giovedì 8 gennaio 2015

Storie pazzesche

       Il tempo che perdi perdendo tempo non è tempo perso 
          Bertrand Russell, Elogio dell’ozio


L'oca e i suoi probabili amici


        Un giorno un'oca incontrò per una viuzza polverosa una bicicletta che le apparve subito snella ed elegante e le chiese perché andasse così di fretta, fermati implorò potremmo almeno fare due chiacchere, la strada è breve, forse conviene; la bicicletta non udì, continuò il suo percorso soddisfatta per il suo manto costellato di ruggine senza batter freno, l'oca stupita se non sdegnata per tanta indifferenza si guardò intorno e fra sé pensò, con tanti mezzi interessanti nell'aia proprio a quella stupida bicicletta che casualmente passava da qui dovevo rivolgermi...posò gli occhi su una mietitrebbia possente e poi su un bel trattore rosso, successivamente avvistò un elegante aratro nelle sue forme semplici ed essenziali,  altro che eleganza questi sono i forti che mi piacciono esclamò e starnazzando con un modesto svolazzare li raggiunse con mille aspettative.
Non chiedete come andò a finire, ognuno nella sua libertà di pensiero ed azione trovi la conclusione più gradita
Se la fine non vi convince trovatene un'altra che invece vi avvince
Emanuela

I serpenti sottolio nel paese di Tantanoia  Casa Cares 2014   

       C’era una volta il piccolo paese di Tantanoia dove le persone non avevano più curiosità, non ridevano e sbadigliavano  aspettando con tristezza la sera, per andare a dormire.
   Un giorno uno strano avvenimento movimentò la vita della cittadina.. l’arrivo di una famigliola di serpenti, innocui, ma paurosi a vedersi.
   Tutto il paese cacciò  gli animali e dopo vari tentativi i serpenti furono messi in un grande barattolo di vetro in una sostanza che i bambini chiamarono subito “sottolio”.
   Il barattolo fu collocato nello scaffale della biblioteca comunale del paese e tutti venivano a vedere i prigionieri catturati e così iniziò il primo giorno di nuova allegria e attività  che aveva mosso gli abitanti e che aveva riportato curiosità, emozioni e interessi.
  La notizia si diffuse ai paesi vicini e a quelli più lontani fino al di la del mare. Arrivarono tanti curiosi di lingue, colore e abitudini diverse.
    Il paese di Tantanoia.. doveva cambiare nome visto che ogni giorno c’erano feste, canzoni, balli, cene e spettacoli che animavano le famiglie per cui alla piccola cittadina fu dato il nome di Tantagioia dove tutti volevano trascorrere un periodo di vacanza, per recuperare amicizie e ironie,  confrontarsi con culture diverse, in un solidale benessere.
   Ma non potevano essere accolti tutti coloro che avrebbero desiderato trasferirsi,  per paura di ritornare all’ isolamento precedente, per cui il sindaco nominò un gruppo di saggi formato
dal matto del paese, una donna romantica e un bambino. I criteri con i quali avrebbero valutato i richiedenti sarebbero stati: la fantasia, l’amore e la capacità di giocare.
   Occorreva un nuovo simbolo da mettere sulla bandiera e all’ unanimità scelsero una Pigotta… una bambola di pezza, semplice e fantasiosa.. ma ricca di amore e affetto.
   Larga la foglia e stretta la via …. dite la vostra che ho detto la mia
Paola Capitani

Un orco tanti ORCHI


Un terribile giorno alcune persone per un perfido gioco decisero di trasformarsi in orchi con lo scopo di mangiare sbriciolandole tutte le matite che lasciando un segno invitavano a vedere altro ponendoli ai margini dell'oscurità, evitandone il dominio anzi in alcuni casi irridendoli.
I lapis presenti nei diversi studi,  tristemente uniti a tutte le matite nere o colorate che fossero, iniziarono a tremare ed a nascondersi dichiarando che erano arrivati di nuovo  tempi oscuri che non appariva più il momento adatto per liberare la fantasia, per disegnare con ironia di grottesca satira e parodia; in un surreale disegno difensivo si nascosero in armadi ricolmi di scartoffie, si mimetizzarono da gomme o accendini, si spuntarono negando e spergiurando sull'esistenza di temperini, si rifugiarono presso chi sapeva mantenere il segreto in attesa di tempi migliori. 
 Non fu sufficiente, di volta in volta per merito di qualche dizionario spione o di qualche zelante maniaco intellettuale furono scoperti, schiacciati e distrutti con le loro compagne una ad una. Ma non per tutte quella fine predetta si avverò, ne bastò una veloce, leggera, soave ed ottimista per colorare di nuovo il mondo, sfuggita clamorosamente alla distruzione tratteggiò con magia e generosità personaggi, paesaggi, superbi passaggi, generosi ancoraggi di chi crede ai sogni ed ai miraggi
E gli orchi? Le persone, non tutte s'intende, capirono che gli orchi sono troppo spesso frutto di matite esperte, sapienti  e irriguardose e, temendo di scomparire o di essere biasimati, fecero bella faccia a cattivo gioco, provarono a non vedere ed a convivere con quanto necessario per vivere ed esistere
Se la fine non vi convince trovatene un'altra che invece vi avvince...
Emanuela

Matite pensanti 
oggetti fluttuanti
segni e disegni
parole e pegni
lasciati su fogli senza ombra di imbrogli
su carte preziose
su sete vezzose
su tutti gli arredi lasciati a noi eredi
di un mondo diverso che meno perverso gli schizzi raccoglie diffonde e non toglie
Un grazie sincero a chi artista vero di questo si pregia donando pensieri
lasciando a noi tracce dei suoi desideri
ponendoci liberi nei forti e sicuri manieri

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