venerdì 18 dicembre 2020




 NATALE di Giuseppe Ungaretti


Napoli, il 26 dicembre 1916


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare


Sentiamoci così, come nel quadro che il grande Maestro ci ha prestigiosamente raffigurato, senza tuffarci in gomitoli di strade ora assai pericolose, stanchi e affranti da mesi bui, senza luci di attesa. Posati in un angolo, dimenticati come oggetti inermi lasciati  lì senza scopo, tra il caldo buono, perché racconta di noi, della nostra casa e le capriole di fumo di chi fortunato possiede un camino.  
Chi come me ne è privo accenda qualche candela  di forma e misura diversa per il suo angolo di calda luce.

mercoledì 9 dicembre 2020

Festa dell'Immacolata, tutti resilienti

mi piego ma non mi spezzo

Oggi festa dell'Immacolata, grigio il cielo e triste la terra, ci domandiamo mentre scende una lieve pioggerella se tutto sia normale o meno, se questa solennità si celebri come sempre oppure l'ordinario cada nell'oblio.

 Per ragionare sulla questione attingiamo ad un termine abusato che però con la risorsa che porta in sé può comportare una via di uscita

 RESILIENZA

La resilienza è la capacità di un individuo di intervenire fattivamente in situazioni di stress attivandosi per  rispondere con azioni appropriate e sviluppando nuovi comportamenti  al fine  di superare il momento critico.

Sembra, quindi, che essere fortemente reattivi implichi lo sviluppo di capacità di adattamento, abilità  fondamentale non solo per resistere ma per portarsi oltre e la resilienza  appare il nodo cruciale per dipanare una matassa di spine.

 Il singolo essere umano è già  di per sé  un energico e complesso sistema adattativo

Promuovere la  propria vita con coerenza appare un principio sensato e saggio, ogni individuo dovrebbe avere la facoltà  e la capacità di poter esercitare un controllo su ciò che accade nel bene e nel male ma certo nel caso di grosse difficoltà  non risulta  né facile né scontato procedere con razionalità.

Credo che per affrontare situazioni complesse dovremmo iniziare razionalmente con cercare di comprendere quello che sta accadendo, e cercare di dare un senso, un significato a ciò che succede cercando di capire se abbiamo esperienze pregresse personali a cui attingere o se possiamo agganciarci ad aspetti più oggettivi della storia, dell’arte, di vicende di altri che possono essere significative anche per noi

Il significato di quanto di negativo ci sta accadendo andrebbe sempre ricercato in modo approfondito per poter trovare risposte plausibili anche se  non credo che questo percorso risulti sempre facile. Oggi si parla di Resilienza, in pratica una nuova virtù.

La resilienza penso sia la capacità di immaginare e costruire qualcosa di nuovo, di più idoneo al momento che stiamo vivendo  non scoraggiandosi  di fronte al problema o al cambiamento, provare a considerare quello che ci capita una sfida, una nuova opportunità di crescita, mi piego ma non mi rompo. Ci provo

Cuore e cervello comunicano tra di loro, possono entrare in armonia, e facilitare le relazioni e la comunicazione. Riuscire ad allineare cuore e cervello grazie a  ritmi cardiaci armonici, basati sulla respirazione,  facilita l’autoregolazione emotiva aiutando nel superamento di stati di angoscia e permettendo così di intraprendere percorsi pensati più razionali

Facciamo un bel respiro profondo per poi ripartire...

 

mercoledì 2 dicembre 2020

SOS Natale

 



Natale si avvicina

 troppo in fretta con sgomento

non ci sembra ora il momento

di sforzarci su carte addobbi e regali

mentre fuori troppi mali 

si rincorrono per via

mali oscuri trasparenti 

che ti sfiorano con nulla tra parenti

mentre ignaro saluti e passeggi 

incredulo che dalla mascherina 

oltre lo sguardo trapeli la necessità di ricorrere alla medicina

Un bel romanzo

 Borgo San Lorenzo ottobre-novembre  2020, terza edizione della rassegna "Ingorgo letterario"

Sono stata invitata a presentare Non è mai troppo tardi, il romanzo d'esordio di Stefania Russo, Speringend Kupfer ed. per Mondadori libri 2020 

Il romanzo, fresco brillante e intrigante, narra la storia di una vera e propria mobilitazione rivoluzionaria in un anonimo complesso residenziale definito Mostro dalla protagonista Annarita, in realtà il mostro si traformerà in un realistico alveare operoso.

Annarita, 84 anni, solitudine e vecchiaia mescolati in una quotidianità noiosa, faticosa e ripetitiva, trascina le sue giornate sempre uguali finché una necessità la spinge a vivere nuovamente in un impegno coinvolgente che anima, non senza colpi di scena, le intense pagine del libro.

Una trama lineare ma intrigante ed incalzante, frasi brevi e ritmo sostenuto spingono a procedere nella lettura mentre  il linguaggio colloquiale del romanzo ha sfumature diverse, dialettali, modaiole, gergali con cui i protagonisti si esprimono svelando  già cosi parte del loro profilo. Uno stile pulito con connotazioni descrittive d'effetto immediatamente comunicate, un veicolo accattivante questo per narrare la storia in modo realistico: quasta festa spacca, scialla, bella nonna...

Avrebbe potuto risultare retorica la narrazione invece ci sorprendiamo immedesimandoci negli occhi critici e attenti di Annarita attraverso i quali con determinazione e autoironia insoliti si scopre il  mondo dei giovani dalle abitudini alle innovazioni. In un corpo mortificato la testa della protagonista ci conduce a molte scoperte, non tutte belle conquiste. Prendo lo scialle, scendo, imbocco la rampa...

Il romanzo affronta con delicatezza diverse tematiche iportanti e attuali: amicizia, solitudine, emarginazione, emigrazione, umiliazione, dignità, altruismo, coinvolgimento, solidarietà, miseria e povertà, rassegnazione, inviando però messaggi positivi e propositivi: Si Può, Basta Volerlo spinti da una Giusta Causa.

Proprio attraverso questi stati d'animo diversi incontriamo tra le pagine che rapidamente scorrono Olga, una donnona generosa di 40 anni proveniente dall'est europeo, buona e devota, Stella la dolce nipote figlia di Katia legata a sua madre con un rapporto difficile, Alessio, tatuato ed enigmatico, Ornella, vicina gentile, Giorgio, disponibile e generoso, Ada, sorella di Olga, afflitta da una rara malattia, la mielofibrosi, Don Antonio sempre disponibile, il generoso fornaio Fabrizio, le pettegole comari e molti altri personaggi curiosi. 

L'idea di reiventare una Banca del Tempo per risolvere i problemi di Ada viene di getto a Stella e immediatamente diventa un progetto di Comunità, una sfida vincente su più fronti, una mediazione ed un  riscatto in grado di trasformare un'esistenza dimenticata in un vortice di coinvolgente generosità con risvolti anche sorprendenti.

La CURA diventa una parola dominante, la conclusione forse non troppo convincente ma il vecchio detto "l'unione fa la forza ed aiuta a vivere" pare il sottotitolo del romanzo stesso.

Buona lettura