venerdì 15 aprile 2016

Da Coltivare l'Incolto ad Officina Lieve passando x Remida

ReMida di Reggio 
il logo di ReMida di  Borgo San lorenzo
Quanto materiale, che stimoli!

2 Giorni a Reggio Emilia, città sempre accogliente, per formazione su un tema interessante Coltivare l'incolto, proposto da Remida di Reggio. seminar futuro attivando l'osservazione, i sensi, lo sguardo in profondità oltre gli stereotipi ed oltre il nostro naso, bella sfida!
Contaminati dai preziosi  materiali di scarto del Centro, dalla serena profondità delle riflessioni e dalla presenza di diversi operatori nei diversi settori abbiamo trascorso 2 giorni sperimentando percorsi basici ma vitali che possono modificare l'ottica, il punto di vista del quotidiano dal consumo al riutilizzo dal vicino al lontano in un  realistico  incolto naturale e metaforico.
Piante e persone, comunque vita, mai secondaria ma occulta e segreta, da svelare...
Alla scoperta poi del prestigioso centro Malaguzzi, centro di eccellenza sicuramente da frequentare ogni tanto.
Una natura digitale sorprendente in un atelier super moderno e contagiante, emozioni, sorprese, conoscenza e creatività intorno a quanto raccolto in aree dismesse nella mattinata.
il logo 
Non svelo oltre, il progetto Coltivare l'incolto, dopo il QB di quest'anno, Bello e Buono quanto basta, che avrà il suo culmine a metà maggio in Mugello da Fiaba, sarà proposto da Sandra Gualtieri, fucina vivente di ReMida, per l'anno venturo.
www.remidabsl.it
www.officinalieve.it


sapori e saperi intrecciati 
Officina  lieve, altro tema, trovare a Borgo una iniziativa così sorprendente mi ha piacevolmente stupita e coinvolta

Cercate per capire il mio entusiasmo dopo la cena di martedì, Cena lieve, appunto,
una meraviglia nella meraviglia, sapori e saperi tra antico valore e prepotente innovazione e allestimento alla grande con materiali di scarto! Un successo meritato.
Risultati immagini per officina lieve
un bell'ambiente


LABORATORIO
COSA è UN Giardino dei Semplici (rievocazione dell’antico giardino di erbe officinali e aromatiche che era IN GENERE curato dai monaci benedettini) 
Cosa sono i centri ReMida? Quanti in Italia e nel mondo? Uno A BORGO, lo sapevi?
A cena con le erbe commestibili: Malva, Borraggine, Ortica, Luppolo, Tarassaco e… scoprilo…
Raccolta delle piante aromatiche o delle piante officinali, sai la differenza? Si può realizzare un erbario nel quale inserire le erbe aromatiche raccolte durante la visita ALLA MOSTRA O DISEGNATE  O RITAGLIATE DA SAGOME.  Si può  REALIZZARE UN LEPORELLO, vedi altra scheda illustrativa
 
Disegno dal vivo delle piante raccolte, acquarello o colora con cere e matite, incolla o inserisci la foglia, inframezza il tutto con  brevi E SEMPLICI lezioni sull'impiego delle specie botaniche raccolte, in fitoterapia ed in cucina.
PROVA TE


 Salvia, rosmarino, menta, melissa, origamo...


ricerca e continua, disegna poi il tuo LEPORELLO e… portalo a casa!
 Ricorda quando passeggi cerca con gli occhi le piantine spontanee, annusale, osservale,  ne resterai sorpresa/o

mercoledì 6 aprile 2016

Napoli stregato e sgarrupato



vedi Napoli e poi muori
Alcuni anni fa ho portato i miei studenti a Napoli, 4 giorni di stimoli e magia, la città  della scienza di Bagnoli, prima che la mano criminale e cinica della Mafia la distruggesse, le ville romane, i sentieri nel parco del Vesuvio alla guidata ricerca di piante pioniere e la città, unica, intrigata e intrigante. Un salto a Procida per  salire percorrendo le stradine esultanti di agavi e aloe pennellate di spighe arancio e  poi affacciarsi su dirupi in ammirazione di fragili barchette apparentemente minuscole.
Fu una esperienza veramente stimolante sotto ogni aspetto.
viaggiare per imparare a vivere
Ci siamo sentiti grandi viaggiatori del Gran Tour, emozionati e intenti a fermare su mappe schizzi e note almeno alcune delle suggestioni ricevute, le altre ferme negli occhi e nella memoria.

