mercoledì 23 ottobre 2019

Lessico del razzismo democratico

Ebbene non sembra ma è così, ci sono sottili sfumature nel lessico più colto oltre il becero parlare che appaiono pungenti e sferzanti quanto altre più volgari.

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Per chi è curioso di sapere e interessato all'argomento venerdì sera al centro D'incontro di Borgo san Lorenzo sarà un'occasione ghiotta, Giuseppe Faso, ex docente, ci porterà lungo vie maestre verso linguaggi sostanzialmente democratici.
Chi gradisce una pizza sociale potrà condividerla dalle ore 19,30
Vi aspettiamo numerosi

domenica 13 ottobre 2019

Passato e Presente


Studiare  la storia recente e passata, fornire chiavi di lettura critica sull’Olocausto ed altre tragedia può aprire ad  una prospettiva, provare a comprendere  come le genti  possano essere manipolate e condizionate dai demagoghi dell’odio e del disvalore della sottocultura
Obbligatorio riconoscere il pregiudizio e demonizzare il fanatismo che troppo spesso fa presa su molti,troppi,  in particolare su i  nostri giovani.
Non facile comprendere chi e come ieri ed oggi si oppone al potere della follia, quanti motivati  collaboratori, feroci guardiani, innocui dimostranti e falsi soccorritori si conquistino con scarsa fatica.
Fermare l’ascesa dei totalitarismi, l’avvio alle armi ma anche il demonizzante razzismo e classismo, l’odio verso il diverso non sempre così facile e scontato, certo è che
proteggere i diritti umani e rafforzare i valori democratici fondamentali un DOVERE DI TUTTI.
 Stare in guardia, le brutte storie non solo sono esistite alla barba dei negazionisti ma si ripetono anche oggi.

… citazione di oggi per riflettere sul presente alla luce del passato
L’attacco militare della Turchia nel nord della Siria contro i curdi ha mostrato che il re è nudo: senza un esercito europeo l’Ue è solo chiacchiere e distintivo. Sembrava una politica estera seria e invece era solo realpolitik.
Può votare risoluzioni, organizzare cortei e minacciare ritorsioni, ma quando si tratta di diplomazia Bruxelles ha solo due armi a disposizione: il soft power e miliardi da spendere per comprare i suo nemici. O almeno affittarli. Con una tranche da tre miliardi, uno all’anno dal marzo 2016 al 2018, l’Ue ha convinto il governo turco a tenersi i migranti che premevano per arrivare in Europa.
L’Unione europea pensava di aver risolto il problema e invece si è resa ricattabile da Ankara. Ecco perché il premier Recep Tayyip Erdoğan ha lanciato un ultimatum a Bruxelles durante un comizio ai parlamentari del suo partito Adalet ve Kalkınma Partisi (Il partito della Giustizia e dello Sviluppo):
«Vi avverto, se cercherete di descrivere la nostra operazione (nel Nord della Siria) come un'invasione, il nostro lavoro sarà facile: apriremo i confini e invieremo 3,6 milioni di rifugiati in Europa».


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siamo arrivati ancora ai compromessi: dobbiamo scegliere tra Curdi o Migranti oppure tra CURDI e MIGRANTI...

lunedì 7 ottobre 2019

Aria



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Aria

movimenti sferzanti  colgono i nostri capelli
tremule le foglie al tuo lieve passaggio
flebile il mio respiro rinvigorito

brezza marina o respiro autunnale

accarezzi le nostre epidermidi spoglie
riscopri il senso della vita

aggiungi un bagliore nelle nostre pupille stanche
inondi di benessere le nostre vite affrante
respirare stanca mentre rinnova la speranza

mentre un soffione semina lontano

In Mugello da Elisa




Arrivare nella Traversa del Mugello e imbttersi in una meraviglia fermandosi nello splendido Atelier della pittrice e critica d'arte Elisa Marianini non merita solo il viaggio ma un ritorno sicuro.

Elegante e sobrio, ampio ed accogliente, in ogni particolare dettaglio cogli la mano della Maestra che allestisce frequentemente spettacolari mostre a tema.
In questo periodo, inaugurata,  in occasione del secondo Festival "l'eredità delle Donne" una mostra speciale; Le donne nell'arte con una lezione ampia e curiosa, un viaggio pittorico e dentro l'arte: segni, forme e colori per raccontare la Donna
Le tavole realizzate dall'artista con tecniche classiche o personali ed originali sono esposte con cura in un'alternanza di vecchio e nuovo che stupisce ed esalta, una artistica ed originale tavola didascalica dorata indica la linea del tempo dell'arte, preziosa in quanto intreccio stupefacente di saperi.

