sabato 25 luglio 2020

Il mare luccica nonostante

Castiglione della Pescaia - Wikipedia

Bagno Capezzòlo a Castiglione della pescaia
i cani già dalle 7 lasciano le loro impronte

Il mare luccica ancora nonostante.
Dopo moltissimi anni ancora una brutta rete metallica impedirebbe il transito e la sosta, due cartelli avvertono gli incauti bagnanti del pericolo che corrono: caduta e crollo massi.
Innervosisce l'incuria e la mancanza di un qualunque tipo di intervento dopo tanto tempo, troppo.
Passo come molti altri nelle varie ore della lunga giornata marina.

Onde increspate fragilmente lambiscono l'arenile modificandolo ogni giorno, osservo il chiarore trasparente che lascia intravedere il fondo tremulo, poche banali conchiglie, qualche preziosa e brillante madreperla spiaggiata, molti brutti sassi frutto di maldestri interventi dell'uomo, qualche granchietto e svariate patelle attaccate accanitamente agli scogli quando una piccola razza mi accarezza i piedi, sembra un cartoccio mosso dai flutti, mi sorprendo, sfiorandomi ignora la mia presenza mentre lentamente segue il suo previsto tragitto.

Cala Cipolla: uccide e fa a pezzi una razza davanti a centinaia di ...
affascinante creatura che sorprende
Questa sorprendente razza di misura media pare addomesticata, sosta spesso a Capezzolo, lasciandosi ammirare e sfiorare nella piccola baia, nicchia preziosa e cristallina, dove ogni mattina dopo una passeggiata rigenerante mi bagno prima dell'arrivo dei nuovi barbari che chiassosamente invadono l'arenile con ogni genere di confort faticosamente costodito e portato dalle proprie dimore. Dall'immancabile pallone alle riserve ingenti di viveri passando per ombrellone colorato e sedute variabili sparpagliate per un ingombro privato il maggiore possibile, in barba alle esigenze dei macapitati dormiglioni che aimè per loro arrivano più tardi.

La razza si muove con grazia come in una danza lieve, ormai è avvistata da molti, sfuggita alla foga dei pochi pescatori accaniti, nuota tra la scogliera come fosse di casa, il suo regno è  confortato in questi giorni da qualche ondeggiante e trinata medusa dai bordi violacei.

La magia della natura, nonostante tutto ancora superba, ci coglie e ci sorprende fortemente impreparati mentre chi affannato e sudato cerca il suo paradiso tra un telo, un chiassoso panino alla mortadella ed una schiacciata unta che lascia la sua traccia cartacea sull'arenile unita a  qualche plastica in bottiglia e perché no a celestiali mascherine di troppo.

Raccolgo 4/5 mozziconi ignorati, due mascherine, una bottiglietta, qualche vetro puzzolente di birra, residui non graditi segno di volgare ingrata presenza  mentre qualcuno sbadiglia risvegliandosi oltre uno scomodo tendaggio abusivo tra le dune puntinate da isolati coraggiosi gigli bianchi e mestamente alle ore 9 torno verso casa.
File:Punta Capezzolo e Forte delle Rocchette da Castiglione della ...
Punta Capezzòlo con la villa inerpicata e Rocchette alle spalle con il profilo elbano
Finita la mia pausa marina, non posso agire diversamente, ma quel briciolo di magia rubato e colto nonostante tutto mi accompagna felicemente per l'intera giornata in questo presente liquido e preoccupante..
Il mare luccica ancora nonostante.

Un invito doveroso

Cari politici, locali o non, liberate la piccola insenatura, gioiello prezioso dalla fredda e rigida rete, utile soltanto per aspetti assicurativi visto che trasitano e sostano in molti, me compresa, portate a termine tra tante carte bollate intercorse la pratica che impone tale e tanto oltraggio a tanta gradita bellezza e imponete a chi spetta un recupero più sicuro della piccola area del litorale castiglionese...

giovedì 23 luglio 2020

Emanuela dove sei?


Emanuela Orlandi scomparsa | La storia del rapimento: 22 giugno 1983


Il 22 giugno dell'anno 1983 scompare misteriosamente in una situazione di ordinaria amministrazione, dopo la consueta lezione di musica, una bella e forte ragazza di 15 anni, bruna e vitale, figlia di un funzionario dello Stato Pontificio, cittadina  del Vaticano, Emanuela Orlandi

Scompaiono ragazzi che frequentano le scuole e non sembrano aver bisogno di tutela, l'istruzione, compiti, corsi di musica, ecco l'impegno quotidiano.

