mercoledì 5 ottobre 2016

Le donne in nero di Varsavia

Cari ragazzi in questi giorni in Europa ci chiedono di rinunciare a diritti acquisiti nel tempo come quello della libertà di scelta rispetto alla maternità, in momenti in cui ancora si pratica l'aborto clandestino, diciamo nooooooooooo ...
Sosteniamo le donne in nero di Varsavia che il 3 ottobre sono scese in piazza per i loro diritti al grido di VOGLIAMO SCEGLIERE, infatti non si può pensare di tornare indietro su diritti conquistati a fatica!
La legge già molto restrittiva dovrebbe infatti vietare totalmente l'interruzione di gravidanza.
Le donne in nero di Varsavia
un momento della manifestazione
Dopo la caduta del comunismo, in situazione già svantaggiosa, in Polonia molte cose per le donne sono cambiate. Dal '90 negato il lavoro, o sottopagate, nel '91 sciolta  la Commissione per i diritti delle donne durante la presidenza di L. Walesa.
 La legge in Polonia frutto di una dura battaglia prevede l'interruzione di gravidanza in tre casi: pericolo di vita per la madre, stupro, grave malformazione del feto
 Molti gli aborti clandestini, le donne abbienti per interrompere gravidanze non desiderate o a rischio possono permettersi il lusso di recarsi in altri paesi a caro prezzo ma senza difficoltà.
La nuova proposta di legge in materia presentata alla Camera bassa vieta l'aborto senza regolamentarlo, senza se e ma. Un balzo indietro insieme ad altri contro la dignità di tutte le donne.
Molte piazze europee si sono mobilitate, inviamo segnali, informiamoci e seguiamo il dibattito con attenzione, la Polonia è vicina, le retrocessioni condizionano e contaminano.

NOTA:
La Camera dei deputati della Polonia (in lingua polacca: Sejm Rzeczypospolitej Polskiej) è la Camera bassa del Parlamento della Repubblica di Polonia.
Prima del XX secolo, il termine "Sejm" si riferiva a tutte e tre le Camere del Parlamento polacco, comprendenti la Camera bassa (Camera dei deputati, in polaccoIzba Poselska); la Camera alta (Senato della Polonia) e il monarca. Dalla Seconda Repubblica di Polonia (1918-1939), il termine Sejm si riferisce solamente alla camera bassa del Parlamento, mentre la camera alta è il "Senat".

notizie di oggi:
Bruxelles – È già accaduto che donne che portavano in grembo il frutto di uno stupro o un feto con gravi malformazioni fossero costrette a partorirli, ma se dovesse passare la nuova legge sull’aborto in Polonia tutto questo diventerebbe la normalità. A lanciare l’allarme sono le donne del Parlamento europeo di tutti gli schieramenti, ad eccezione di Popolari e Conservatori, e le attiviste polacche del Movimento per le donne. Si sono incontrate a Strasburgo in una conferenza stampa che segna l’inizio dell’alleanza solidale tra le europarlamentari dei gruppi dei Verdi, Socialisti, Sinistra radicale e Liberali e le militanti polacche da anni in prima fila per la difesa dei diritti delle donne alla libertà di scelta e di procreazione. “Non è una questione nazionale. Quando i diritti sono minacciati in un Paese dell’Unione sono minacciati ovunque”, ha spiegato Angelika Mlinar del gruppo dell’Alde e “il Parlamento europeo non può far finta di niente”, ha aggiunto Terry Reintke, dei Verdi.
“È  successo che una ragazzina di 12 anni è stata obbligata a partorire anche se vittima di uno stupro e il partito di estrema destra polacco si è congratulato, sfiorando la pedofilia”, ha raccontato Barbara Nowacka, membro del partito di sinistra “United Left”, che ha avviato la piattaforma “Save the women” per la liberalizzazione dell’aborto in Polonia.
Risultati immagini per protesta delle donne a varsavia
A Varsavia  in piazza donne  di destra e sinistra 
 ultime notizie:
 Il governo ultraconservatore della Polonia non porterà avanti la legge sul divieto quasi totale all'aborto che ha fatto scendere in strada migliaia di donne per rivendicare il diritto ad interrompere la gravidanza.
Il ministro della Scienza e dell’Istruzione Jarosław Gowin, mercoledì 5 ottobre ha dichiarato che le proteste delle donne “ci hanno spinto a riflettere e sono state una lezione d’umiltà”.
Il commento del ministro sembra indicare che il governo ritirerà l’impopolare proposta di legge che vietava l’aborto persino nei casi di stupro, incesto o se la gravidanza metteva in pericolo la vita della madre.
Anche se è presto per parlare di vittoria per le donne che in questi giorni hanno scioperato e sono scese in strada vestite di nero facendo chiudere ristoranti, uffici governativi e facoltà universitarie, le dichiarazioni del ministro lasciano intendere una marcia indietro dell’esecutivo.
Il governo ultraconservatore guidato dal partito nazionalista e euroscettico Diritto e Giustizia aveva ricevuto pressioni anche dalla comunità internazionale per non andare oltre con la proposta di legge e oggi si è tenuta una discussione al parlamento europeo sull'argomento.
Allo stato attuale la legge limita già a pochissimi casi la possibilità di interruzione volontaria di gravidanza: rischio per la vita o la salute della madre, esami prenatali che indicano gravi e irreversibili patologie del feto o gravidanza frutto di violenza o incesto.
Sempre mercoledì il presidente del Senato Stanisław Karczewski ha detto che il parlamento non inizierà l’iter legislativo della legge e attenderà la decisione della Camera dei deputati, anche se ha difeso il divieto d’aborto per i bambini affetti dalla sindrome di Down, attualmente permesso.
Tuttavia la Chiesa polacca, che ha una fortissima influenza politica in un paese dove il 90 per cento dei cittadini si definisce cattolico, ha avviato a marzo una campagna per raccogliere le firme e proporre una nuova legislazione sull’aborto: l’iniziativa ha raggiunto le 450mila firme e verrà presto discussa dal parlamento.
La forza delle donne nella  speranza di giorni migliori cresce, ancora oggi le proteste di piazza funzionano, incrociamo le dita e continuiamo ad informarci!

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