avvolta ancora dal desiderio di sonno
pesanti le palpebre
lento il respiro tiepido il calore
immobile fisso pareti adorne
per me solo di senso
per altri sconosciute stravaganze
di futili oggetti inutilmente polverosi
osservo mentre gli occhi si perdono
tra passato e presente
indugio nessun silente desiderio di levarmi
di attivare ancora per un giorno e poi altri a seguire
le mie in apparenza vigorose risorse
serena divago e volgo ancora una volta lo sguardo
mi assopisco senza timore
la luce lambisce la mia nicchia preferita
mentre accoglie tra le dorate vitali foglie intraviste
il mio accennato sorriso.
Con un balzo mi alzo
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