ammalia nel rapporto con i fiori di un giardino o di uno spazio all'aperto, usciamo per rallegrarci, dunque

ecco che  leggera e delicata si innalza la margherita affiancata dalla santolina mentre la generosa bergenia già nell' ultimo inverno ci rallegra con forza ed eleganza, l'anemone timidamente rosso aranciato porge la corolla alla strsciante fresia gentile mentre i papaveri infestanti raccogono sanguigni la delicatezza della passione come i muscari dall'azzurro intenso e le perviche generose frutto dei suoli umidi, carnose e superbamente maestose la candide calle con il folto fogliame ci ammaliano nostagiche dei fervidi anni '30 
Sovrana nel portamento ci sorprende l'aquilegia dai vari colori sfumati ed intensi che si fa regina circondata da pratoline e miosotis, gentili celestiali non ti scordar di me, cerchiamo l'elleboro, rosa bianca di natale e troveremo primule e viole con intenso profumo... 
Giardino, dipinto di Lloyd 
ammirando le numerose orchideacee come la negritella e la neotina tridentata mentre occhieggia la pulmonarea officinale  e si intriga la clematide ornitogallo, cogliamo copioso il benefico tarassaco giallo,  l'achillea, l'erica che si  diffonde mentre la melissa ci dona il suo profumo acidulo e  la salvia dei prati cosparge di violaceo intenso campi e  vialetti...
continuerei all'infinito desolata per aver trascurato specie diffuse o desuete ma lasciando alla vostra vorace avidità la scoperta, certa che non sarete delusi

Alberi ed arbusti
gioiosi bellimbusti rallegrano il giardino
erbe e fiori occhieggiano dal gioioso pratino
mentre innalzano aromi calici da vicino
colorate corolle diverse e delicate 

indispensabili

da utilizzare per decoro ed insalate
sorprendenti e molto molto amate
care agli umili ed agli snob

indispensabili

per rallegrare gli occhi e resuscitare arcane conoscenze 
frutto di sagge care e amate sane reminiscenze
e i nonni sovente ritornano 
mentre il sorriso si fa riconoscente



Casa Pericciuli, una dimora semplice degli anni '30, nel cuore di Grosseto di fronte alle possenti mura, rinnovata grazie alla competenza e all'affetto di  Andrea e all'amore di Lucia, un giardinetto che è stato bellissimo e tra poco rifiorirà tornando a rallegrare 

Per gli  amanti dei fiori a Borgo San Lorenzo il 20, 21 e 22 Aprile FIORINFIERA trasformerà il paese in un giardino, la  rassegna giunta alla sua quinta edizione sarà accompagnata domenica dal divertente mercato  "Dalla Soffitta alla Cantina", ci sarà anche un banco x Artemisia
Vi aspettiamo!

sabato 7 aprile 2018

Omaggio a Calamandrei

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un vero spettacolo

Barcellona, sopra l'altare centrale nella Sagrata Familia, la grande basilica cattolica capolavoro dell'architetto Antoni Gaudì,  pende un Cristo con sorprendente baldacchino ad ombrello circondato da una corona di lampade che diffondono una luce esaltante e ammaliatrice...

Cari giovani, come "l'ombrellino"  in questione la nostra Carta un riparo sorprendente da tutti i mali

 La Costituzione non è datata, mostra la sacralità di una Carta Giusta, brilla, sovrasta  e rifulge come l'immagine,   è una cosa Nostra e dobbiamo conoscerLa e difenderLa


Il giovedì 1° gennaio 1948 quando entrò in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana l’Italia si risvegliò in festa, arricchita di una generosa Carta che  che dava dignità giuridica internazionale e sovranità al popolo italiano tanto giovane quanto nuovo  e dopo il drammatico ventennio fascista con  gli orrori della seconda guerra mondiale permetteva la nuova visione di uno stato democratico ed  egualitario


 

La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare


Piero Calamandrei, uno dei più significativi autori della nostra Costituzione, ricordò nel 1955 ai giovani la necessità che la nostra Carta, per restare vitale, deve essere alimentata dalla passione politica di tutti, ma in particolare dei giovani. Le sue parole sono di un'impressionante attualità.
Un grazie di cuore a tutti quei giovani che si impegnano per i loro ideali, li difendono e li condividono
Discorso agli studenti milanesi (1955) di Piero Calamandrei

"La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegiare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!». Questo è l’indifferentismo alla politica.