Vale una sosta ed una visita questo grandioso Atelier, aperto il sabato ed in una serie di giornate in cui sono previste lezioni tematiche.
Ne rimango sempre affascinata ed il tempo sembra non bastare mai...

Che dire, Accorrete, da non perdere!
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http://www.elisamarianini.it/

lunedì 13 maggio 2019

Se i sassi potessero parlare

Dar voce a chi non ne ha o non ne può avere, una sfida non da poco, una impresa coraggiosa e lungimirante.

Sassi

Rumori e sospiri
registro silenzioso
ogni tuo fragile spostamento
convergono fragili equilibri

lasciano il segno
i passi pesanti e attoniti
spostano gravemente
calpestano incessantemente
le mie curve silenti e sinuose

non batto ciglia
resto immobile
percepisco il tuo vitale cammino
comprendo il tuo errare vagante

mentre  fermo attendo sospeso
un incerto destino
registro silenzioso
ogni tuo fragile spostamento

martedì 19 marzo 2019

Nessun uomo è un'isola


La responsabilità
Ieri come oggi l'aspetto maggiormente  allarmante nel quotidiano è  legato alla  responsabilità personale e collettiva che condiziona azioni e reazioni, una sensibilità  non percepita da tutti i cittadini allo stesso modo. Troppo spesso ci facciamo scivolare questo problema di dosso scansandolo come se non ci riguardasse, ignorandolo, evitandolo,  senza tener conto dell'unicità del nostro pianeta e del sistema così fragile di relazione tra uomo e ambiente. Il mondo in cui viviamo è un mondo patogeno, in cui l’aria, l’acqua e il cibo nella maggior parte dei casi sono inquinati, dalle nostre azioni, che per gran parte della popolazione l’alimentazione è squilibrata, molto spesso  povera di sostanze nutrizionalmente essenziali, che i cibi che mangiamo, i vestiti che indossiamo possiedono microplastiche, che gli squilibri tra chi ha troppo e chi non possiede nulla e muore per questo non possono portare la felicità.
Se attraverso sobrietà e nuovi equilibri, in molti, non ci destiamo muovendoci avremmo perso una grande occasione.
Ecco che la visione del documentario in questione non è semplicemente emblematica in situazioni diverse ma di forte impatto e stimolo per una reazione intima e collettiva, nella consapevolezza che insieme si possa e si debba agire. 
Insieme si Può, le culture e le persone, ognuna con la sua esperienza e tipicità, seppur in  ambienti diversi,  consapevoli che le nostre radici siano indistruttibili se nel legame con la propria terra e nelle tradizioni troviamo il coraggio e la forza di recuperare quanto di più importante si possa amare e tramandare. 


https://www.youtube.com/watch?v=txwP9UBLrSM

Nessun uomo è un'isolaun documentario di Dominique Marchais

  • DATA USCITA
  • GENEREDocumentario
  • ANNO2017
  • REGIA
  • PAESEFrancia
  • DURATA96 Min
  • DISTRIBUZIONE: Kitchen Film 
  • Titolo originale: Nul homme n'est une île 

    -Il film diretto da Dominique Marchais, è un viaggio in Europa, dal Mediterraneo alle Alpi, dove scopriamo uomini e donne che lavorano per riportare in vita lo spirito della democrazia e del buon governo.
    Dagli agricoltori della Cooperativa Galline Felici in Sicilia agli architetti, artigiani e funzionari delle Alpi svizzere e del Vorarlberg in Austria, tutti fanno politica a partire dal loro lavoro e pensano a se stessi come a un destino comune. Perché come afferma Roberto Li Calzi, agricoltore co-fondatore de “Le Galline Felici” «La vita è più facile se non ci consideriamo individui isolati»-.


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 dal Lorenzetti ad oggi, lezioni di buone pratiche
Documentario da non perdere; ricche immagini suggestive di terre incantate seppur attraversate e stravolte dall'impetuoso modernismo che rompe equilibri secolari.
Concetti etici di vita sostenibile in modelli sociopolitici complessi ma imitabili.
Il racconto di un delicato quanto fragile rapporto Uomo Ambiente, tra paesaggi superbi, scelte politiche ed economiche e la prepotente solidità di relazioni umane rese forti da alte competenze  per ritrovare equilibri perduti.
Un importante contributo alla salvaguardia dell'ambiente che viene molto spesso dal basso esplicato in una significativa cittadinanza partecipata e responsabile che contagia e condiziona le forze politiche. Perché un altro modo di vedere le cose è possibile concertando e coalizzandosi in visioni future maggiormente sostenibili.

