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un movimento rivoluzionario |
Biblioteca
delle Oblate, 7 febbraio 2014, ore 17,00
Breve riflessione sul romanzo di Anna Fabiano “ Chiodi e
farfalle”
Non un
naufragio, come spesso capita nella lettura dei diari ma una completa
incalzante immersione che ti coinvolge in un turbinio di emozioni senza più
lasciarti andare.
Il romanzo ti cattura senza posa ti invita a
sorridere ed a piangere scomponendo con il passare delle pagine, certezze e
pregiudizi, scompigliando ricordi di un’epoca vissuta non solo da Francesca, la protagonista giornalista quarantenne (che
in una notte ripercorre la sua vita attraverso il diario ritrovato), ma anche
da me, personalmente frutto di quella epoca, avevo 21 anni e nonostante non
fossero i 21 anni di oggi, mi ricordo bene quel periodo. (Importanza della donna
in quegli anni)
Il ripercorrere quegli anni attraverso
ricordi, riflessioni e splendide parole di canzoni famose, che risultano pura poesia nelle pagine puntinate
di continui flash back, ti prende e ti porta via in una dimensione connotata
dal tempo, gli anni ’70 appunto ma
dilatata all’infinito in un divagare tra passato e presente,
attualità di criticità femminili tra pulsioni e razionalità, tra dovere e
piacere, tra immaginario e reale.
Le tanto demonizzate ma coinvolgenti
contestazioni studentesche, personalmente ricordo, abitavo in piazza
Indipendenza ed i tumulti erano continui, le rivolte femministe, la tragicità
di alcuni eventi negli anni di piombo appunto, il caso Pinelli, giovane
anarchico che morì, tanto dibattuto il suo caso, il 15 dicembre 1969 precipitando
da una finestra della questura di Milano, dove era
trattenuto per accertamenti in seguito
alla esplosione di una bomba a piazza Fontana ( strage di piazza Fontana), anni
di cambiamento, di fervore, di svolte anche se talvolta tragiche.
Tornando
al ROMANZO esso apre ad una moltitudine di donne racchiuse in un’anima, come
spesso accade, dire donna è molto riduttivo; cosa colpisce nel rivangare il
passato di Francesca, colpiscono le esperienze diverse, le sollecitazioni
dall'esterno e dall'interno del suo mondo, la fragilità, le tante certezze e le
incertezze, (frutto anche di un’epoca recente ma così passata ormai), le paure,
il brutto ritenuto male, il male ritenuto brutto, colpisce la delicatezza del
mondo femminile fatto di pulsioni e voli, fatto appunto di chiodi e farfalle; restano
dentro la leggerezza del piacere e la pesantezza del dolore, i sentimenti
contrapposti che spesso si alternano senza chiarezza, in un sussulto e fremito,
in una tumultuosa varietà di stati d’animo. Il pregiudizio, il giudizio sono
sentinelle per stabilire chi vince tra ciò che è bene e ciò che è male, ma i
sentimenti, le pulsioni si allontanano costantemente da questi stereotipi e ne
prendono la distanza. Una bella, avvincente storia che ti prende e…ti porta via
DIRE
DONNA OGGI è ben diverso rispetto ad un recente passato, anche se la
complessità di questa società, solo apparentemente garantista, liquida, non
sempre rassicura ed un diario appare sempre consolatorio.
Zygmunt Bauman sociologo ebreo, polacco, trapiantato
in Inghilterra, ha inteso spiegare la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida. Nei suoi libri sostiene che l'incertezza
che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi
protagonisti da produttori a consumatori
In particolare, egli lega tra loro concetti
quali il consumismo
e la creazione di rifiuti umani,
la globalizzazione e l'industria della
paura, lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad
adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, e così via.
"Così la paura avvelena
la società liquida" Declino, scomparsa delle organizzazioni sociali e politiche, ricchezza
solo per pochi: perché il mondo contemporaneo ha perso le sue certezze
Ma tornando agli anni '70 quante storie di donne decisamente protagoniste di un movimento così rivoluzionario come quello femminista, proviamo a ricordare l'impegno di Carla Accardi per la stesura del Manifesto di rivolta femminile con una visione pubblica del corpo delle donne, di Carla Lonzi, fiorentina del 1931, che contribuì alla emancipazione femminile e all'autocoscienza anche attraverso la SCRITTURA Auotocoscenziale, di EDDA BILLI, con il film L'altra metà del cielo, E ancora vogliamo ricordare la provocazione di Anna Irigaray con il libro SPECULUM, edito di nuovo in economica da Feltrinelli. Con queste donne e molte altre si affina un dibattico e la preparazione culturale diventa sempre più alta, si parla di danne tra donne e a donne, vengono scritte molte opere autobiografiche, biografiche/sentimentali, che presentano eroine contemporanee e che ottengono alti riconoscimenti.
