sabato 26 aprile 2014

Domande

QUESTIONI APERTE

Quante domande in classe, a scuola, di fronte agli occhi curiosi, attoniti, annoiati o stupiti di quei bambini, giovani che a noi si affidano ingenuamente... 

Il disagio e la vita di relazione in un mondo classe… quale ricetta? 

Quante strategie, occhi per osservare e capire, capacità relazionali per includere, preparazione professionale per insegnare, autorevolezza per resistere/esistere, di fronte un' orchestra di suoni tutti diversi da registrare e da far emergere in assolo  e in gruppo, che fare?

Essere in grado di vivere e suscitare EMOZIONI che non sapevamo di poter provare, trovare, far emergere l'immaginario, via d'accesso privilegiata all'inconscio, grande forza in grado di generare capacità straordinarie di rapportarsi con sé, con gli altri, con il mondo, atti d'eroismo per vivere e sopravvivere con autentica passione...

Continuare sarebbe semplice, ma vorrei farlo insieme
Poniamoci alcune domande:

Con quali eroi  ci identifichiamo? Noi siamo eroi? I nostri ragazzi mostrano eroismo?

IN che misura un educatore può diventare un eroe o un modello sano o un adulto di riferimento per questi adulti precocizzati, per i nostri giovani così integralmente ingenui?

Quante domande

Classidra per dirla con Calvino, la classe, un nuovo- vecchio mondo in una scuola statica ed immutabile che ogni anno incredibilmente si riempie di fermento innovativo, occhi che scrutano, mani che cercano, sguardi complici ed emozionati, implicite domande ed esplicite reazioni...poi...tutto si trasforma in grigia monotonia e ripetitività.
Il disagio e la vita di relazione in un mondo classe… quale ricetta?
Sarebbe interessante avere risposte e certezze, non è così.
 Quante strategie, occhi per osservare e capire, capacità relazionale per includere, autorevolezza per gestire, professionalità specifica per intraprendere, di fronte un’ orchestra di suoni tutti diversi da registrare e da far emergere in assolo  e in gruppo, che bella musica sarebbe ( un numero limitato  di tasti si può suonare, direbbe Novecento, mitico e leggendario personaggio di Baricco), ma non facile da suonare, urge trovare la strada giusta, sicuramente non una ma molte e diverse, quelle vie che sanno suscitare EMOZIONI che non sapevamo di poter provare, che rimandano e fondano le radici nell'immaginario, via d'accesso all'inconscio, grande forza creatrice che genera modalità di rapportarsi con sé, con gli altri con il il mondo. Vie che includono eroismo e che prevedono innovazione ed emozioni forti...
A voi dunque la domanda: NOI SIAMO EROI?
In che misura un educatore può diventare un eroe o un modello sano o un adulto di riferimento per questi adulti precocizzati, per i ragazzi di oggi, con quali modalità rapportarsi ed essere credibilmente autentici ?

mercoledì 23 aprile 2014

Ieri / oggi

  Rivedo la mia noia di allora nelle aule, negli sguardi, nell'incapacità dei colleghi di essere puntuali, propositivi, motivanti, accattivanti sopra ogni aspettativa, mi appare costantemente ogni giorno.
Una volta in aula, ricordo, cercavo sguardi complici rincorrevo sorrisi maliziosi nella golosità di un'intesa che spesso non trovavo o incontravo in chi era ben lontano, diverso da me.
L'ingresso del professore, non certo prof., era solenne ed annoiato, subdolo ed inquietante, spesso ripetitivo ed identico in quei lunghi mesi di tedio, sempre uguali, senza scintille, dovere privo di piacere, rigore senza ironia, grigio fumo contro l'allegria che ti soffoca dentro, precipitata in un baratro da cui potrà riemergere solo alla fine delle lezioni.
La lezione dunque, cosa si intende con questa parola? Ammaestramento o indottrinamento, compiacimento o narcisismo, forse né l'uno, né l'altro, cosa allora?
Vorrei domandare ai ragazzi come vorreste si svolgesse una lezione
vorrei domandare ai docenti come vorresti si svolgesse una lezione
vorrei domandare ai genitori cosa pensate che sia una lezione
Vorrei essere invisibilmente nascosta per scrutare e maggiormente comprendere,  rasentando i muri della scuola, ascoltando le  grida spesso secche e furiose che riecheggiano oltre i muri una domanda sorge spontanea,dove siamo? Non sembrano   momenti formativi ma un ... ri-formatorio non nel senso di ambiente da riformare o che riforma si intende.
Come vorrei che la scuola fosse un faro illuminante per tutti, un indicatore di direzione, un costante raggio orientatore, discreto ed attendibile
Mercoledì 23-04-2014
Benvenuti tra coloro che tornano a scuola con buonumore e tante cose da dire e fare.
Un'altra idea di scuola è possibile, meno noiosa, meno rigida, meno punitiva, meno carceraria, meno problematica...
continuate voi...se volete, ma potrei aggiungere ancora mille aspetti che mi sono mancati in queste preziose vacanze: 
gli occhi curiosi dei miei alunni
le mani levigate, incerte prive di apparenti determinazioni
i disagi di molti
gli agi di pochi
la grande bellezza che tutti hanno negli occhi
la grande esagerata umiltà con cui si sottopongono, docili, ai nostri ritmi noiosi
la distrazione negli sguardi e nella mente
l'armonia e la disarmonia dei corpi e delle menti
la fiducia che, senza merito, ripongono in noi
la disinvoltura con cui si parlano
la difficoltà con cui ci parlano
la disuguaglianza evidente 
la semplicità con cui provano a difendersi e talvolta ad offendere,
l'impaccio dei primi giorni
la sicurezza degli ultimi
...quanti altri ancora 
aiutatemi ad enumerarli senza commuovermi
Il desiderio di tornare da loro, grandi eroici ragazzi, mi appare come l'onda che ritorna sempre nuova ma costante, spumosa e rassicurante, energetica