 Si rimanda nel documentario all'imponente ciclo di affreschi di  Ambrogio Lorenzetti, da vedere se ancora qualcuno non lo avesse fatto. Una visita a Siena vale bene il viaggio

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 La campagna fertile ed armoniosaAggiungi didascalia


L’«Allegoria del Buono e del Cattivo Governo» di Ambrogio Lorenzetti è un importante  ciclo di affreschi   realizzato da Ambrogio Lorenzetti  tra il 1337 e il 1339, nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena.
 Il ciclo è una delle prime opere di carattere totalmente laico che troviamo nell’arte del tempo.
Un poster antico con cui,  il partito  al potere,  volle che l’artista rappresentasse da un lato l’Allegoria del Cattivo Governo con gli effetti drammatici che esso produceva (carestia, assassini, saccheggi, violenza, povertà, ecc.) dall’altro l’Allegoria del Buon Governo con i suoi positivi effetti (città prospere, campagne coltivate, benessere, ricchezza, gioia, e così via). 

L’intento  di grande suggestione, molto esplicito:

solo se l’Amministrazione della Cosa pubblica avviene su principi di giustizia sociale equilibrio ed equità, il popolo  può  beneficiare  del governo pubblico.


«Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te».  
John Donne,
Da Meditazione XVIIin Devozioni per occasioni d’emergenza,
Editori Riuniti, Roma, 1994, pp. 112-113.

Nessun uomo è un'isola, intero in se stesso; ciascuno è un pezzo del continente, una parte dell'oceano ... la morte di qualsiasi uomo mi diminuisce, perché sono preso nell'umanità, e perciò non mandare mai a a chiedere per chi suona la campana; essa suona per te.
Un rimando al grande scrittore
Per chi suona la campana (For Whom the Bell Tolls), romanzo di Ernest Hemingway del 1940
Si racconta l’esperienza di Robert Jordan, esperienza diretta dello stesso autore, che prese parte alla guerra civile spagnola.
Il protagonista, Robert Jordan, è un intellettuale Statunitense che combatte in  Spagna per le forze democratiche cui viene affidato il compito di minare e fare esplodere un ponte di vitale importanza per i franchisti,  ma Robert Jordan fa la conoscenza di Maria, la cui vita è stata frantumata dallo scoppio della guerra. La storia si sviluppa tra la svogliatezza di Pablo, il forte senso del dovere di Robert Jordan e l'altrettanto forte amore per la vita rievocato dalla presenza di Maria. Il titolo è ricavato da un famoso sermone di John Donne in relazione al concetto secondo cui nessun uomo è un'isola e cioè non può considerarsi indipendente dal resto dell'umanità, egli disse: «...And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee.»
E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te.»
E ancora, visto che recentemente sono stata a Diamante
Nuccio Ordine, Gli uomini non sono isole, La Nave di Teseo
...
“ Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso. ciascuno è un pezzo del continente, una parte dell’oceano. Se una zolla di terra viene portata via dal mare, l’Europa ne è diminuita […];

La morte di qualsiasi uomo mi diminuisce, perché sono preso nell’umanità, e perciò non mandar mai a chiedere per chi suona la campana; essa suona per te.” – John Donne

Prendendo le mosse dalla commovente meditazione di John Donne (1624) a cui si ispira il titolo del volume, Nuccio Ordine arricchisce la sua “biblioteca ideale” invitandoci a leggere e rileggere altre meravigliose pagine della letteratura mondiale. Convinto che una brillante citazione possa sollecitare la curiosità dei lettori e incoraggiarli a impossessarsi dell’opera intera, Ordine prosegue la sua battaglia a favore dei classici, mostrando come la letteratura sia fondamentale per rendere l’umanità più solidale e più umana.

In un’epoca segnata da brutali egoismi, dalla ripresa dei razzismi e dell’antisemitismo, dalle terribili disuguaglianze economiche e sociali, dalla paura dello “straniero”, queste pagine invitano a capire che “vivere per gli altri” è un’opportunità per dare un senso forte alla nostra vita. Sulla scia di L’utilità dell’inutile (tradotto in 32 Paesi) e di Classici per la vita (tradotto in 6 lingue), questo nuovo volume è un inno a ciò che nella nostra società viene considerato ingiustamente “inutile” perché non produce profitto.