Ne è un esempio Susanna Tamaro con " Va' dove ti porta il cuore
Anna Fabriano forse con il suo profondo impegno
di donna controcorrente, insegnante colta e sensibile, aperta e generosa ci ha
lasciato attraverso i suoi numerosi scritti un bel mondo ricco di variopinti
valori.
…Racconta la luna che fa luce sul mare, la quarta parete
L’incontro col suo primo grande amore, “quella strana follia, quell’unica persona che si era annidata
dentro di lei…”
“Stesa sul divano. Musica dolce a cullare il mio amarcord dove volano
farfalle impazzite, emettendo degli strani suoni, e pungono chiodi dalla punta
velenosa. Un grande buio che ha inghiottito la mia memoria di ragazzina e ha
minato la mia fiducia nel mondo, la mia autostima, forse. Forse.”
Articolo di riferimento
In ricordo di Anna sulla scia delle emozioni
Alla Biblioteca delle Oblate, a Firenze, luogo
magico e di cultura l' alchimia e' di casa e spesso con le emozioni a portata
di mano…
Ieri 7 febbraio alle ore 17,00, un affettuoso
ricordo di Anna Fabiano, scrittrice calabrese che ci ha lasciato a giugno
scorso.
Il suo ultimo libro postumo "Chiodi e
farfalle' edito da Ferrari di Cosenza, e' stato ricordato con affetto e
partecipazione da quanti sono intervenuti per ricordare Anna, ma soprattutto
per continuare il suo “forse…forse… forse" e il suo coraggio e entusiasmo.
Una donna forte, volitiva, controcorrente, insegnante, scrittrice, ma
soprattutto coraggiosa ed entusiasta nella sua battaglia di vita personale e
nel suo impegno politico e sociale. Una donna semplice ma determinata, ricca di
anima e cultura, che ha affrontato a testa alta tutte le difficoltà che la vita
le ha presentato. Ma non si e' mai arresa con la determinazione del suo
'voglio' che l'ha sorretta fino alla sua lotta ultima. Non ci ha lasciato, anzi
e' sempre di più con noi e ci ha consegnato il suo impegnativo testimone che la
cognata Daniela ci ha dato nelle sue vibranti parole. Una lettera di Anna su
facebook scritta poco prima di andarsene, un toccante testamento per noi tutti
e un suggerimento per andare avanti… nonostante tutto. Come quando alla radio e
alla televisione ascoltavamo impietriti se gli scudi iracheni ci avrebbero
colpito e intanto continuavano la vita di sempre. O come quando siamo testimoni
inermi di malattie ed eventi e non possiamo chinare la testa ma anzi andare
avanti con coraggio e determinazione. Non siamo stati abituati ad
affontare le avversità, la malattia, la morte… e filosofi antichi e recenti ci
ricordano che Tempus fugit e che…
Ieri alle Oblate il tenero ricordo di Alberto
Pestelli amico di Anna e scrittore, che ha rivissuto i toccanti momenti dei
loro incontri, il commento arguto e ricco di riflessioni interessanti di Emanuela
Periccioli, insegnante e delegata alle Pari Opportunità del comune di Borgo San
Lorenzo, quello di Antonia Ida Fontana Della Società Dante Alighieri di
Firenze, di Giorgio Burdese della Associazione AIDS di Firenze, di Paolo
Minerva, scrittore e animatore di eventi culturali, di Torino Muscetta, parente
della famiglia De Bellis, al gran completo presente per questo sentito ricordo.
La ricetta e' semplice...si tratta di
partecipare, ma ci vuole impegno, affetto, emozioni e un pizzico di tempo e il
gioco è fatto. Grazie ai fratelli ed ai parenti di Anna ma soprattutto agli amici che
non conoscendola hanno dedicato tempo e emozioni per un innato spirito di
gruppo e partecipazione. Questa è la vera rete che va oltre internet e i social
forum, ma occorrono requisiti essenziali: anima e cuore, testa e cultura, doti che Anna possedeva alla grande.
Grazie anche a Francesco Stoppi che ha fornito
la sua professionalità di fotografo e che ci consentirà di corredare con i suoi
scatti l'empatia del ricordo.