Benvenuti in questo breve viaggio nel villaggio globale iniziato da molti anni, sicuramente "fine viaggio mai"
Partiamo dal principio giuridico, oggi ben chiaro, rivolto a diminuire gli ostacoli alla partecipazione economica, politica, sociale di un qualunque individuo inerenti a ragioni connesse al genere, alla religione, alle scelte personali, alle etnie di appartenenza, alla disabilità, all'età, all'orientamento sessuale di cui tanto si discute.
Se pensiamo che sia una vera svolta per l'Umanità affrontare seriamente la nostra emancipazione attraverso un sostanziale cambiamento di mentalità siamo già avanti.
I nuovi orizzonti di legalità dovranno imbattersi, non c'è dubbio, nella leaderschip femminile di cui da tempo si discute. Oggi si sostiene che gli stereotipi di genere perdono presa sui giovani perché IL GENERE DEFINISCE SEMPRE MENO l' identità delle persone. Questa è la tesi di un articolo di Sharon Jayson uscito da poco su USA Today (Gender loses its impact with the young)
L'articolo si basa su un rapporto di The Intelligence Group del 2013 che mette in evidenza una preferenza della GENERAZIONE Y, giovani tra i 18 e i 24 anni, e dei più giovani GENERAZIONE Z, dai 14 ai 17 anni per il genere NEUTRO nell'abbigliamento e nella genitorialità, cioè per l'abbandono dei tradizionali STEREOTIPI DI GENERE
Alcuni dati del RAPPORTO:
• Oltre i 2/3 del campione ritiene che il genere non definisca più le persone come succedeva un tempo
•il 60% del campione ritiene che i confini tra generi si stiano sfumando
• circa i 2/3 del campione afferma che la loro generazione sta spingendo i confini di quello che significa maschile e femminile.
Il 42% del campione è addirittura confuso riguardo ai ruoli di genere.
Altri segnali che vanno nella direzione di un abbandono degli stereotipi di genere:
- Molti college americani non dividono più le opzioni abitative né i bagni per genere.
- Sono in aumento i nomi unisex per i neonati.
- Facebook ha annunciato che i propri utenti possono scegliere tra oltre 50 opzioni per definire il proprio genere. (Mi sembrano troppi!!!)
Insomma, forse gli stereotipi di genere stanno morendo di morte naturale o forse le nuove generazioni ne sono semplicemente immuni ?
Non so cosa pensare ma pur vivendo in mezzo ad adolescenti e notando che qualche cosa si sta muovendo, non mi sembra di poter condividere pienamente certe affermazioni
Ritengo che per le donne dai 20-30 anni in su in Italia, gli stereotipi di genere siano una forte barriera alla leadership femminile non facile da rimuovere.
C'è molto lavoro da fare e le scuole dovrebbero essere ambienti costruttivi in tal senso, a questo proposito vorrei segnalare la presentazione di un manuale per educatori e docenti:
mercoledì 30 luglio, ore 18.00 presso l'Auditorium del Centro di Incontro in Piazza Dante a Borgo San Lorenzo presentazione della pubblicazione "Pop-Up. Un progetto per la promozione delle pari opportunità di genere".
mercoledì 30 luglio, ore 18.00 presso l'Auditorium del Centro di Incontro in Piazza Dante a Borgo San Lorenzo presentazione della pubblicazione "Pop-Up. Un progetto per la promozione delle pari opportunità di genere".
"Pop-Up" è un manuale di educazione alle pari opportunità che si rivolge a insegnanti ed educatori proponendo loro specifiche attività, tutte strutturate e da realizzare secondo le metodologie dell’Educazione Non Formale.Il libro è il risultato dell'omonimo progetto educativo che ha consentito di realizzare un ciclo di laboratori nelle classi III del Liceo Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo, durante l'anno scolastico 2013/14, con l’intento di sensibilizzare i partecipanti e ridurre le cause culturali di discriminazione basate sull’ identità di genere.Il progetto e la pubblicazione sono stati realizzati dall'Associazione Beecom grazie al finanziamento della Regione Toscana, Direzione Generale Diritti di Cittadinanza Coesione Sociale (L.R. 16/2009 “Cittadinanza di Genere), con la partnership del Comune di Borgo San Lorenzo e della Cooperativa ConVoi, la collaborazione dell'Associazione “Il Rocchetto”, la disponibilità e l'interesse dell'Istituto di Istruzione Superiore Giotto Ulivi.La presentazione del manuale sarà l'occasione per favorire il confronto e il dialogo sui temi dell'educazione alle pari opportunità e delle differenze di genere; con gli interventi dell'assessora alla cultura e alla pubblica istruzione del Comune di Borgo San Lorenzo, Cristina Becchi, la presidentessa dell'Associazione Beecom, Serena Landi, la psicoterapeuta Valentina Silvani (Associazione il Rocchetto), la presidentessa di Cooperativa ConVoi, Federica Fantacci oltre alla consigliera con delega alle Pari Opportunità del Comune di Borgo San Lorenzo Emanuela Periccioli.
Storicamente veniamo da una struttura familiare che ha in sé la disuguaglianza, la disparità di diritti e poteri e di questo ci stiamo, lentamente, liberando; nel frattempo la società ha sancito la parità formale, ma non ha cambiato i modelli di pensiero e non permette alle persone di porsi in condizioni di pari opportunità, perciò, paradossalmente, avere più diritti mette anche più a nudo le difficoltà delle donne che oggi lavorano e che hanno come da sempre la responsabilità di figli e anziani, mentre per gli uomini l’unica vera responsabilità sembra essere la loro carriera.
Le cose stanno cambiando, ma la struttura è così perversa che se oggi un uomo vuole curare suo figlio/a e prendersi un congedo, o un part time, o semplicemente i suoi spazi vitali, spesso diventa, professionalmente, “una donna” senza possibilità di carriera ed ... altro.
Forse oggi non sappiamo più cosa significhi essere maschio e femmina, non ci sono chiare differenze che caratterizzino gli uni e gli altri; basti pensare appunto all’ abbigliamento dei nostri ragazzi, ormai privi di connotati chiaramente femminili o maschili o alle pubblicità che mescolano i sessi e i rapporti tra loro, alle donne che sul lavoro assumono atteggiamenti e mentalità maschili per sentirsi adeguate al loro ruolo per poter farsi valere o estremamente femminili e provocanti per essere prede.
Le cose stanno cambiando, ma la struttura è così perversa che se oggi un uomo vuole curare suo figlio/a e prendersi un congedo, o un part time, o semplicemente i suoi spazi vitali, spesso diventa, professionalmente, “una donna” senza possibilità di carriera ed ... altro.
Forse oggi non sappiamo più cosa significhi essere maschio e femmina, non ci sono chiare differenze che caratterizzino gli uni e gli altri; basti pensare appunto all’ abbigliamento dei nostri ragazzi, ormai privi di connotati chiaramente femminili o maschili o alle pubblicità che mescolano i sessi e i rapporti tra loro, alle donne che sul lavoro assumono atteggiamenti e mentalità maschili per sentirsi adeguate al loro ruolo per poter farsi valere o estremamente femminili e provocanti per essere prede.
Le differenze tra i sessi esistono e bisogna valorizzarle, in modo da trasmettere un modello e una chiara identità ai ragazzi, una consapevolezza dei diritti, che possa essere un punto di partenza forte per una crescita futura, per una sana emancipazione.