Romola, La tenda, 1998, xilografia, 350x250 mm
l'opera utilizzata per l'invito
Il ritorno in occasione di un Vernissage, "Il mondo di Romola" mostra di una cara grande amica Romola Bellandi.
Le opere di Romola riportano in una dimensione altra dove regna una forte creatività che conduce in un mondo semplice e particolare che nelle visioni dell'apparente banale  quotidiano regala incanto e meraviglia.
Romola nasce nel 1929 a Roma da madre russa e padre italiano, cambia dimora diverse volte fino a giungere a Firenze dove insegnerà per molti anni all'Accademia. La sua finestra su Firenze, una dimora/studio abbarbicata sulla collina di Monterinaldi ospiterà negli anni artisti e allievi amici e gatti, l'altra vera passione.

Sono stati 4  giorni di sole e mare accarezzati da spensierata leggerezza.
Perdersi nello scorrere dei vicoli di Spaccanapoli, gustare l'affabile cortesia partenopea, estasiati di fronte al complesso monumentale di Santa Chiara, all'imponenza di San Lorenzo Maggiore e inerpicarsi verso l'alto tra scorci di rara bellezza e di un sapiente degrado che si perde a vista d'occhio, oltre il quartiere sanità, in attesa di intravedere tra alveari fatiscenti e inattese sontuose dimore  il bosco e il magnifico museo di Capodimonte. Gli scorci suggestivi orlati da fioriture generose schiudono azzurri panorami, isole, promontori, insenature sotto l'altezzosa imponenza dei due coni vesuviani. Il cibo nutrito di mare e di erbe, sapori mediterranei e taralli napoletani di mandorle e pepe da non dimenticare e che dire del "guoppo", semplicemente imperdibile.
Da visitare  la romantica casina del  Vanvitelli nel parco del Fusaro, appoggiata sull'acqua con il pontile in legno, regala un sogno.
Clicca sul quartiere desiderato
ogni quartiere una scoperta 
Tuffarsi nei meandri di San Gregorio armeno per perdersi nell'arte presepiale, nelle fattezze raffinate dei personaggi e nelle moltitudini di botteghe che offrono prodotti di  mani sapienti o paccottiglia di ogni genere, al visitatore e osservatore attento cercare la differenza. Gli spaccati che si aprono dei palazzi introversi sorprendono lussureggianti, imponenti e sfarzosi ma dimessi e decadenti
Risultati immagini per san gregorio armeno
castellari raffinati in sughero e cartapesta


La Mostra a Pozzuoli, grande cittadina ridente, affacciata sul mare, un caratteristico porto romantico e vissuto,  paese che dovrà ricostruirsi con l'area di Bagnoli ( le polemiche di questi giorni) per rappresentare il futuro innovativo dell'area.
Una galleria aperta e gestita da Veronica Longo, affacciata sul mare, luminosa e curatissima che al primo piano svela sorprese inattese, un grande laboratorio con macchinari antichi e moderni e tutto ciò che può servire per incisioni e  stampe, sorprendentemente ricco ed attrezzato, manifesta la profonda passione della proprietaria che dalle vetrate luminose guarda lontano.
La mostra intrigante, incisioni dedicate a Matisse, temi diversi e accattivanti, xilografie acquaforti, acquaforti e ceremolli su zinco:  i gatti, il cibo, le conchiglie, i soli.
La mia opera preferita "La giornalaia  di Urbino"
Presentate  anche le videoproiezioni  Diario di viaggio, disegni e acquarelli dell'artista rappresentanti scorci architettonici e paesaggistici.
Presente anche Lilia Daneluzzi, esperta e critica d'arte, curatrice della mostra con Veronica e grande amica dell'artista.
Tutto da non perdere, consiglio un tuffo a Napoli e nella sua  costa, un salto alla Galleria e un contatto con Romola per capire quanto l'arte possa dare a sé ed agli altri.


