Povertà e milioni in valige, arresti clamorosi di soggetti coperti per anni da omertà di stato, malcostume e immoralità, degenerazione e clientelismo, dissolutezza in chi ricopre alte cariche, indagati che ci governano, risoluzioni poco credibili e infine Noi, poveri cristi sepolti da tasse multe e balzelli, afflitti dalla rituale ricorsiva sopravvivenza senza una luce che ci guidi oltre il baratro.
In questo quadro deprimente di rincari inflazione e corruzione dilagante appare molto difficile restare a galla, più probabile il naufragio. Il pulsare della società di oggi fa paura e confonde poiché si intravede solo incertezza, ingiustizia, non si distingue il precario e pericoloso margine tra superfluo e indispensabile tra bisogno/marginalità e ridondante futile offerta, quindi barcolliamo insicuri senza capire dove stare né cosa fare.
In chi credere? In cosa Credere? Domande senza risposta plausibile, talvolta ci ovattiamo gli occhi con barlumi di illusioni per garantirci sopravvivenza.
Nel Grande Indifferenziato di questo tempo cupo appare difficile avere la capacità di ritrovarsi e di individuare orizzonti, la speranza come risorsa crolla e resta il fardello arduo del quotidiano ordinario, troppo spesso insostenibile.
Naufragar non mi è dolce in questo mare
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