mercoledì 14 gennaio 2015

Una marcia commovente

Uniti, serrati, schierati e forti in nome della Libertà, così sono apparsi i nostri rappresentanti di stato domenica 11 gennaio in un giorno che ha segnato una nuova luce per il futuro
Due milioni e più  in marcia sfida alla sicurezza, disprezzo del pericolo, tra lutto e pianto un Inno alla gioia per le presenze alla storica manifestazione; una marcia che ha rivendicato i valori francesi di democratica unità conquistata con la sua Révolution  che ha generato con sangue ed impegno politico una modernità basata su una identità nazionale tra i cui valori spicca  libertà di pensiero.
 Quella folla composta, multireligiosa e multiculturale, unita nel canto della Marsigliese non sarà cancellata facilmente, ci comunica clamorosamente che  insieme si può costruire un mondo di pace. Le immagini devastanti diffuse da altre parti del mondo sfidano i nostri laici o credenti valori, bambine lanciate come bombe, bambini che sparano a comando come automi, che mondo è questo dove la diversità in nome della tanto sbandierata uguaglianza nei diritti è così avanzata?
L'Europa di passi ne ha fatti molti dalla barbarie del medioevo alle atrocità del XVI e XVII secolo fino ad arrivare ad una emancipazione laica che ci ha scosso dai dogmi indiscussi della Chiesa in nome di diritto e tolleranza, una via lunga ma garantista.
La cultura islamica ancora è in ritardo su questo processo, non possiamo dimenticarlo,  irridere valori  e regole può essere pericoloso
 Da leggere l'articolo di Adriano Sofri "L'Europa rinasce sotto la Bastiglia"


giocare con la vita, si può

Si è parlato di un giorno di svolta in cui tutti, presenti alla Marcia o no ci siamo  sentiti europei, uniti in nuovo legame rafforzato dal potere della suggestione delle immagini, dalla forza di quei visi blindati di potere stretti negli sguardi, uniti nelle mani.

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