Proposta di primavera, creatività in fermento




ipotesi di laboratorio divisi in gruppi per usare le mani e la testa con creatività
  
Il leporello, un libro dalla “A” alla “Z”


Sai che cos'è un "leporello"? È un libretto pieghevole, con le pagine piegate come una fisarmonica. Usando questa tecnica creativa e divertente potrai raccogliere foto, disegni, parole in un modo completamente nuovo o scrivere libretti da illustrare o disegnare con poche frasi essenziali per connotare o sottolineare le immagini
Il Leporello, conosciuto anche come libro pieghevole, libro zig-zag o libro a fisarmonica, ha le sue origini nel IX secolo; il suo nome invece deriva dall’opera «Don Giovanni» di Mozart del 1787. Questa forma di libro può essere realizzata in modo tradizionale o essere sviluppata in un infinità di raffinati libri pieghevoli secondo le tue esigenze
 monocromatico e raffinato
incisioni di Romola Bellandi 
Il leporello è un libretto con una piegatura particolare che si distingue dal classico booklet per il fatto che le pagine possono essere piegate a fisarmonica (standard) oppure a finestra,  differentemente dal booklet in cui le pagine sono accoppiate e spillate centralmente. Le pagine del leporello hanno una dimensione in genere di 12 cm. x 12 cm. Ma possono essere realizzate versioni diverse. Le  facciate sono doppie, in genere utilizzate da una sola parte. Un dizionario di parole, proviamo, partiamo da una parola indicata dai ragazzi e con brainstorming decidiamo come proporla o illustrarla.


DETTAGLI TECNICI e materiali

materiale: carta patinata bilucida, carta ruvida da acquarello, carta di risulta, cartoncino pesante, colorato e/o stoffa per copertina, filo o spago per raccogliere il tutto.
Una matita, righello, forbici e colla
colore: matite, acquarello, cera, stoffe attaccate e inquadrate, stoffe ritagliate e incollate in varie forme, carte, ecc.
decorazioni: bottoni, glitter, nastrini e tutte le decorazioni che ti vengono in mente
dimensioni: da decidere
peso: grammatura carta secondo le diverse esigenze

testo regolativo da far scrivere ai ragazzi dopo aver preso le decisioni su quanto realizzare
C'è da sbizzarrirsi
BUON LAVORO!
cofanetto classe da imitare

mercoledì 23 marzo 2016

Il gioco del Se

le disuguaglianze in boccia
IL GIOCO DEL SE
Un 22 marzo nero, imbrattato di rosso sangue, terrore e lacrime, sgomento e rabbia
SE LA GUERRA NON ESISTESSE
se le ignobili rivendicazioni fossero solo incubi notturni
se Daesh non esultasse per le  sue macabre paralizzanti imprese, se se se

se la guerra all'Is si chiamasse lotta, sfida
se i  morti urlassero con forti grida

se il mondo denunciasse le ingiustizie
se il mondo condannasse le inimicizie

se le disuguaglianze fossero minori
se si vivesse con pochi timori

se i giorni bui avessero luce
se nelle menti trovassimo pace

se le lacrime si versassero prima
se la pace restituisse  un buon clima

se il coraggio e la rassegnazione
lasciassero spazio ad altra questione

se la stretta vigilanza
producesse una coraggiosa alleanza

se l'allarme per le minacce generale
diventasse una pianificazione totale

se la lotta all'antiterrorismo
diventasse un bel giorno in Europa e nel mondo contagioso fanatismo

se invece di parlare di sciacalli e colombe
si smettesse di produrre bombe

se la caccia all'uomo nero e armato dei nostri sogni
fosse da sempre risposta ai bisogni

se la nostra democrazia fosse forte
non solo nella malasorte

se la convivenza fosse civile
non soltanto un disagio per molti in condizioni di abbandono vile

se ai bambini che ci guardano potessimo dire
che il mondo è bello e la guerra ovunque deve finire

se se se se
se non si fabbricassero né si vendessero armi
Risultati immagini per isis attentati in Belgio
se i prati pesantemente calpestati potessero raccontare


