martedì 31 marzo 2020

Raffaello consolatorio

SOS CULTURA
 con la cultura forse non si mangia ma il nutrimento che ne ricaviamo va oltre la sazietà del cibo




Non ci disperiamo da umili confinati visto che abbiamo a disposizione un mondo di  cultura artistica che non solo risolleva le stanche e affrante membra ma ci permette di innalzarci e di restare immobili, estasiati e annichiliti di fronte a tanta magnificenza.

La mostra di Raffaello  alle Scuderie del Quirinale di Roma aperta lo scorso 5 marzo e subito purtroppo chiusa a causa dell’emergenza sanitaria, è visibile online sul sito e sui canali social del museo grazie ad  un video-racconto che attraverso una intrigante e suggestiva passeggiata  ci accompagna nelle 10 sale che ospitano  oltre 200 capolavori provenienti da tutto il mondo.

https://www.youtube.com/watch?v=F3JDrfGfGUk&feature=youtu.be

Il giovane Raffaello non smette di stupire con le sue figure dettagliate morbide e nitide, con la generosa quantità di opere prodotte, con il suo genio vitale, abbiamo purtroppo perduto l'artista precocemente ma la sua OPERA  UNIVERSALE rimane immortale.


Raffaello, bello e grande, un bambino rimasto solo ad appena undici anni, l’arte fu così la sua famiglia nell’Italia del Rinascimento.
Talentuoso non viene risparmiato dalla morte a soli 37 anni.
La carica emotiva che emanano i suoi capolavori è talmente forte da stordire, il tema della madre, persa troppo presto ricorre in molte figure

Raffaello in una sintesi di 10 punti:

1 Raffaello Sanzio (Urbino, 1483- Roma, 1520) è considerato, insieme ai grandi Leonardo e Michelangelo, uno dei più grandi artisti del Rinascimento
Era figlio d’arte, suo padre Giovanni Santi (da cui deriverà il cognome “Sanzio”) era un noto artista padrone di una fiorente bottega ad Urbino, importante centro artistico dell’epoca.
Raffaello, perse la madre a 8 anni e il padre a 11.
L’apprendistato di Raffaello avvenne a Perugia, nella bottega di Pietro Vannucci, detto “Il Perugino”, uno dei più noti artisti del XVI secolo. Il giovane artista dimostrò un talento precoce tanto che, ancora diciottenne, gli vennero commissionate opere dai più importanti signori umbri. È negli anni perugini che strinse amicizia con il Pinturicchio, all’epoca già un artista affermato.
3 A ventuno anni Raffaello decise di trasferirsi a Firenze, affascinato da quanto si diceva sulle opere di due artisti molto noti della città toscana: Leonardo e Michelangelo
4 Risale a questo periodo la serie delle Madonne col Bambino come la Madonna del Belvedere (1506), la  Madonna Esterhzy (1508) e la Madonna del Cardellino (1506)
Fu con la chiamata a Roma di papa Giulio II che Raffaello, appena venticinquenne trovò la sua fama affrescando le Stanze papali.
Per farlo decise di ispirarsi alle quattro facoltà delle università medievali: teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza per dare vita ad uno dei dipinti più celebri del Rinascimento: la Scuola di Atene (1509-1511).
6 Sembra che nell’opera Raffaello abbia dato ad alcuni sapienti del mondo classico le fattezze dei più grandi artisti del suo tempo: Eraclito (aggiunto in un secondo momento) pare somigliare moltissimo a Michelangelo, Platone a Leonardo da Vinci e Euclide a Bramante.
7 Oltre ad essere un grande artista, Raffaello si dimostrò anche un attento imprenditore. La sua bottega a Roma lavorava come una vera e propria “squadra” formata non solo giovani apprendisti ma anche da artisti affermati, così da poter portare avanti diversi progetti contemporaneamente. Nonostante questa perfetta organizzazione, le opere di Raffaello erano così richieste che spesso i committenti dovevano attendere a lungo per venire soddisfatti.
8 Raffaello fu anche un importante architetto: dal 1514 lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano (cantiere al quale si dedicò anche Michelangelo dal 1546).
9 Sono moltissimi i capolavori di Raffaello che meriterebbero un approfondimento come Madonne, soggetti sacri, ritratti di uomini illustri.
 Sicuramente merita un ricordo il dipinto Lo sposalizio con la Vergine del 1504 che oggi  si trova nella Pinacoteca di Brera a Milano.
10 Raffaello morì la notte del venerdì santo del 1520

I contemporanei affermarono che al momento della morte una crepa scosse i palazzi vaticani e il cielo si riempì di nuvole scure, come se il mondo avesse perduto una divinità.
Secondo lo storico Vasari, più prosaicamente, Raffaello morì per una febbre causata da “eccessi amorosi”. 
Il suo corpo oggi è conservato nel Pantheon.
“Qui giace quel Raffaello, da cui, vivo, Madre Natura temette di essere vinta e quando morì, [temette] di morire [con lui]."
(Pietro Membo, epitaffio per Raffello)
Madonna del Cardellino - Wikipedia
La madonna del cardellino
Galleria degli Uffizi

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