Le vite che non valgono
Bosnia - Croazia
Leggiamo del gioco, eufemismo terribile, The Game, che obbliga i migranti ad aspettare la notte per provare con mille rischi ad attraversare la debole linea di confine tra l'Unione europea e la Bosnia, a costo della vita, per quel che vale, nella speranza di arrivare oltre la linea fatidica per richiedere lo Stato di Rifugiato. Respinti senza pietà, nella neve, picchiati e derubati di soldi e cellulare che troppo spesso risultano sequestrati dalla Polizia senza alcuna riserva...
Pietro Bartolo insieme ad altri parlamentari europei ne fa un drammatico resoconto tutto da leggere.
Grecia
Oggi 31 gennaio abbiamo saputo da Maria Stella, che un furgone con aiuti di vario genere partirà passando da Borgo alla volta di Lesbo. Si tratta di una iniziativa informale portata avanti da 2 volontari di Mani per resistere, una dei quali abbiamo conosciuto in altre occasioni informative sulla drammatica situazione; vogliono portare farmaci, viveri, coperte, abbigliamento e materiali di vario tipo che possano aiutare la sopravvivenza nel campo.
All'ultimo tuffo dopo aver saputo solo da 12 ore ci siamo attivati e non solo Noi, abbiamo cercato di collaborare come Banca del Tempo Mugello cercando di acquistare qualche scatola di farmaci e poco altro. Sollecitato l'aiuto non sono mancate risposte.
Si resta inermi e sgomenti, increduli di fronte a questi disastri umanitari.
Quando la vita non vale nulla, come è possibile ancora ignorare che oltre 8 mila bambini
con donne e uomini vivono reclusi in condizioni disumane nel nuovo campo
temporaneo di Lesbo?
Una domanda retorica, la situazione
ad oggi sappiamo essere ancora peggiore di quelle in cui disumanamente già vivevano nel campo di Moria
distrutto l’8 settembre in un incendio.
Atroce e avvilente pensare che dai nostri simili arrivino i mali peggiori.
Poco se ne parla ma da alcune Associazioni Umanitarie il grido di allarme è agghiacciante.
Mentre nuovi poveri non intravedono un futuro e la pandemia rallenta ma non si ferma migliaia di persone abbandonate dall’Europa sopravvivono senza acqua in tende precarie in un gelo tremendo, prive di servizi igienici, usando spesso l’acqua ghiaccia e salata del mare per lavarsi e campando di stenti con quantità di cibo insufficienti, pasti modestissimi, insufficienti, distribuiti spesso una volta al giorno.
Siamo in Europa? Certo che si...
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/minori-migranti-bosnia-decine-senza-protezione
La malvagità umana come l’abbandono
alimentano i rischi di violenza per donne e bambini, una situazione
inaccettabile.
Il 27 Gennaio 2021 abbiamo celebrato come si celebra ogni anno dal 2000 Il Giorno della Memoria, un doveroso ricordo per chi subì ogni forma di atrocità.
Il 27
Gennaio 1945 è il giorno in cui, al termine della seconda Guerra Mondiale,
vennero abbattuti i cancelli di
Auschwitz dalla sessantesima
armata dell’esercito sovietico. Occhi attoniti di militari si stupirono di
fronte all’orrore puro.
Questo giorno così necessario
da ricordare con studio e approfondimenti deve ricondurci attraverso il passato
ad una lettura del presente, soprattutto quello scomodo di cui si tace; le vicende
odierne dei campi di profughi non vorremmo che diventassero in un recente futuro solamente nuovi tristi giorni di celebrazione.
Legge 20 luglio 2000, n. 211
"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.