 Il gioco del Se sarebbe divertente 
se implicasse molta gente 
se i politici veramente usassero il cuore e la mente
 in ogni realistico frangente
non solo il cervello per il loro interesse e il resto niente.
Se le grida dei feriti e dei mutilati di ieri, le lacrime per i morti, l'affanno di chi ha perso tutto si incrociassero con altre migliaia di  morti e feriti con altre mutilazioni e sofferenze, con altre bombe ed altri lamenti di uomini, donne e bambini in un "lamento globale" per risorgere in un mondo più giusto per tutti... se potessimo far passare un messaggio di speranza...se
se fossimo consapevoli che il terrorismo va combattuto ovunque, non solo da noi, nella nostra cara Europa che vede perdere il primato di tranquillità nella affannata vita quotidiana, se...

se i bisogni di ogni popolo fossero rispettati e le forti disuguaglianze parzialmente risolte, non   umiliate, saremmo migliori, più poveri forse ma più sereni con minor interessi e  molti freni, ma molto più FIERI

Promuoviamo il gioco del SE con adulti e ragazzi, 
non perché siamo oggi tutti pazzi 
ma perché nel gioco si danno risposte
 e si ascoltano reali, giovani e fresche proposte

 L'Europa non decolla su certi fronti, troppi interessi ed un nazionalismo spinto di fronte alle tragedie quotidiane dei migranti e delle stragi come quella del 22.
 Sentire parlare di guerra invece che di lotta al terrorismo ci fa paura. La nostra democrazia è fragile rispetto a visioni dogmatiche di chi considera la vita umana/terrena meno di 0 inneggiando fanaticamente al martirio
Le tante parole lanciate contro l'organizzazione inefficiente Belga la dicono lunga sulla dichiarata solidarietà e sulla sfida della cooperazione.
Si contano i morti e la loro appartenenza, in questo periodo di catastrofi mondiali i morti sono tutti uguali, le sfide ci dovrebbero trovare a fianco, se fossimo veramente europei,  di chiunque chieda aiuto, soffra o subisca  ingiustamente, delle vittime e dei carnefici, per capire fino in fondo le ragioni di tanto odio e desiderio di morte.
Fare RETE, tessere nel quotidiano ha una forte valenza, vedere in questi giorni l'azione generosa e professionale delle centinaia di soccorritori volontari faceva comprendere molto del Sistema.
Disarmiamoci e partiamo, parliamo ideando percorsi e progettiamo, il piccolo è grande, la dimensione locale non scoraggi, aiuta, si parte da lì.
Risultati immagini per la disuguaglianza
un altalena sbilanciata


