Quanti generali, sergenti e soldati anche in queste ore si accaniscono, faccendieri di guerra contro inermi cittadini. Che dire? la Storia ci insegna che lo strapotere felino e criminale domina assurdamente la logica del rispetto della vita a qualunque costo.
“Generale” di Bertolt Brecht
Un testo attuale, un appello all'intelligenza umana
Brecht rivolto ad un generale inorgoglito dai suoi carri armati lo invita a riflettere certo che nel pensiero si nasconda la capacità di essere umanamente e lucidamente razionale.
Le guerre ci mostrano purtroppo che il pensiero illuminato non riesce a sovrastare il desiderio di potere assoluto.
La poesia un invito alla Umanità intera che ha l'opportunità di decidere cosa sia Giusto anche opponendosi in Resistenza ai disegni dei folli tiranni.
da Poesie: Canzoni, tr. di R. Leiser e F. Fortini, ed. Einaudi
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
Bertolt Brecht (nasce il 10
febbraio 1898 Augsburg in Baviera, in esilio nel 1933 per sfuggire an Nazismo. muore a Berlino il 14 agosto 1956 all’età
di 58 anni a causa di un infarto)
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