mercoledì 17 dicembre 2014

L'Odio e la Pace

Pakistan non Rosso Natale ma Rosso Sangue

 un nuovo orrore negli occhi e nell'anima che non predispone ai lieti giorni e agli eleganti impegni di questo periodo, ma già nell'effimero momento, nell'attuale fagocitante mordi e fuggi le notizie ci assalgono opprimendoci fino al tormento per  scomparire con leggerezza lasciando spazio al nuovo incalzante.
Aprire un quotidiano devasta la mente: in ugual misura assassini atroci, truffe truculente, affari malavitosi, omicidi efferati, dolci ghiotti, allettanti offerte e serate danzanti, visite, feste e atmosfere ovattate. Un sussulto di emozioni esplosive e contrastanti che devastano, turbano ogni buon pensante
Ma ci sono dei limiti al male assoluto? Ci sono dei limiti alla crudeltà? ci sono dei limiti di età per morire di motte violenta? La risposta è No
Ecco dunque che parliamo dell'ennesimo insostenibile abominevole crimine
148 vittime nell'attacco alla scuola di Peshawar in Pakistan, non basta un minuto di silenzio, non è sufficiente una solenne commemorazione per rendere omaggio a quei volti scarni e sorridenti a quegli occhi neri, grandi, che ti osservano attoniti inquietandoti, niente è sufficiente.
Non trovo parole per continuare...

Penso
Quanto nulla nel nostro tutto
Quanti occhi neri e morbidi come soffici gattini rannicchiati
quante paure vigilate vigliaccamente tradite
quante bocche aperte spirate in un sorriso amaro
quanti denti digrignano dolore
quanti sogni traditi, infranti nel vuoto del nulla malvagio
quanta amara ottundente violenza in quelle feroci sobbalzanti schioppettate
quanto nulla nel nostro tutto
quanta compassione amorevole e materna
quanta sacralità in quelle vesti macchiate di sangue
quanto desiderio tradito
quanta affezione stravolta negoziata dal male supremo
non parole, non grida, non più violente aggressioni
solo sussurri e lacrimevoli parole, solo velate carezze e forti tenerezze
solo, 
ciò che resta è solo il desiderio di annientare il pensiero per sprofondare lentamente nel nulla
vuoto odio, accucciata striminzita, ingrigita e dolente 
soffro, 
con me l'umanità tutta incredula e dolente
 sospira.
I bambini che sorridono
L'uomo si fa bestia, la bestia nega l' uomo
Un'altra vita deve essere possibile


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