giovedì 17 marzo 2016

Oltre la sostenibilità, Fuocoammare

Risultati immagini per fuocoammare
dal mare pesce e arrivi, vita e morte

 Un bel film, un interessante documentario, un capolavoro,  ma non quello che ti aspetti,  lirismo e ricercato distacco  di mano sapiente per un racconto fuori dal tempo, diviso tra pochi rituali dei residenti, marziani che accolgono e migranti sfiniti e ammutoliti che solo in un canto/grido evocativo raccontano la oro storia.
Un effetto speciale inatteso quello che ti prende dopo la visione del  film di Gianfranco Rosi Fuocoammare, insignito dell'Orso d’oro a Berlino, certamente un grande  tributo ad  un tema drammatico e attuale ( da 20 anni) come quello dei profughi.
Le immagini scorrono lente su pochi personaggi nativi dell'isola, fermi in una immobilità di tempo e spazio, non contaminata apparentemente da eventi, volti e mani in una  quotidiana routine fatta di religiosi gesti familiari, sapienti sfide e luoghi selvaggi, da linde sacrali cucine ed emittenti locali che riempiono  vuoti e solitudini.
In successione immagini tecniche di accoglienza scientifica: maschere, guanti, tute, commenti quasi distaccati, grande lavoro e ombre umane in fatiscenti imbarcazioni avvistate, che allertano... sono in arrivo.
Il  comportamento esemplare dei cittadini di Lampedusa non si vede, è rappresentato  dal medico Pietro Bartolo,  indiscutibilmente  un vero eroe dei nostri tempi per il lavoro che si è trovato a svolgere in situazioni totalmente inadeguate. 
L'accoglienza da parte degli isolani non si vede ma si percepisce in quel dualismo di vita rappresentato con tanta struggente narrazione, non si vede infatti ospitalità ed accoglienza come ci saremmo aspettati, la si deduce tra i bei fotogrammi.
Da non perdere.

Tutti i giorni morti o salvati sui nostri quotidiani in un’onda anomala umana  che rimbalza sui fili spinati, che sfida il fango, la fame, i lacrimogeni pur di non essere respinta, che nel disprezzo della morte così vicina prova a scegliere con determinazione la vita ad ogni costo.
Domandiamoci 
Se questi sono uomini e se queste sono donne e questi bambini, al gelo, in fondo al mare in cui spensierati facciamo il bagno, segregati dietro fili spinati, annientati dalla troppa indifferenza o dalla violenza subita e trovata.
 Come potranno cessare le migrazioni, questi esodi biblici, come sono stati chiamati più volte, se non cesseranno conflitti, degrado, sfruttamento, povertà? Questioni complesse a cui l’Europa non ha saputo dare risposte chiare nonostante il forte impegno economico. Le immagini dei Migranti colpiscono le persone maggiormente sensibili, partorire nel fango, dormire al gelo, affogare per guadare un fiume; chi ce la fa si porta dentro un rancore, penso, e il rimorso di essersela cavata ma aver visto tanti cadaveri fratelli, e noi? Noi che potremo raccontare senza dire che non sapevamo?
ero là quando arrivavano
ero là quando i loro occhi atterriti e stanchi ci scrutavano
ero là e vedevo i loro corpi emaciati e consunti
ero là quando si compiangevano le piccole vittime, 
ero là quando le mani erano tese 
mentre l'indifferenza denunciava la sopraffazione dell'affollamento

l’art. 2 della nostra Costituzione afferma  che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” richiede a ciascun cittadino l’adempimento dei “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Cosa ancora aspettiamo?
Urge la costruzione di una cultura dell'accoglienza per chi fugge da guerre e fame

Interessante il libro presentato nella sala consiliare di  Borgo  San Lorenzo giovedì 10 Marzo 
Il pianeta stretto” di Massimo Livi Bacci ed. Il Mulino, in cui, tra molto altro, si affronta il tema delle disuguaglianze sia dal punto di vista demografico che economico e si parla di costruire una identità per ciascun individuo, un miraggio? Forse …


pesca miracolosa...



giovedì 10 marzo 2016

Se Genere genera






In applicazione dell’art.6 della
“Carta europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale”
Laboratorio sugli stereotipi di genere
Attività di formazione x AICCRE   su stereotipi di genere 
2005- 2006 Carta europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale. Elaborata dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, in collaborazione con numerosi partners e con il sostegno della Commissione europea.
 Iniziative per l’ applicazione dell’ Articolo 6 - Neutralizzare gli stereotipi
1.Il firmatario s’impegna a neutralizzare e a prevenire, per quanto possibile, pregiudizi, azioni, utilizzo di espressioni verbali e di immagini basate sull’idea della superiorità o dell’inferiorità dell’uno o dell’altro sesso, e/o il perpetuarsi di ruoli femminili e maschili stereotipati.
2. A tal fine, il firmatario dovrà accertarsi che la comunicazione, sia interna all’ente che verso il pubblico, sia conforme all’impegno assunto, promovendo immagini sessuate positive o esempi ugualmente positivi.
 3. Il firmatario aiuterà i collaboratori e le collaboratrici, attraverso la formazione o con altri mezzi, ad identificare e ad eliminare le attitudini e i comportamenti stereotipati, adottando codici di comportamento al riguardo.
4. Il firmatario realizzerà attività e campagne di comunicazione volte a favorire la presa di coscienza sul ruolo controproducente degli stereotipi di genere nei confronti della realizzazione della parità tra donne e uomini. http://www.funzionepubblica.gov.it/media/277361/linguaggio_non_sessista.pdf
Il linguaggio, parole no e parole si

