L’apprendimento non è così lineare come sembra, è
fatto di sbalzi in avanti e indietro, di stasi ed estasi, le vie per apprendere sono plurime.
Ognuno ricerca la propria e la trova più facilmente se il docente pratica una didattica contestualizzata, attenta alla meta-cognizione, all’ operatività, alla cooperazione, orientando ogni alunno a riattraversare
quanto fatto in territori conoscitivi diversi in modo da intravedere in ogni
“rivisitazione” qualche cosa precedentemente non visto Il senso di una "didattica contestualizzata"
esempi limite
I ‘maestri di strada’ sono specializzati in ‘didattica contestualizzata’, ossia nel lavorare sulle cose che capitano e nell’usare i libri per capire meglio quello che ci capita e non i libri per fuggire da ciò che accade. Significa che se uno porta un coltello a scuola, se uno porta una pistola che non si capisce se è vera o finta, se uno fa uno sgarbo, un furto, se un amico o conoscente viene colpito da una vendetta trasversale, ma anche da un insano cazzotto queste sono occasioni pedagogiche. Sono occasioni in cui i nostri adolescenti trasgressivi, aggressivi e/o oppressi, pieni di furori e di paure sono costretti a fare i conti con se stessi, a dipanare un groviglio di sentimenti paralizzanti attraverso la ragione e la cultura, ed in questo modo imparano ad accettare anche le proprie parti più distruttive, ed imparano non l’ipocrisia ma la capacità di costruire e riparare agli effetti devastanti dei sentimenti distruttivi. Tutte le volte che abbiamo fatto questo siamo cresciuti, si è creato un legame positivo che ci ha consentito di affrontare prove più dure.
ASCOLTO EMPATICO come struttura di
accoglienza e processo di conoscenza
Lend : lingua e nuova didattica (B)
Risolvere
cooperativamente conflitti d’interesse ( unità 7 pag 189 v. tavola fotocopiata-. Herbert
Franta A.Rita Colasanti- L’arte dell’incoraggiamento Carocci) Sono indicate nel
testo alcune modalità per diventare ascoltatori empatici attraverso: ricezione
messaggi, decodifica e lettura, comportamento di supporto. Riparare=Dare
riparo- Rinforzi positivi-Uscire dalle proprie cornici culturali- mettersi noi
nelle sue scarpe-non simpatia ma EMPATIA che presuppone la comprensione di ciò
che l’altro sente, prova, ma non l’identificazione ( la capacità di calarsi nei
panni dell’altro per poi distanziarsene)
Alfabetizzazione come mezzo di emancipazione
Interazione
docente – studente l’apprendimento come risposta a domande rilevanti e generative - l’apprendimento è
reciproco “…nessuno educa nessuno,
nessuno si educa da solo, gli uomini si educano a vicenda in un contesto reale”
Paulo Freire
Importante
per chi educa conoscere ed inserirsi nel gruppo di chi apprende
(
Freire, Lodi, Milani, Malaguzzi)
Proviamo a costruire insieme
Abilità sociali e competenza sociale
Il cooperati ve learning è più complesso
dell'apprendere in modo competitivo o individualistico perché assegnare ad un
gruppo individui socialmente non abili e dir loro di cooperare non garantisce
che saranno capaci di farlo effettivamente.
Per questo motivo una delle caratteristiche
del Cooperative Learning è l'insegnamento diretto delle competenze sociali che gli studenti devono
saper usare per lavorare con successo con il gruppo dei pari.
Quando i gruppi di apprendimento funzionano da tempo o si impegnano in
attività complesse, sono le abilità sociali a determinare il livello di successo del
gruppo stesso.
Infatti la mancanza di comunicazione efficace influisce non solo sul
livello di amicizia ma anche sullo scambio di informazioni, sullo scambio delle
risorse, sull'efficacia del feedback per migliorare il compito.
Viceversa gli individui che sono socialmente competenti hanno acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato condiviso da raggiungere
Viceversa gli individui che sono socialmente competenti hanno acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato condiviso da raggiungere
Le abilità sociali, cioè i
comportamenti che la persona manifesta nel contesto interpersonale, costituiscono la base
e la pre-condizione per lo sviluppo di un'adeguata competenza.
