Il vento soffia e disperde, la vita se ne va senza tornare mentre l'uomo appare impotente |
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti 1988-1970
Il componimento di Giuseppe Ungaretti del 1918 fa parte della raccolta L'Allegria, nella parte intitolata Girovago.
Dal punto di vista metrico, la lirica presenta due settenari divisi in quattro versi e un enjambement tra il primo e il secondo verso.
La poesia è formata da un'unica similitudine, soldati/foglie.
Il testo, come altri presenti nella medesima raccolta, si riferisce al presagio di morte nella vita di guerra durante il primo conflitto mondiale. Narra con una immagine vitale e suggestiva il dramma e la precarietà del momento storico e della condizione umana.
I soldati sono paragonati a foglie autunnali che, ancora appese agli alberi, si avviano verso la caduta e la morte, vittime dello scorrere naturale del tempo.
Ungaretti spiega che il sentimento d'allegria, scaturisce nell'attimo in cui l'uomo realizza di essere sopravvissuto scampando alla morte.
Ungaretti spiega che il sentimento d'allegria, scaturisce nell'attimo in cui l'uomo realizza di essere sopravvissuto scampando alla morte.
“Soldati” termine sostituibile con uomini, e guerra intesa come precarietà della vita.
Oggi ( Covid 19 docet) come ieri ci rendiamo conto che siamo sempre tutti in una condizione di incertezza e precarietà perché è questa la natura stessa dell'essere umano.
Nonostante tutto siamo fragili ed impotenti, la vita oggi appare effimera come ieri.
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