giovedì 9 marzo 2017

Nonunadimeno

Se  le Nostre Vite non valgono Noi ci fermiamo


Se  le nostre Vite non valgono Noi ci fermiamo
Lo sciopero globale delle donne, a cui hanno aderito fino ad oggi oltre 50 paesi rilancia l'Otto Marzo, riappropriandosi del senso di lotta di questa data. Non solamente una giornata di festa, pizza e fiori ma una denuncia  sulla mancanza di diritti e di una parità di genere ancora lontana dall'essere raggiunta. Imponente la manifestazione a Firenze come in altre 70 città d’Italia e in ben  50 altri stati. Mobilitazione promossa in città dalla Rete nonunadimeno Firenze, piazza Santissima Annunziata ore 10, Lotto Marzo, poco giallo, con qualche traccia di timida ed effimera mimosa, il nero ed i fuxia si sono imposti all'attenzione con forza, in dettagli sfiziosi connotando la vasta area prima, il corteo successivamente.
Piazza MOLTO VARIOPINTA, dalla mattinata laboratori per bambini, interviste, qualche provocazione, musica, performance teatrali  e  forti accenti di rivendicazione si sono alternati in un carosello variopinto e festoso, moltissimi giovani, tanti gli stranieri. Dal microfono un interrotto fiume di letture: gli 8 punti della manifestazione, brani di prosa, poesie, articoli su discriminazioni di genere, sentenze su violenza, sentenza di Strasburgo sul tragico  caso fiorentino, molti messaggi giunti da altri paesi in lotta l’8 marzo.
Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo. #NonUnaDiMeno #LottoMarzo
Per l’intera giornata illuminata da un accattivante sole primaverile piazza  Santissima Annunziata si è animata con dibattiti, laboratori iniziative e presìdi fino alle 18,15,  momento culminante in cui si è avviato il corteo, NONUNADIMENO, in testa lo striscione e il furgone con diffusione di musica, belle canzoni di Mercedes Sosa, rivendicazioni, a seguire cartelli, bandiere e originali slogan su carta indossati con ironia e accattivante sorriso.  Centinaia di persone si sono mobilitate, qualche migliaio, uomini e donne, tantissimi giovani hanno percorso le vie del centro storico con soste e  performance esplicative di fronte a luoghi ritenuti maggiormente significativi, spesso applauditi dalle persone che incontravano, hanno sfilato mentre molte finestre si aprivano per condividere l’iniziativa.
Il Mugello, Borgo San Lorenzo,  presenti con una bella delegazione e 5 striscioni su aspetti  cruciali: questione Forteto, una spina nel fianco del territorio; immigrazione, spose bambine e mutilazioni genitali; le condizioni delle donne in Burkina;  retribuzione e corruzione il grido delle donne rumene; tu da che parte stai?, da parte dei giovani di Libera e di quelli che il 25 novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne hanno partecipato ai  laboratori con Artemisia al Centro D’incontro. Per l'occasione abbiamo scelto di dar voce alla poesia donando, in presenza dell’autrice, 350 piccole pergamene con “Le mie donne” di Beatrice Niccolai, omaggio simbolico delle Donne del Mugello, come scritto sul retro. I testi sono stati letti al microfono da Daniela Morozzi in mattinata e da Giacomo Dominici, figlio della poetessa,  nel pomeriggio.

Un diritto conquistato non va celebrato, va vissuto, verità indiscussa ma quanti anni ancora le donne devono aspettare per vedere riconosciuti i loro diritti ancora negati?

Tra le prime violazioni dei diritti umani delle donne c'è la violenza, definita dalle Nazioni Unite in modo molto chiaro:“ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse minacce, coercizione o privazione arbitraria della libertà che avvenga nella vita pubblica o privata”. 
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità siamo di fronte a “un problema di salute di proporzioni globali enormi”, che colpisce un terzo delle donne e delle ragazze nel mondo.

C’è molto ancora da fare, rimbocchiamoci tutte e tutti le maniche, ognuno nel suo piccolo come può,  per l’anno in corso e quello che verrà!








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