Pelle abbronzata e idee confuse, muniti di pinne ed occhiali ci siamo tuffati in un dispersivo periodo di leggerezza per lascirci alle spalle la depressione dei mesi passati, potevamo permettercelo?
Non ci è dato sapere ma lo abbiamo fatto, sentiamo voci sulle conseguenze che pagheremo ma ignari andiamo per la nostra strada. Felici ed ottusi, come in preda ad una sterile isteria collettiva, l'unico imperativo categorico esserci, farsi vedere e immortalarsi in attimi fuggenti quanto effimeri.
Invito alla lettura di un testo interessante ed attuale che mette in evidenza come in un periodo epidemico simile al nostro si scatenino inesorabili le tragiche contraddizioni sociali per poi ridimensionarsi come se nulla fosse accaduto. Un romanzo potente di valenza universale che mette in luce la crudeltà di cui l'uomo è capace tra sopraffazione e indifferenza, egoismo e potere mentre offuscati nel grigio mentale resi cechi nella lucidità dal vuoto della ragione ci sbraniamo come lupi affamati senza nessun rispetto di debolezze e fragilità.
José Saramago "Cecità"
«C'era un vecchio con una benda nera su un occhio, un
ragazzino che sembrava strabico [...] una giovane dagli occhiali scuri, altre
due persone senza alcun segno visibile, ma nessun cieco, i ciechi non vanno
dall'oculista»
«Fra i ciechi c'era una
donna che dava l'impressione di trovarsi contemporaneamente dappertutto,
aiutando a caricare, comportandosi come se guidasse gli uomini, cosa
evidentemente impossibile per una cieca, e più di una volta, o per caso o di
proposito, si girò verso l'ala dei contagiati»
In una città senza nome il medico, il primo cieco e la moglie con la ragazza dagli occhiali scuri, il vecchio con la benda nera sull’occhio, il ragazzino strabico e il cane senza lacrime si aggirano sperduti
da leggere tutto d'un fiato…
José Saramago è nato il 16 novembre 1922.
E’ stato un personaggio importante nel
mondo della letteratura grazie anche al suo ruolo di giornalista, poeta e
drammaturgo, notevole anche il ruolo come
critico letterario fino a vincere nel 1998 il premio Nobel per la letteratura
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