In quello stesso anno oltre 300 tra ragazze e ragazzi scompaiono, alcuni per pochi giorni o poche ore ma sicuramente dietro tutto questo si cela qualche cosa di orrendo e misterioso coperto da un crudele, criminale silenzio.
Chi sa dopo tanti anni deve parlare, " tratta delle bianche" o crimini loschi vaticani, la verità deve emergere per rendere giustizia a chi non sappiamo  se  ancora in vita o no...

venerdì 17 luglio 2020

SOS istruzione&educazione


                                                         scuola sempre meno inclusiva

Aimè, si versano lacrime di coccodrillo e si studiano soluzioni settembrine improponibili per la riapertura di scuole ed università. Distolti dalla vetustà degli edifici e spesso dalla inadeguatezza della didattica non si pensa ad un mondo nuovo riformulando l'universo scolastico  in modo creativo e illuminato immaginando per il prossimo autunno novità clamorose che potrebbero una volta tanto svecchiare quel bel mondo antico, no, si pensa a bazzeccole: turni, rotazioni rocambolesche, riduzioni drastiche in barba alla COESIONE DELLE CLASSI e alle relazioni presunte maturate in anni di frequenza. Imperativo segmentare come si trattasse di entità inanimate, drasticamente dividere per un distanziamento sociale utile e consapevole.
Ma la realtà estiva ci mostra situazioni grottesche di assembramenti giovanili e non solo, spiagge gremite e discoteche riaperte alla grande... in barba al distanziamento sociale tanto sbandierato, ognuno poi indossa le mascherine che crede, luccicanti, alla moda, eleganti ed in tono con gli abiti, fai da te ma forse prive dei requisiti idonei, allora?
Che dire, il divertimento val molto di più dell'istruzione e far girare l'economia un dovere di tutti in barba all'etica ed al rispetto dei diritti.

Ancora oggi ci si laurea a distanza e ci si diverte gomito a gomito, anacronistico veramente.

Demoralizzati e affranti da lungi a Voi le mani tendiamo cari politici, non distruggete quel poco che resta per il futuro dei nostri ragazzi, Azzolina sorrida meno e spenga quel rosso aggressivo sulle labbra carnose, la vorremmo meno brillante e più riflessiva, La supplichiamo, i consulenti, poveri Noi, non le mancano...

sabato 27 giugno 2020

Calda Estate


E
Brezza marina rinfresca l'aria rigenerando lo spirito

Estate

Un soffio ed è già estate
sulla pelle e nel volto felice
scapigliati i capelli e le idee
intrepide e innamorate del sole
avvolti in ogni pagliuzza dorata di riverbero
accarezzati dalle onde
Generosa di luce e di calore
ci accogli
materna nel tuo grembo
di energia vibrante
colorata di spruzzi vitali


A Sera


Infinite giornate luminose e vaghe
a sera

Mentre il sole rosso cala dietro l’Elba
Le nostalgie mi assalgono
Tra le gobbe dei monti incespicano

Frotte di pensieri si arrampicano veloci
Generando esplosioni di gioia
Tra mille compiaciuti sorrisi e rimpianti



Tema, descrivi l'estate: traccia svolta
lasciarsi  trasportare


 SENSAZIONE di ARTHUR RIMBAUD

 Le sere blu d’estate, andrò per i sentieri

graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
guardando la Natura, come un innamorato.

lunedì 22 giugno 2020

Firenze deserta

Coronavirus: Firenze libera tutti | SenzaFiltro
Covid fase 3, l'attesa della rinascita
I commercianti giustamente si lamentano, gli alberghi e i ristoranti ancora troppo vuoti, saracinesche abbassate e negozi languidamente sguarniti con sconti occhieggianti, la fase 3 si fa sentire, ci sarà RINASCITA, ne siamo certi, torneranno studenti e stranieri ad affollare le vie del quadrilatero ma per adesso lasciamo che i fiorentini ed i residenti nell'area metropolitana se la godano...