È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica… 

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…

Giovani studenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi

Discorso di Piero Calamandrei sulla Costituzione, 1955

E quando io leggo nell’art. 2: «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale»; o quando leggo nell’art. 11: «L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell’art. 8:«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge», ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell’art. 5: «La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali», ma questo è Cattaneo!
O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica», esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell’art. 27: «Non è ammessa la pena di morte», ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…


 Ci sono anche umili nomi, voci recenti! 
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione."

→ Piero Calamandrei (Firenze21 aprile 1889 – Firenze27 settembre 1956) è stato un politicoavvocato e accademico italiano, nonché uno dei fondatori del Partito d'Azione.

venerdì 6 aprile 2018

La libertà è come l'aria


La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare



poche parole, così semplici e attuali, pronunciate da Pietro Calamandrei nel 1955 nel suo discorso agli studenti milanesi.



Cari ragazzi e care ragazze troppo spesso sentiamo dire:
 " noi siamo liberi, vogliamo più libertà, non abbiamo libertà, sono libero di fare ciò che voglio, voglio fare quello che mi pare ...
La grande lezione di Gaber ci fa riflettere con la magistrale musica su un concetto ormai troppo usurato nel valore superficiale, tanto da risultare desueto; liberi di, liberi da, non dimentichiamo mai che esistono e fortunatamente in questa giungla sopravvivono diritti e doveri. 
La libertà è come l'aria appunto, impossibile vivere senza, difficile farne a meno.Ma di aria pulita si tratta, respirabile e non inquinata


Il vicino 19 dicembre 2011 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sull'educazione e la formazione ai diritti umani.
Questo passo segna l'adozione definitiva di questo nuovo strumento delle Nazioni Unite, già adottato dal Consiglio Diritti Umani nel marzo 2011, in allegato alla risoluzione 16/1.
La Dichiarazione risulta essere un documento di sintesi del percorso (cumulativo) che, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) all’anno 2011, ha visto definire – secondo progressiva specificazione – il diritto all’educazione nell’ambito dei principali strumenti internazionali delle Nazioni Unite in materia di diritti umani. 
Inoltre, la stessa Dichiarazione, si propone come documento d’indirizzo per una corretta implementazione dell’educazione ai diritti umani e un’autentica garanzia del diritto all’educazione.
Si tratta di una tappa molto importante, dal momento che il documento riconosce il diritto di ogni individuo ad avere accesso all'educazione ai diritti umani, un processo di apprendimento permanente, che coinvolge persone di qualsiasi età e di tutte le parti sociali e riguarda ogni tipo di educazione formale, non formale e informale.
La Dichiarazione afferma che
"...
l'educazione e la formazione ai diritti umani è essenziale per la promozione del rispetto universale e dell'osservanza di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti"

Per dirla con l'insuperabile cantautore

Libertà di Giorgio Gaber



Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
E cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un'avventura.
Sempre libero e vitale
Fa l'amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo
Compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.


Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
Di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare
Ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche avere un'opinione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.


Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l'uomo più evoluto
Che si innalza con la propria intelligenza
E che sfida la natura
Con la forza incontrastata della scienza
Con addosso l'entusiasmo
Di spaziare senza limiti nel cosmo
E convinto che la forza del pensiero
Sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche un gesto o un'invenzione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero


Libertà è partecipazione.
x tutti quelli che pur avendone il diritto non votano o non partecipano a momenti di promozione e condivisione del DIRITTO


 grande collaborazione.... io partecipo sempre😢