Per competenza
sociale si intende un insieme di abilità consolidate e
utilizzate spontaneamente e con continuità dallo studente per avviare, sostenere e
gestire un'interazione in coppia o in gruppo.
Le abilità
sociali non sono innate, ma devono essere identificate e insegnate.
E'
necessario motivare gli studenti e dare loro l'opportunità di usarle in
contesti autentici di apprendimento. Se esse non vengono insegnate, gli
insegnanti non devono aspettarsi che gli studenti siano capaci di metterle in
pratica.
La letteratura specifica propone diverse classificazioni delle competenze
sociali. L'insegnamento diretto delle abilità sociali non è valorizzato allo stesso
modo dalle diverse modalità di applicazione del Cooperative Learning. Esso è
escluso solo dalla modalità Success for all (una volta Student Team Learning)
di Slavin della John Hopkins
University.
Per i Johnson gli individui apprendono le abilità sociali per raggiungere le
competenze sociali..
La competenza sociale (social competence),
nell'accezione utilizzata nel testo citato, è il “livello di expertise raggiunto nell'uso coerente di un
insieme di abilità relazionali che favoriscono la buona relazione e interazione
con gli altri”.
L'insegnamento
di una competenza non avviene direttamente, ma attraverso la costruzione
progressiva delle abilità che la descrivono (ad es. la competenza comunicativa
implica una serie di abilità: saper superare il rischio di aprirsi all'altro,
saper esprimere emozioni, ecc...).
I fratelli Johnson hanno distinto queste abilità in quattro categorie:
I fratelli Johnson hanno distinto queste abilità in quattro categorie:
1- abilità che aiutano gli
studenti a stare insieme in gruppo
(abilità comunicative e di gestione di conflitti). Ad. esempio formare il gruppo in modo ordinato, stare con
il gruppo e non gironzolare per l'aula, parlare sottovoce, essere interessati e partecipare, essere
positivi verso gli altri membri, conoscere e usare segnali per abbassare il
tono di voce, fare a turno);
2- abilità che
aiutano i gruppi a funzionare bene, rispetto alla realizzazione del compito (abilità
di leadership). Ad esempio chiedere / dare informazioni; aiutare ad
organizzare il materiale; dare dei ritmi di lavoro; saper ascoltare e saper
dare comandi; incoraggiare la partecipazione; mostrare apprezzamento;
parafrasare; condividere i sentimenti
3- abilità di
apprendimento per comprendere il materiale fornito. Ad esempio:
saper ripetere e riassumere; saper spiegare ogni fase del proprio ragionamento;
valutare o correggere con accuratezza le sintesi dei propri compagni; trovare
modi intelligenti, strategie per memorizzare; pensare a voce alta e invitare
gli altri a farlo
4- abilità
di stimolo all'approfondimento e alla riflessione attraverso cui gli studenti
incoraggiano se stessi e gli altri a vedere le cose da una prospettiva
multipla, a fare domande profonde, a imparare a confutare le idee dell'altro.
Ad esempio
porre domande, profonde, critiche e creative; chiedere di mostrare i passi del
proprio ragionamento; criticare le idee e non le persone; differenziare le
opinioni; trasferire idee; integrare idee e prospettive differenti.
Per
insegnare le competenze sociali può essere utile seguire una procedura di tipo
cognitivo comportamentale che prevede i seguenti momenti:
1. Suscitare la motivazione negli
alunni
2. Descrivere, durante momenti specifici dedicati
opportunamente all'insegnamento diretto delle competenze sociali, in modo: oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti
che esprimono l'abilità usando
le seguenti tecniche:
- Descrivere gli aspetti verbali/ nonverbali della
competenza attraverso una carta a T
- Usare il modellamento
- Usare role playing e simulazione del ruolo
- Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e
l'applicazione della competenza
- Dare un feedback su ciò che l'alunno ha
saputo correttamente simulare.
3. Esercitarsi durante tradizionali
momenti di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico.
4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando
i comportamenti desiderati e ignorando/correggendo quelli inopportuni.
