Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera
Piante e fiori, la vita che sboccia e prepara al sorriso. Non è superficialità, oggi più che mai, per chi può, ricercare un briciolo di leggerezza aiuta ad andare avanti
Aver cura delle piante, cercare fiori e profumi nuovi, riconoscerli, perdersi nelle tante erbacee perenni così modeste e così preziose, un vanto e una competenza che rinnova il piacere ogni volta.
Muoversi con destrezza tra le stradine ancora fangose di campagna è un grande privilegio ignorato da molti salutisti che, in tempi normali, preferiscono affollare palestre superattrezzate e inondate di sudori e profumi acri di deodoranti. Esplorare e rigenerarsi la parola d'ordine, anche lasciarsi sorprendere da un rinnovo inusuale, da una gemma succulenta, da un vortice di verde e ora di fiori che generosamente punteggiano i campi e i prati, nelle olivete e nei cigli già si inerpica l'asparagina che presto darà i suoi frutti, gli asparagi selvatici, saporiti e delicati. Qualche anemone rallegra qua e là, nei petali domina il giallo ed il viola, un invito ad assaggiare le bacche rosse delle rose botaniche ricche di vitamina C e raccoglierle così decorative ( aiutiando la pianta a rigenerarsi), il muschio cattura lo sguardo in ogni forma e sfumatura, abbonda come un tappeto di velluto ricopre pietre e cortecce soprattutto sui versanti rivolti a nord; impossibile non condividere questo spettacolo salubre per corpo e mente, cammini ossigenandoti ed i pensieri svaniscono di colpo.
Se raccogli qualche foglia di felce o polipodio mettila a essiccare dentro una pagina di giornale sotto il peso di un libro, resterà bellissima e sarà utile per realizzare bigliettini o composizioni.
I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice.
(Malcolm de Chazal)nella prateria
oggi è novembre,
tutto è nato ormai,
tutto ha statura,
ondulazione, fragranza.
erba dopo erba
intenderò la terra,
passo per passo,
fino alla linea impazzita
dell’oceano.
D’improvviso un’onda
d’aria agita e ondeggia
l’orzo selvatico:
salta
il volo di un uccello
dai miei piedi, il suolo
pieno di fili d’oro,
di petali senza nome
brilla d’improvviso come rosa verde
si aggroviglia in ortiche che rivelano
il nemico comune,
agili steli, rovi
punteggiati,
differenza infinita
di ogni vegetale che mi saluta
a volte con un rapido
scintillio di spine
o con la pulsazione del suo profumo
fresco, fine ed amaro. Pablo Neruda
Infine perché non apprezzare anche il gusto e il piacevole impatto visivo delle erbe selvatiche commestibili, usiamo il tarassaco, l'erba cipollina, la malva, il finocchietto selvatico e raccogliamo acetosella, cicoria, rucola dei campi, ortica, vitalba e quant'altro ancora... Buona passeggiata aguzzando la vista!
“La campagna toscana è stata costruita come un’opera d’arte da un popolo raffinato, quello stesso che ordinava nel ‘400 ai suoi pittori dipinti e affreschi: è questa la caratteristica, il tratto principale calato nel corso dei secoli nel disegno dei campi, nell’architettura delle case toscane. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza”.
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