sabato 13 marzo 2021

In attesa


La Primavera di Sandro Botticelli, dipinto a tempera su tavola databile intorno al 1478, è stata realizzata per la villa medicea di Castello commissionata dal proprietario  Lorenzo di Pierfrancesco cugino di Lorenzo deI medici. L'opera d'arte è conservata, ammirabile nella sua grandezza e magnificenza nella Galleria degli Uffizi a Firenze

Molti i personaggi allegorici del dipinto che si trovano allineati sul primo piano di un paesaggio scuro e controluce. A destra Zefiro raggiunge e abbraccia la Ninfa Clori che appare nuovamente a sinistra nelle forme di Flora vestita di fiori. Al centro  sono raffigurati Venere e Cupido che scaglia il dardo d’amore. Le tre Grazie inoltre danzano sulla sinistra vestite con veli trasparenti. Mercurio infine alza il braccio destro e con il caduceo tocca una nuvola. 

Il prato è cosparso di fiori ed erbe mentre tra le fronde degli alberi sono dipinti frutti color arancio.

Il dipinto di Sandro Botticelli venne intitolato La Primavera da Vasari, autore delle prime biografie degli artisti italiani del Rinascimento. Gli studiosi considerano l’opera un’allegoria. Il dipinto rappresenta il regno di Venere secondo l’iconografia neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino.

Per scoprire i 500 esemplari di piante diverse primaverili e presenti in Toscana ma raffigurati anche per il loro significato allegorico non ci resta che leggere questo interessante articolo

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/specie-vegetali-della-primavera-di-sandro-botticelli 

 Restiamo, isolati e reclusi, sospettosi dell'altro, diffidenti, in attesa, del nostro turno di  tamponi a cui sottoporsi, dei  vaccini che non arrivano, delle riaperture che non ci sono, della nuova speranza che scema ogni giorno, in attesa della primavera che, unica certezza arriverà il 21 Marzo


21 marzo di Gianni Rodari

La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.

Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!

Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.

La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera”.

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