5. Generalizzare gli apprendimenti.
Vengono sottolineati alcuni elementi particolarmente importanti
all'abilità:
- le abilità sociali sono frutto di apprendimento.
Non si tratta di “predisposizioni innate”, ma dei risultati di processi di
apprendimento determinati dalle esperienze educative sperimentate dalle
persone;
- le abilità sociali sono i mezzi
attraverso cui si raggiunge il soddisfacimento dei propri bisogni
sociali;
- le abilità sociali sono legate a
situazioni specifiche e variano al variare dei contesti e dei
compiti. La persona è
socialmente competente, quando si
dimostra in grado di modificare il
proprio comportamento al variare del “dove”, del “quando” e del “con chi”;
Comoglio e Cardoso: (1996) propongono una
scansione delle competenze sociali, che pone l'enfasi sulla dimensione relazionale e
delle dinamiche di gruppo, piuttosto che su quella cognitiva e di apprendimento - come invece fanno i
Johnson nelle loro abilità di apprendimento per comprendere il materiale
fornito e di stimolo all'approfondimento o alla riflessione.
Comoglio M. così definisce (in “Educare insegnando”, 1998), le abilità sociali (social skill): un
Comoglio M. così definisce (in “Educare insegnando”, 1998), le abilità sociali (social skill): un
“insieme di comportamenti motivati e
cognitivamente controllati che permettono ad una persona di iniziare,
sviluppare, mantenere e affrontare in modo efficace una buona relazione con gli
altri e un buon inserimento nell'ambiente che la circonda”.
Secondo Comoglio - Cardoso “dalla psicologia sociale è possibile scandire un percorso curricolare cui far riferimento” che si declina nel seguente modo:
Secondo Comoglio - Cardoso “dalla psicologia sociale è possibile scandire un percorso curricolare cui far riferimento” che si declina nel seguente modo:
- competenze comunicative interpersonali;
- competenze di leadership;
- competenze di soluzione dei problemi (o problem
solving);
- competenze di per una gestione positiva e
costruttiva del conflitto;
- competenze decisionali (o decision making).
1. Competenze comunicative interpersonali sono quella sommatoria
di singole abilità legate sia al momento in cui ascoltiamo un messaggio (come
riceventi), sia a quello in cui rispondiamo ad un messaggio (come emittenti) e
abbiamo presente che la nostra comunicazione viaggia su due livelli quello
verbale e quello non verbale. Sono perciò comprese nella competenza
comunicativa interpersonale:
- le abilità di ascolto come il guardare negli
occhi l'interlocutore o il parafrasare l'intervento dell'altro o il fare
domande di approfondimento;
- le abilità di comunicazione nonverbale come ad
esempio il posizionarsi fianco a fianco quando si sta lavorando in
cerchio, l'usare un tono di voce adeguato al lavoro che si sta svolgendo
(sufficientemente basso da non disturbare gli altri se molti gruppi
lavorano contemporaneamente e sufficientemente alto da essere sentiti dai
compagni di gruppo), il rivolgersi con una gestualità che comunichi
accoglienza;
- le abilità di risposta efficace come l'uso di una
comunicazione descrittiva e non valutativa, l'utilizzo di espressioni
legate al proprio vissuto emozionale (anche detta “comunicazione
rappresentativa o io-messaggio”), l'attenzione alla strutturazione di
frasi chiare e sintetiche.
2. Competenze di leadership sono quella sommatoria
di singole abilità che permettono agli individui di gestire un gruppo rivolto
all'esecuzione di un compito, in modo da giungere al traguardo richiesto con
soddisfazione dei membri. Tra queste ricordiamo:
- le abilità di introduzione del lavoro come ad
esempio introdurre l'argomento e scaldare l'ambiente o distinguere i
compiti / ruoli nel gruppo o ancora chiarire l'ordine del giorno,
- quelle di pianificazione e progettazione come ad
esempio definire il problema, chiarire gli obiettivi del lavoro, stabilire
una scaletta di priorità o delle azioni da realizzare,
- quelle di gestione del percorso di gruppo come ad
esempio controllare i toni di voce, dare il turno di parola, favorire la
partecipazione, dare istruzioni, scandire i tempi di lavoro, condividere i
materiali ed infine
- quelle di apprendimento come ad esempio spiegare
idee e procedure, prendere appunti, ricapitolare, controllare la
comprensione, approfondire.
