domenica 9 aprile 2017

Scrittura collettiva e terza età


Sabato 8 Aprile 2017 si è tenuta  presso il Centro d'Incontro alle ore 9.30 la presentazione del libro "Il Sensale e altre storie”  con Sergio Giuliattini, Presidente Auser Verde Argento di Borgo e coordinatore dell'Atelier di Scrittura Auser Verde Argento e SPI di Borgo San Lorenzo.
Presente il Segretario dello SPI CGIL, Zantonetti. 
Bel pubblico, numeroso e variegato, elegante e raffinato, oltre alle autrici ed agli autori molti volti conosciuti  anche in rappresentanza  di svariate Associazioni. Lo Scrittoio con Una Grande Presenza, una in particolare vibrante e prepotente nonostante l’invisibilità corporea.

    Ringrazio Sergio Giuliattini per l’invito, sono stata onorata di rappresentare il Comune e di portare i saluti dell’assessora Cristina Becchi.
Un vero piacere essere stata con Voi alla  presentazione del libro “Il Sensale e altre storie” in cui si giocano veramente le basilari pari opportunità, uomini e donne non più giovanissimi insieme, spinti dal desiderio di incontrarsi e confrontarsi su oralità e scrittura, memoria e ricordi, con passione, perseveranza, impegno e dedizione.
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spegni il telecomando, accendi la mente
La conclusione di un interessante percorso  con la realizzazione di un impegnativo volume.  Un progetto per la  Terza età, quel  dorato periodo della vita in cui,  se si è fortunati, si possono recuperare memoria e competenze, esperienza e  sentimenti ma anche suggestioni per un presente vivo e vitale.  Condividere in sintonia,  non solamente fuori da scheletri di solitudine e  format televisivi, lontani da tristi tombole o altri giochi indotti o subiti come passatempo,  ma rivitalizzati nella memoria e nel ricordo, ricercatori di termini ed usi desueti per sentirsi ancora capaci di produrre,  forti di esperienze valoriali di un  intenso passato e di tradizioni da  tramandare.
Un tessuto sociale coeso quello di riferimento, un dopoguerra povero ma capace di unire persone su realistiche  prime necessità, voci di paese in uno spaccato mugellano che riecheggiano di sapiente e spicciola saggezza.
Allenare lo Spirito per rivitalizzare la Mente con la parola prima che con la scrittura, “ Mèns sana in corpore sano” l’antico detto, ma troppo spesso si tende a non coltivare la mente, a lasciarla sopire nel ricordo non rivisitato nella ricerca di una valorizzazione del  corpo per prepotenti dettami moderni di imposta nuova, eterna apparente giovinezza.
Il metodo di conduzione è  ciò che mi ha stupito positivamente  del corso,  la riscoperta e la valorizzazione dell’oralità e della scrittura collettiva che rimanda subito al grande maestro Don Milani ed alla sua pratica pedagogica.
Da molti ancora oggi non viene ritenuta una tecnica utile per imparare a scrivere, ma un vero e proprio puro esercizio mentaleL’unicità ed il pregio sta nel  giungere tutti insieme ad un testo compiuto partendo da idee anche parziali e confuse che ogni partecipante propone rilanciandole nel confronto costruttivo
 Un esercizio di pazienza strada facendo, di cammino comune, di grande esperienza cooperativa
La prima realizzazione di una produzione collettiva è un testo scritto nel 1963, si tratta di una lettera spedita ai ragazzi di una scuola elementare del Vho, frazione di Piadena, Mario Lodi l’insegnante.
 Il documento è preceduto da una presentazione del Priore per spiegare in quale  modo fosse stata scritta a più mani la lettera, da quali esigenze scaturiva e a quali conclusioni aveva portato.
 Una  prima testimonianza sulla tecnica della scrittura collettiva, forse meno conosciuta del celebre testo “Lettera a una professoressa”
 /https://www.donlorenzomilani.it/lettera-ad-una-professoressa/

Nell'estate del ’63,  il maestro Lodi fu accompagnato a Barbiana da Giorgio Pecorini per un confronto con  don Lorenzo ed i suoi ragazzi  su opinioni ed esperienze conclusosi con la proposta di iniziare una corrispondenza fra le due scuole, la quinta elementare del maestro Lodi  ed i ragazzi di don Milani. 
 “Il sensale e altre storie”
Oltre al metodo intrigante e innovativo ancora oggi, ci ritroviamo un  testo  che scorre veloce, che si legge con interesse, le pagine volano come le farfalle di Patrizia, e il Sensale,  un mediatore in affari e contratti di vario tipo che  fungeva da intermediario tra venditore e acquirente nella stipulazione di accordi transazioni e contratti, diventa una figura molto familiare accompagnata da un variopinto mondo spesso al femminile tratteggiato con cura nel dettaglio, con lingua acuta e qualche concessione dialettale. Ecco che  emergono spaccati di vita quotidiana, modi di fare, acconciature, abitudini e relazioni di un recente passato che suona lontano, anzi lontanissimo.
E da Gioia, l’ostessa a Annina e Gina in cerca di marito da Isabella con  il suo amato Gastone alla perpetua, scorrono  le vicende che avvincono e lasciano il segno. 
Uno spaccato di vita reale dietro l’astuzia e la cupidigia del sensale.
 I racconti che  completano il volume  sono freschi e struggenti, ricordi di figure familiari, amici, paure e gioie, aspetti che tessono le nostre vite spesso messi da parte ma qui fili concreti in cui rispecchiarsi, trame di vite vissute e restituite a noi in leggeri momenti del quotidiano.

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 divieto di invecchiamento mentale e fisico 
La voce accattivante di Anna Scalabrini ha reso con connotazioni suggestive lo spirito di alcuni straordinari personaggi.
Grazie veramente,  una piacevole mattinata con un testo appassionante da consigliare e donare.

Il sensale era già conosciuto dai persiani e dagli arabi dove rispettivamente era denominato “sapsar” e “simsar”, mentre nell'antica Grecia la figura del sensale era conosciuta con il termine proxenètes, dal quale trae origine la parola “proxenèta”, utilizzata sia in epoca romana che nel periodo medievale.
L'etimologia del termine (dall'arabo "simsar") è da collocarsi presumibilmente tra il 600 e l'800 d.C., periodo in cui l'Italia meridionale veniva conquistata dagli arabi.
Inizialmente la sua funzione consisteva nel mettere in contatto persone del luogo per soddisfare esigenze anche diverse da quelle di carattere commerciale, mentre successivamente, nell'antica Roma, il “proxenèta” assunse la figura di “intermediario di matrimoni” e di “conciliatore di dissidi familiari”. Solo successivamente, grazie allo sviluppo dell'impero romano, la sua figura assunse la più importante funzione di “mediatore in affari commerciali”.
Il 1º gennaio 1866 nacque il Codice di Commercio del Regno d'Italia, nella cui legislazione i sensali divennero “mediatori” e vennero distinti in due categorie: quelli pubblici, i quali erano muniti di mandato, e i “mediatori in altre specie di mediazione”, ovvero i sensali di merci, di assicurazione, per noleggio navi e quelli per trasporto per terra e acqua.
La legge del 20 marzo 1913, n.272 sancì che la professione di mediatore fosse libera e senza necessità di iscrizione ai Ruoli della Camera di Commercio, eccezion fatta per gli agenti di cambio e coloro che svolgevano incarichi pubblici.
Nel 1958 venne invece reintrodotto l'obbligo dell'iscrizione al Ruolo della Camera di Commercio: agli iscritti per la prima volta venne attribuita la qualifica di “agenti di affari in mediazione”.

                                                                                                

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