Insolito infatti passeggiare per le vie del Centro e intravedere qualche umano sperduto qua e là, insolito e sorprendente.
Piazza del Duomo con 5/6 umanoidi, un lusso insperato per godere delle bellezze della splendida città ma le persone sono purtroppo come pecore, se non c'é calca non si divertono, manca il gusto di farsi notare e di essere dove tutti si trovano, esserci, in poche parole uguale esistere.

Triste ma vero.

Chi potrà godere di questi momenti magici prima dell'arrivo in massa di turisti e vacanzieri pizzerecci e goderecci si faccia avanti, potrà apprezzare in tutta tranquillità e sicurezza le Cappelle Medicee, l'Accademia, l'Opificio delle pietre dure, il museo Dell'Istituto Degli Innocenti, il giardino delle rose e degli Iris, tante ammalianti bellezze a pagamento o gratuite, coraggio, non pensiamo soltanto a far girare L'ECONOMIA MA A FARCI GIRARE LA TESTA per il piacevole stordimento


mercoledì 3 giugno 2020

Gioia pura

Gioia pura, la si prova raramente, è un attimo, un veloce battito e svanisce, una scarica di adrenalina che ti fa vibrare, sussultare e sentirti viva/o provocando una rinascita insperata e inattesa.
Quando? Come? Puo ripetersi più volte? Domande complesse, intanto godiamone a pieno per poi capire e rielaborare.
Una sopresa improvvisa per gli occhi, una scoperta furtiva, una notizia inattesa, uno sguardo complice, il sole sulla pelle, una pagina emozionante, un incontro, una scoperta ed è fatta, lo stato muta ed il benessere ti inonda piacevolmente sviluppando insperate energie.
Come una nuvola che scopre il sole, come una manciata di petali profumati, come una dolce musica ed una cucchiaiata di gelato, così l'emozione ti prende, ti carica  e ti porta altrove.

La gioia  è effimera, impalpabile, delicata, si effonde facilmente, ma altrettanto facilmente può vanificarsi, fornisce una potenza incommensurabile.
La gioia è un’emozione di alta intensità che proviamo quando crediamo, con certezza, che uno scopo per noi molto importante sia stato realizzato.
 La gioia si prova dopo il raggiungimento di qualche cosa, la speranza prima o durante l'attesa quindi è il fattore TEMPO a determinare la diversità tra questi due stati d'animo.

La gioia è una emozione totalmente positiva ed  è il nome che diamo a quel turbamento che sperimentiamo quando un bisogno, un'aspettativa, un desiderio sono stati soddisfatti oppure un problema che ci affliggeva è stato risolto.
Immediatamente cambia il nostro stato, ci si sente elettrici, eccitati e soddisfatti.
Quanti sentimenti possiamo scomodare in nome di questa intensa trepidazione, per descriverli utilizziamo parole forti, sinonimi quali:
felicità
soddisfazione
contentezza
allegria
delizia
appagamento e piacere

La gioia intesa come emozione è lo stato che viviamo in conseguenza di una esperienza che risulta appagante. 

...
L'Inno alla Gioia è l'adattamento del quarto ed ultimo movimento della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven .
E’ una marcia di gioia, festante, scintillante di colori argentini, che accompagna l'uomo che percorre il cammino gioioso della vita ma è soprattutto un grandissimo messaggio di pace e di fratellanza; con tale composizione Beethoven volle formulare un aperto invito alla fratellanza universale e proprio per rendere tale messaggio il più chiaro possibile, egli decise di far cantare nel finale un testo del poeta tedesco a lui contemporaneo, Friedrich von Schiller: l'Inno alla Gioia.
L'ode è una lirica nella quale la gioia è intesa non come semplice spensieratezza e allegria, ma come risultato a cui l'uomo giunge quando si libera dal male, dall'odio e dalla cattiveria.

Proprio per questa esortazione alla fraterna amicizia, la melodia su cui viene intonato questo Inno alla Gioia è stata adottata come "Inno europeo" dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986.
Come inno è volutamente rimasto privo di testo ed utilizza il linguaggio universale della musica, riuscendo ad esprimere gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa.