3. Competenze di gestione dei conflitti sono quella sommatoria di singole abilità
che permettono di affrontare, gestire e risolvere un conflitto interpersonale
come ad esempio il distinguere le proprie/ altrui emozioni, il nominare le
proprie/ altrui emozioni, il gestire le emozioni attraverso l'autocontrollo e
l'espressione verbale diretta delle stesse, l'identificare il terreno comune
per creare tutte le soluzioni possibili, l'accettare le differenze, il
riconoscere il valore degli altri, il valutare e scegliere di comune accordo
cioè negoziare, il definire di modalità concrete di attuazione delle soluzioni
prospettate.
4. Competenze di soluzione dei problemi sono quella sommatoria di singole abilità
che permettono di definire il problema, favorire la generazione di idee e la
scelta dell'idea più efficace, criticare le idee e non le persone, essere
consapevole degli errori, effettuare correzioni appropriate al livello dei
discenti, sviluppare tecniche di autocorrezione, usare aiuti per la correzione
tra pari, raggiungere un accordo.
5. Competenze decisionali sono quella
sommatoria di singole abilità che permettono ad un gruppo di persone di
prendere delle decisioni insieme.
Alla luce di quanto sopra espresso
si conclude che le abilità sociali
devono essere chiaramente identificate ed insegnate.
Se non sono insegnate, gli insegnati non devono aspettarsi che gli alunni
siano capaci di metterle in pratica. E' necessario motivare gli alunni e dare
loro l'opportunità di usarle in contesti autentici di apprendimento.
Per un efficace lavoro cooperativo è essenziale sviluppare competenze sociali adeguate. Esse servono a regolare e rendere efficienti le relazioni interpersonali tra i membri del gruppo e includono comportamenti che inducono una corretta collaborazione, orientano verso il compito e/o mantengono un buon clima di gruppo, ma anche stimolano una corre-sponsabilità individuale
Il possesso e l'uso efficace di tali abilità nel loro insieme si rendono indispensabili per generare ma soprattutto consolidare e incrementare il clima di fiducia, l'accettazione e la condivisione all'interno del gruppo. Infatti, un 'buon' clima è una condizione necessaria perché ognuno possa esprimere liberamente le proprie idee, richiedere (e offrire) assistenza e aiuto senza timori di giudizi negativi o reazioni di rifiuto (si fa qui notare come in questo modo il Cooperative Learning affronti anche il tema dell'educazione alla pace nella scuola, insegnando ai ragazzi a gestire in maniera costruttiva i conflitti, contro l'affermazione di sé a danno dei compagni).
Per un efficace lavoro cooperativo è essenziale sviluppare competenze sociali adeguate. Esse servono a regolare e rendere efficienti le relazioni interpersonali tra i membri del gruppo e includono comportamenti che inducono una corretta collaborazione, orientano verso il compito e/o mantengono un buon clima di gruppo, ma anche stimolano una corre-sponsabilità individuale
Il possesso e l'uso efficace di tali abilità nel loro insieme si rendono indispensabili per generare ma soprattutto consolidare e incrementare il clima di fiducia, l'accettazione e la condivisione all'interno del gruppo. Infatti, un 'buon' clima è una condizione necessaria perché ognuno possa esprimere liberamente le proprie idee, richiedere (e offrire) assistenza e aiuto senza timori di giudizi negativi o reazioni di rifiuto (si fa qui notare come in questo modo il Cooperative Learning affronti anche il tema dell'educazione alla pace nella scuola, insegnando ai ragazzi a gestire in maniera costruttiva i conflitti, contro l'affermazione di sé a danno dei compagni).
