Borgo San Lorenzo ottobre-novembre 2020, terza edizione della rassegna "Ingorgo letterario"
Sono stata invitata a presentare Non è mai troppo tardi, il romanzo d'esordio di Stefania Russo, Speringend Kupfer ed. per Mondadori libri 2020
Il romanzo, fresco brillante e intrigante, narra la storia di una vera e propria mobilitazione rivoluzionaria in un anonimo complesso residenziale definito Mostro dalla protagonista Annarita, in realtà il mostro si traformerà in un realistico alveare operoso.
Annarita, 84 anni, solitudine e vecchiaia mescolati in una quotidianità noiosa, faticosa e ripetitiva, trascina le sue giornate sempre uguali finché una necessità la spinge a vivere nuovamente in un impegno coinvolgente che anima, non senza colpi di scena, le intense pagine del libro.
Una trama lineare ma intrigante ed incalzante, frasi brevi e ritmo sostenuto spingono a procedere nella lettura mentre il linguaggio colloquiale del romanzo ha sfumature diverse, dialettali, modaiole, gergali con cui i protagonisti si esprimono svelando già cosi parte del loro profilo. Uno stile pulito con connotazioni descrittive d'effetto immediatamente comunicate, un veicolo accattivante questo per narrare la storia in modo realistico: quasta festa spacca, scialla, bella nonna...
Avrebbe potuto risultare retorica la narrazione invece ci sorprendiamo immedesimandoci negli occhi critici e attenti di Annarita attraverso i quali con determinazione e autoironia insoliti si scopre il mondo dei giovani dalle abitudini alle innovazioni. In un corpo mortificato la testa della protagonista ci conduce a molte scoperte, non tutte belle conquiste. Prendo lo scialle, scendo, imbocco la rampa...
Il romanzo affronta con delicatezza diverse tematiche iportanti e attuali: amicizia, solitudine, emarginazione, emigrazione, umiliazione, dignità, altruismo, coinvolgimento, solidarietà, miseria e povertà, rassegnazione, inviando però messaggi positivi e propositivi: Si Può, Basta Volerlo spinti da una Giusta Causa.
Proprio attraverso questi stati d'animo diversi incontriamo tra le pagine che rapidamente scorrono Olga, una donnona generosa di 40 anni proveniente dall'est europeo, buona e devota, Stella la dolce nipote figlia di Katia legata a sua madre con un rapporto difficile, Alessio, tatuato ed enigmatico, Ornella, vicina gentile, Giorgio, disponibile e generoso, Ada, sorella di Olga, afflitta da una rara malattia, la mielofibrosi, Don Antonio sempre disponibile, il generoso fornaio Fabrizio, le pettegole comari e molti altri personaggi curiosi.
L'idea di reiventare una Banca del Tempo per risolvere i problemi di Ada viene di getto a Stella e immediatamente diventa un progetto di Comunità, una sfida vincente su più fronti, una mediazione ed un riscatto in grado di trasformare un'esistenza dimenticata in un vortice di coinvolgente generosità con risvolti anche sorprendenti.
La CURA diventa una parola dominante, la conclusione forse non troppo convincente ma il vecchio detto "l'unione fa la forza ed aiuta a vivere" pare il sottotitolo del romanzo stesso.
Buona lettura