Laboratorio “Insieme per confrontarsi, sperimentare e produrre”  per la costruzione di una didattica volta a distinguere gli stereotipi femminili e maschili valorizzandone i contenuti e le differenze, in allegato i materiali proposti per il 4° incontro
Laboratorio a cura di Emanuela Periccioli

   4° incontro, restituzione
 *Grande difficoltà nell’elaborazione di quanto emerso dovuta alla discontinuità delle presenze, infatti al grande interesse mostrato non corrisponde un gruppo operativo sufficientemente stabile utile per costruire in continuità rispetto agli obiettivi che ci siamo date/i
La possibilità di scrivere una didattica insieme necessaria per l’applicazione dell’articolo 6 della Carta Europea è una grande occasione d’incontro in cui sviluppare una crescita con il contributo delle esperienze di tutte/i
Riportare nelle nostre classi una didattica di genere frutto di una mescolanza di saperi di competenze diverse ed esperienze già in atto può produrre cambiamenti significativi. Parole chiave condivisione- concertazione- contaminazione- diffusione capillare a partire da NOI soggetti proponenti
Abbiamo sostenuto che appare urgente modificare la cultura diffusa ancora legata a pregiudizi sociali, sessisti e di genere, ma come?
La cultura si cambia a partire dall’EDUCAZIONE,  silenzio assordante da parte del mondo della scuola  anche al Convegno “ La legge 66/96 contro la violenza sessuale vent’anni dopo: storie di donne, bambini e bambine” In cui Stefania Saccardi ha rilanciato una grande sfida, sostenendo che deve essere alta la Formazione dei docenti per abbattere gli Stereotipi di genere nella scuola.
Si invoca un grande cambiamento culturale  anche per l’applicazione di ciò che già abbiamo a livello legislativo, i cambiaMenti devono essere patrimonio della scuola visto l’incidenza significativa nel promuovere cittadinanza attiva che il lungo periodo di frequenza scolastica dovrebbe  auspichiamo concorrere a generare. Un invito quindi:  GeneriAMO cambiaMENTI
Nell’affrontare una didattica idonea a superare gli  stereotipi di genere affrontiamo il Bullismo, piaga diffusa nelle nostre scuole,  x dare voce a chi è ridotto al silenzio, a chi vive gravi  problemi e condizionamenti  nel percorso scolastico quotidiano. Aiutiamoli  a  ricostruire la fiducia negli Altri, nelle istituzioni, come? Proprio questo il nostro esercizio nel laboratorio, trovare insieme le strade idonee e realizzare Strumenti di supporto alla didattica
Appare significativo portare l’emozione nel proporre cambiamento significativo
Invito tutte/i a ricercare notizie e video su Paola De Nicola, La Giudice, una donna in magistratura. La giudice analizza con chiarezza e lungimiranza aspetti legati a  stereotipi, stereotipi di genere, linguaggio, codici anche nel suo ancora maschilista settore operativo
Come sfruttare l’opportunità della classe, della comunità scuola per costruire Legami Veri, Significativi, Corretti, che  devono contribuire ad alimentare competenze durature?
 Analizziamo insieme l’Importanza della comunicazione, del linguaggio, dei gesti, degli sguardi, delle coalizioni, empatie, antipatie, rinforzi negativi e positivi. Costruiamo specchi invisibili per guardarCI ed osservarLI
Dobbiamo avere la capacità di sfruttare tutto questo a nostro favore, non ingabbiando i nostri ragazzi ma coinvolgendoli in un dinamismo produttivo ASCOLTO RECIPROCO, OSSERVAZIONE