Beethoven la presentò per la prima volta e la diresse nel teatro della Porta di Carinzia a Vienna il 7 maggio 1824.
Si narra che in tale occasione il pubblico gli tributò una fervente ovazione, ma lui non manifestò di apprezzarla. Gli si avvicinò allora la cantante Carolina Unger che, consapevole della sua completa sordità lo invitò con un gesto a girarsi verso il pubblico. A quel punto Beethoven, resosi conto dell’esultanza dei presenti, constatò il suo trionfo e si commosse.

Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d'orchestra del Novecento, ne ha realizzato, su richiesta del Consiglio d'Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica.


Beethoven ha una grande fiducia nel progresso e nel miglioramento dell'umanità. Per lui c'è sempre qualcosa da raggiungere al di là del limite: gli ostacoli della vita sono necessari perché superandoli si diventa migliori, si deve andare avanti nonostante le difficoltà ed avere fiducia nel futuro.


Un monito essenziale, da oggi 3 giugno 2020 tutto sembra tornare alla quasi "normalità", una conquista non indifferente di questi tempi. Gioia pura.

lunedì 25 maggio 2020

Ti conosco mascherina


Storia del Grand Tour -Viaggio in Italia.1680 -1830 - YouTube
benvenga un riposo ristoratore ma se intravedi persone indossa la mascherina

In molti affetti dalla sindrome della Capanna, smarriti, resi incerti e diffidenti da lunga prigionia  ci guardiamo intorno e vorremmo  non vedere...

Dopo essere riusciti ad oscurare la scuola e a rasentare il comico ed il ridicolo con le affermazioni paradossali della ministra Azzolina, sabato 23 Maggio 2020 abbiamo vissuto la grande prova per ripartire con la vera e rischiosa Fase 2.
 Tornare a camminare e passeggiare animando fin troppo vie e piazze alla riscoperta di ciò che ci è mancato risulta un puro piacere nonostante l'oscurantismo dei tanti cari volti sconosciuti che si celano dietro le mascherine protettive di ogni foggia. Occhi che ti scrutano ricambiati, ti conosco?
 Forse si, ci conosciamo senza riconoscersi, ci diamo il gomito per un saluto da distanziamento sociale e via, niente capannelli, lunghe soste, o contatti occasionali.
Talvolta sfugge un sorriso ma non lo si può percepire, forse nello sguardo accattivante e benevolo si colgono pagliuzze dorate amicali e affettive, viene la voglia di stringersi ed abbracciarsi ma la rigorosa impossibilità ci riporta immediatamente ad un sostenuto contegno indotto da dettami governativi e gomito gomito sembra già intimità.
In tempi pandemici ci dicono, mutano rigorosamente i comportamenti socialmente utili, il bisogno di contatti reali si risolve in abbuffate di zuccheri compensativi che allargano non gli orizzonti ma le forme, devastandole. Qualche testa ben acconciata viene mostrata con superbo orgoglio dopo tanta sofferenza e la mascherina in tono con la maglietta ostentata ed esibita come il top dell'eleganza e della ricercatezza.
Poche piccole  veniali vanità consolatorie in un momento di crisi più profonda di quanto appare mentre il sole splende nuovamente nonostante il grigio si impossessi delle nostre belle città e dei nostri teatri in un profondo cupo baratro che sembra ancora lontano ma si già intravede all'orizzonte.
Da confinati la speranza era alta ed anche consolatoria, da liberi forse dimentichi di tante sofferenze ci diamo alla pazza gioia come se nulla fosse cambiato ma il distanziamento sociale resta fisico e psicologico, la crisi morde e l'estate in agguato segnerà il riconoscimento di chi, mano al portafoglio, potrà occupare tutto lo spazio che vorrà, alla faccia della tanto sbandierata solidarietà e umanità superficialmente ritrovata in tempi Covid.

Un consiglio? Utilizziamo intanto la nostra creativa fantasia, la letteratura, per partire alla avventura attraverso grandi viaggi privi di rischio ed economici, alla portata di chicchessia che possono però condurci lontano.
Buon Grand Tour a tutte/i come viaggio iniziatico per ritornare ad imparare a vivere nel rispetto di una saggia ed equilibrata distanza con il divieto di assolvere solo cosi al piacere del bello che ci sazia.
L'Italia favolosa e reale ci aspetta ricordandoci che, dopo tante letture con visioni da sogno e quindi preparati a dovere, una  partenza reale anche se distanziati è d'obbligo.

Immagine frase Partire è un po' morire-Dai rimedi della nonna
una grande verità