Nuccio Ordine (Diamante, 1958) è professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università della Calabria. A Giordano Bruno ha dedicato tre libri, tradotti in nove lingue, tra cui cinese, giapponese e russo: La cabala dell’asino (2017), La soglia dell’ombra (2009) e Contro il Vangelo armato (2009). Ha pubblicato anche: Teoria della novella e teoria del riso nel Cinquecento (2009), Le rendez-vous des savoirs (2009), Les portraits de Gabriel García Márquez (2012), L’utilità dell’inutile (2013), Tre corone per un re (2015), Classici per la vita (2016). Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e della Alexander von Humboldt Stiftung, è stato invitato in qualità di Visiting Professor in diversi istituti di ricerca e università negli Stati Uniti (Yale, NYU), in America Latina (Universidad de San Buenaventura di Bogotà e Università Iberoamericana di Città del Messico) e in Europa (EHESS, ENS, Paris-IV Sorbonne, CESR di Tours, IEA Paris, Warburg Institute, Max Planck di Berlino). È Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze (2010) e ha ricevuto in Brasile tre lauree honoris causa. È stato insignito in Francia delle Palme Accademiche (Chevalier 2009 e Commandeur 2014) e il Presidente della Repubblica gli ha concesso la Légion d’honneur (2012). Il Presidente della Repubblica lo ha nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2018). In Francia dirige, con Yves Hersant, tre collane di classici (Les Belles Lettres) e in Italia la collana “Classici della letteratura europea”. È Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani Bruniani e Campanelliani. Collabora al “Corriere della Sera”.
  

ipertesti in cui navigare x capire non x memorizzare

 
ancora... mi sovvien
mi tornano alla mente i bellissimi manuali per le scuole del grande Giulio Mezzetti, usati per molti anni,  che con stupefacenti diorami permettevano di comprendere gli effetti del passaggio nei diversi cicli storici. ( L'ottusità di molti docenti, legati al tradizionale didascalico insegnamento  di discipline complesse e inscindibili come  storia e geografia, poi li ha combattuti)

domenica 17 marzo 2019

Il mondo di Fedez


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durante il concerto

PRIMA DI OGNI COSA
( non male il testo, non male la canzone)

Cerca un po’ di te
nei testi di De Andrè
ci saranno lividi di cui andare fiero
altri meno
Ma la verità, uguali a metà, sono solo un bambino
che chiamerai papà
Perché in testa c’ho la nausea
Perché non sono mai a casa
Il cuore consumato come delle vecchie Vans
E tutti gli schiaffi presi in piazza
E l’inchiostro sulle braccia
Tutto ora combacia
Tua madre che mi bacia
Il primo bacio, il primo giorno a scuola,
il primo giorno in prova,
il primo amore, il primo errore, il primo sole che ti scotta
Ed è la prima volta anche per me
che vedo te
Prima di ogni cosa
Prima di ogni cosa
E ho preso appunti per tutte le volte che ho sbagliato
Ho un manuale di istruzioni dove di istruzioni è scritto attaccato
E tu sei il primo posto in questa vita che mi sembra nuova
Prima di ogni cosa
Prima di ogni cosa
Un cinico spietato che non si è mai adattato
che non si è mai goduto ciò che la vita gli ha dato
Poi sei arrivato tu
Tutto si è fermato
Vorrei insegnarti tutto quello che non ho imparato

Venerdì sera sono stata, mio malgrado, al Mandela Forum di Firenze per il primo incontro del  tour di Fedez legato al suo nuovo album "Paranoia Airlines".  

Uno  show legato ad aspetti tecnici più che sonori, alle nuove risorse  stupefacenti  più che a competenze reali, ragazzini in delirio con tutte le parole in mente, parolacce comprese. 

Una folla di bambine e bambini, urlanti e in estasi... ma cosa manca a questi ragazzi per riconoscersi in altro? Cosa la società dovrebbe valorizzare per far amare il bello? 

Servono paginate di  psicologia per comprendere aspetti inquietanti di un mondo rap, trasgressivo  offerto come unica variante alla sorprendente normalità. 

Cosa dimostra o demonizza di così spendibile un corpo giovane, scolpito e palestrato, devastato da tatuaggi, con un volto di bambino che inneggia all'anarchia mentre i nostri nonni si rivoltano nella tomba di fronte al disvalore dei Valori che ondeggiano sulle sue note?


 Dice il tatuato “Frutto di tanto lavoro e un pizzico di follia, qualcosa di mai visto prima” 

Certamente lo spettacolo scenico è alto e altro, tra gabbie, illusioni e oleogrammi volanti che si moltiplicano e sorprendono ma poi… solo fuffa anche se amena, gridata rabbia superficiale su tematiche mosce e generiche, e nel giorno dedicato alla madre terra in cui molti giovani hanno manifestato nelle piazze al Mandela solo pioggia di carta in stelle filanti e coriandoli, che dire? 

Troppo e troppo poco... cresci figliolo, cresci e non moltiplicarti più ti preghiamo, non generare altri piccoli ecomostri, fallo x noi, x la terra, x la nostra lingua italiana per le nuove generazioni, ti supplichiamo, troppo commerciale x essere vero, troppo debole x essere forte, troppo diseducativo x essere apprezzato, troppo amore esternato sui social x essere credibile,  troppo di troppo e in fondo un gran bel NULLA