giovedì 19 febbraio 2015

La guerra fuori e dentro di NOI

minacce di oggi rancori di ieri
L’Italia 1 - «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.». – Costituzione della Repubblica italiana, Articolo 11
Oggi più che mai si parla di guerra, di disastri relazionali e politici, la guerra non può che essere vista come la più grande sconfitta dell'uomo, sconfitta dell'intelligenza e della diplomazia.
Isis e Libia, la Siria è lontana, faceva meno paura, quando la minaccia si avvicina geograficamente le coscienze si risvegliano, gli animi si rinfocolano, interventisti o neutralisti?
Musica stonata purtroppo già ascoltata!
Rischi concreti per il nostro PAESE, oggi più che mai, ma siamo stati troppo a guardare dalla finestra comoda e sicura le disuguaglianze crescere, i diritti negati, le torture inimmaginabili, le violenze subite, lo sfruttamento non solo nell'Integralismo religioso, ed ora? La Libia è vicina e la paura corre sul filo, che fare?
Flussi migratori e jihadisti in un gran calderone dove chi vince sono i miliziani sfruttatori e potenti
Ne abbiamo fatta di strada da quel lontano e fatidico/fanatico 18 marzo 1937 in cui Mussolini a cavallo, con la spada dell'Islam, appare vittorioso a Tripoli a fianco di Italo Balbo, governatore della LIbia, eppure oggi dopo gli accordi di Prodi, gli onori  del 2010 a Gheddaffi ( oddio come sembra lontano quel triste tempo) e poi tutto il resto in diretta, violenze, catture, uccisioni da mera macelleria...
La caduta del famoso Colonnello e del suo truce regime che però garantiva un reddito alto e usava parte della rendita petrolifera a favore della popolazione, ed aveva ottimi rapporti con stati membri, ha fatto precipitare il Paese in mano alle tribù ed ora?
"Prima ci avete visti su una collina della Siria, ora siamo a sud di ROMA!"
Queste minacce rimbalzano ed agitano ad ogni livello, il protagonismo politico diventa insostenibile, il dibattito frenetico, le dichiarazioni assumono valore di boomerang e noi?
Aspettiamo sereni nelle nostre case già svuotate  dalla crisi, con il nostro umore già debilitato e catalettico, con i nostri grevi fardelli di tasse, i quotidiani grattacapi, le scuole che chiudono perché non è più sostenibile la spesa del riscaldamento, i barboni al gelo lungo belle vie e marciapiedi di notte , visioni agghiaccianti di miseria, i nostri figli che arrabattandosi non capiscono più niente, il lavoro che scarseggia, la sobrietà che non esiste, il rispetto che scarseggia, le città sporche ed in molti angoli non bui imbarbarite, e pensiamo, ci mancava solo una sporca guerra incombente...
10 parole chiave per i nostri ragazzi non vietate agli adulti:  Madre -Rispetto-Accoglienza - Necessità- Ambiente- Integrazione-Sobrietà-Democrazia-Tolleranza-Pace

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