Il
Cooperative Learning suggerisce di insegnare questo tipo di competenze con
modalità graduali che prevedano inizialmente la loro definizione, la presentazione di
modelli di riferimento, gli esercizi di ruolo o le simulazioni dalle quali
appaia evidente il tipo di comportamento richiesto, e successivamente
l'osservazione del modo di comportarsi di ogni gruppo da parte dei membri e
dell'insegnante, il rinforzo durante l'azione, e infine la verifica finale dopo
ogni incontro sul lavoro realizzato e sulla competenza sociale applicata. A
questo punto è il caso di ricordare che spesso gli insegnanti commettono
l'errore di assumere che gli studenti siano provvisti di capacità relazionali
come tratti innati della loro personalità. Essi manifestano questa 'credenza'
nel momento in cui inseriscono all'interno dei gruppi un soggetto che sembra
possedere le qualità tipiche di un leader: iniziativa, capacità, competenze,
ecc. I
ricercatori del Cooperative Learning non condividono assolutamente tale
posizione perché ritengono che prima di organizzare un lavoro di gruppo sia indispensabile educare gli studenti a
'stare' e 'lavorare' insieme fornendo loro indicazioni chiare e precise.
Interdipendenza positiva
Nel cooperative learning è fondamentale
l'attenzione nella strutturazione dell'interdipendenza
positiva, ossia la percezione di essere collegati con altri in un modo tale che il singolo
non possa avere successo senza fare gruppo e viceversa il gruppo non possa
avere successo senza il singolo.
Johnson, Johnson &
Holubec definiscono L’INTERDIPENDENZA POSITIVA
come il cuore del cooperative
learning.
Le situazioni che vedono impegnati i singoli nel perseguimento di un proprio obiettivo, non implicano collaborazione, né competizione ma Interdipendenza negativa o assenza di interdipendenza
la condizione di interdipendenza positiva
determina in ciascuno la constatazione di essere indispensabile per il gruppo,
con ricadute positive, non solo sulla motivazione e sull'impegno, ma anche
sulla qualità delle relazioni interpersonali.
Paul Vermette assegna all'interdipendenza positiva un significato anche affettivo. Questo
approccio è in completa contraddizione sia con la teoria dei giochi a somma
zero, ovvero della competizione, sia con la teoria della disposizione normale
dei risultati in un gruppo, ovvero l'individualismo.
Attraverso la costruzione dell'interdipendenza positiva è possibile affermare che quando tutti gli alunni imparano di più, l'ambiente migliora per tutti, compresi i più brillanti che possono imparare, insegnando (Vermette P.,1998 in Ellerani e Pavan).
Attraverso la costruzione dell'interdipendenza positiva è possibile affermare che quando tutti gli alunni imparano di più, l'ambiente migliora per tutti, compresi i più brillanti che possono imparare, insegnando (Vermette P.,1998 in Ellerani e Pavan).
Per strutturare l'interdipendenza positiva
in una classe, Johnson & Johnson precisano che all'interno di ogni lezione
cooperativa gli obiettivi della stessa, devono essere stabiliti attraversi
reciproci obiettivi di apprendimento (studiare i materiali assegnati ed
assicurarsi che tutti i membri del gruppo apprendano i materiali assegnati).
Per rafforzare l'interdipendenza positiva
possono essere usate le ricompense condivise (se tutti i membri del gruppo
raggiungono il 90% o più di risposte corrette, ognuno riceverà un bonus di
maggiorazione del proprio voto), la divisione di risorse (assegnare ad ogni
membro del gruppo una parte delle informazioni complessive richieste per
completare l'incarico) e l'assegnazione di ruoli complementari.
I RUOLI: es.colui che legge, colui che controlla, colui che incoraggia, colui che
sintetizza.
Sebbene possa assumere diverse modalità, l'interdipendenza è una necessità per usare con successo l'apprendimento cooperativo. Ci sono diversi modi per strutturare l'interdipendenza nei gruppi, in modo che gli alunni si sentano uniti e impegnati a lavorare insieme .
Sebbene possa assumere diverse modalità, l'interdipendenza è una necessità per usare con successo l'apprendimento cooperativo. Ci sono diversi modi per strutturare l'interdipendenza nei gruppi, in modo che gli alunni si sentano uniti e impegnati a lavorare insieme .
Avete materiale per proseguire in autonomia la ricerca se
interessati a
questi aspetti. Personalmente proseguo la mia formazione
BUON LAVORO!
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