martedì 23 febbraio 2021

Come ti chiami?

 


Attrezziamoci per riconoscere

Visti i tempi trovare respiro nel passeggiare in stradine deserte sembra sia non solo benefico ma indispensabile, allora attrezziamoci per riconoscere.

Le lunghe giornate da reclusi sembreranno meno tediose se iniziamo a prendere confidenza con l'ABC della Botanica per appassionarci da subito.

Il mio entusiasmo per questa disciplina così rigida nacque da un 4 scolastico da rimediare, l'insegnante lungimirante di cui non ravviso il volto ma solamente la postura sobria e la figura sottile mi propose una interrogazione programmata sulle dicotiledoni, scoprii che le amate violette facevano parte di questa famiglia e mi  appassionai allo studio meritandomi un sudato 8.

Primo passo avere tra le mani informazioni non tediose arricchite da disegni  o da foto

Familiarizzare con alcune specie più diffuse nelle zone in cui abitiamo

Leggere qualche cosa che  incuriosisce e munirsi di appunti o di un libriccino illustrato da portare rigorosamente sempre dietro

Altra storia appassionante l'acquarello botanico, provare per credere... 

Gli auguri dell’innocenza
(William Blake)
Vedere un mondo in un grano di sabbia
e un universo in un fiore di campo,
possedere l’infinito sul palmo della mano
e l’eternità in un’ora.

Oggi scopriamo l'elleboro


Helleborus viridis, comunemente noto come elleboro verde è una pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria dell'Europa centro-meridionale.Trionfa nei cigli lungo i fossi con un portamento eretto e molti capolini verdi.Viene chiamato anche Rosa di Natale, perchè l'elleboro sboccia tra dicembre e febbraio, con le giornate più tiepide durante l'inverno. Non si tratta di una rosa, ma di un genere che conta circa 30 specie di perenni, alcune a foglia sempreverde.

Il fogliame è vigoroso, costituito da grandi foglie palmate, composte da segmenti ovali, di colore verde scuro; durante i mesi tardo invernali produce sottili steli carnosi che portano fiori singoli o a grappoli, molto grandi, che ricordano i fiori della rosa canina; i colori dell'elleboro sono generalmente il verde nel selvatico, il bianco ed il porpora, ma esistono varietà a fiorire delicatamente rosato e crema.

Sono piante facilmente riscontrabili anche in natura ai margini dei boschi collinari, in zone semiombreggiate e abbastanza umide, spesso sul greto di piccoli corsi d'acqua stagionali; possono essere coltivati con successo in giardino in aree ben drenate e non troppo assolate. 

Nelle belle passeggiate possiamo scoprire gli anemoni dalle tinte pastello, i muscari blu, le delicate viole mammole, il salubre tarassaco, la cicoria con il suo forte fiorellino celeste, la piantaggine, la malva, il finocchio selvatico, la pratolina e molte altre specie ancora...

Armiamoci di una guida tascabile, di lapis e quadernino, di un sacchetto di stoffa e di un paio di forbici e partiamo all'avventura, sarà un bel viaggio.

Riconoscere, Raccogliere e Riutilizzare con cura ed attenzione, queste le parole d'ordine

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