aforismi |
« Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che
nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenare
tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle
erbe,
sui grossi frumenti
gentili
e piange sempre la
sera.
Forse è la sua preghiera»
Si è spenta nella sua città il primo novembre 2009, per un tumore alle ossa.
Aveva 78 anni.
Elogio alla morte
Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
...
Amai teneramente dei
dolcissimi amanti
senza che essi
sapessero mai nulla.
E su questi intessei
tele di ragno
e fui preda della mia
stessa materia.
In me l’anima c’era
della meretrice
della santa della
sanguinaria e dell’ipocrita.
Molti diedero al mio
modo di vivere un nome
e fui soltanto una
isterica.
(da “La gazza ladra”)
Il
gobbo
Dalla solita sponda
del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
… e nessuno m’aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
… e nessuno m’aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
(22 dicembre 1948 – da”Poetesse del Novecento” 1951)
Alda raccontava così la sua esistenza
«Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara».
https://www.youtube.com/watch?v=kc5dtqYCLQo
https://www.youtube.com/watch?v=kc5dtqYCLQo
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