venerdì 28 maggio 2021

STELLE tra le stelle


STELLE TRA LE STELLE

 Quante stelle ci hanno lasciato in questi ultimi anni e mesi, alcune hanno segnato il secolo passato illuminandoloaltre sono state sinonimo di cambiamento e rinnovamento. Due Grandi diversi ma simili ci hanno fatto sognare con parole, musica e poesia e passi lievi di danza di una naturale unica eleganza armonica, ci hanno lascito ma restano come simboli di due mondi artistici non in competizione ma che si completano. Franco Battiato e Carla Fracci. di loro tanto si è scritto e si narrerà, gesta, epopee e storia delle loro vite di impegno artistico e civile.

Vorrei solo banalmente rammentarli senza nessuna narrazione particolare visto che tutto possiamo reperire facilmente sulle loro vite strardinarie. 

Franco, ovvero Francesco Battiato, cantautore, eclettico musicista, regista e pittore siciliano nato il 23 Marzo 1945 a Ionia e morto il 18 maggio 2021 a Milo

Del 1979 L’era del cinghiale bianco, una svolta tra musica sperimentale e POP d’autore; famoso per i suoi testi tra misticismo e citazioni storiche molteplici, sapiente nel miscelare influenze musicali e incursioni di stili diversi nei suoi sublimi arrangiamenti. Un grande musicista, un santone, un asceta che è riuscito a coniugare con unicità di grandezza complessità e semplicità.

La sua musica resterà con Noi comunicandoci ampio respiro, evocazione eterna, necessità di cambiamento e purezza ascetica.



Carla, ovvero Carolina Fracci, una tra le più grandi ballerine italiane nata a Milano il 20 agosto 1936 e morta a Milano il 27 Maggio 2021, una star assoluta nel mondo della danza, avrebbe compiuto ad agosto 85 anni. Indimenticabile nella sua sofisticata eleganza in ruoli classici, da Giulietta a Giselle, una leggenda avvolta nella sua candida aurea, ricca di vitalità e spirito

Del 1969 LA DANZATRICE STANCA di Eugenio Montale

La poesia, che appartiene alla racconta “Diario del ’71 e del ’72”,  è in versi liberi ed è dedicata a Carla Fracci, una delle maggiori danzatrici classiche italiane. Nel 1969 la Fracci era in attesa di suo figlio quindi lontana dalle scene per maternità.

Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…



Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
E quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche merto d’un tuo Dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga. Basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
a meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.

 Un saluto e un ricordo da noi mortali a chi resterà IMMORTALE


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