Concetti  da approfondire con Ma il cielo è sempre più blu di Alessandra Ghimenti in passato la donna ha avuto il corpo di madre ma non ha avuto la Voce; il linguaggio era dell’uomo, la vita femminile, con le dovute eccezioni, relegata in ruoli di silenzio e di obbedienza, la sottomissione all’uomo si traduceva in un DOLCE SILENZIO
Possiamo partire dalla storia, dalle conquiste sociali, dall’INCLUSIONE e dall’ESCLUSIONE, dall’emancipazione, da quanto conquistato e da quanto ancora da realizzare per affrontare il significato delle PAROLE
Parole chiave emerse nel focus  group:
Negazione, vulnerabilità, trasmissione, contrasto, riparazione, diritti, tutela, provocazione, inviolabilità del corpo, stupro, predatore, trauma, brutalità, responsabilità, legittimazione, risorse, seduzione, violenza, silenzio, emozione, trascuratezza, assenso, consenso, stigmatizzazione, cura, rapporti, discriminazione, opportunità, disabilità, diversità, evoluzione, vantaggio, svantaggio, ambiente, rigidità, genere…
Non è sempre la solita storia. Basta, al  Giorno della marmotta, Ricomincio da capo, Se non ci fosse domani, non ci sarebbero conseguenze e cattivi risvegli ( ricercare autonomamente il significato e gli spunti da credenze e film)
Dobbiamo essere concreti ma anche SOGNATORI per Permettere di Sognare
Ob. Dobbiamo saper aprire Squarci Di Gioia nel condurre il percorso scolastico e di vita, nella scoperta e nel produrre cambiaMenti
Abbiamo l’opportunità, se presenti, di selezionare esperienze positive già esistenti, di fare rete, di costruire interazione
Discussione sui temi emersi- Si affrontano molti temi che evidentemente ci stanno a cuore, ne riporto alcuni sommariamente, a fronte di lungo dibattito molto interessante
ü  il tema delle disuguaglianze, alunni, ragazzi diversi provenienza da gruppi sociali molto divrsificati, seguiranno percorsi formativi scontati ( istituti professionali, tecnici, licei…) con relativa ghettizzazione, serve favorire la costruzione di una rete, serve stabilire comunicazioni funzionali
ü  il tema della censura, vita precaria un po’ per tutti, veloce, senza possibilità né desiderio di approfondire, società liquida,  le immagini che emergono e ci inondano spesso distorte, si potrebbe partire dalla letteratura dalla storia dell’arte, dalla musica  per trovare riferimenti espliciti alla sessualità e alle differenze (es. soddisfare il bisogno del basso ventre…) aiutare i ragazzi a Cercare aspetti storici di crescita civile e sociale, politica e giuridica ( es. Matilde di Canossa vista dai bambini …) percorrere il passato per capire il presente e costruire il futuro
ü  il tema della motivazione, Differenze utili ad un linguaggio di genere per equilibrare il rapporto, lavoro sulla toponomastica oggi, l’omologazione dei giovani ( es. attività e richieste su toponomastica al femminile, analisi di immagini pubblicitarie, di scritti da blog, di sms…) Non è sempre la solita Storia
ü  Il tema dei diritti civili, Unioni civili, si legge da la repubblica una pagina di opinioni di ragazze e ragazzi relative al disegno di legge Cirinnà, ( es.commento bambini/e, disegni scritti lettere…)
ü  Il tema delle sfide, le nostre SFIDE, Daniela Bartolini racconta in modo appassionato le sue Sfide che sono anche proposte da attuare ( es, di attività promosse sul territorio)
ü   Il tema della condivisione e valorizzazione di quanto messo in campo, fare RETE, cercare, rafforzare I contatti con la Rete di scuole,  le Commissioni Pari opportunità, con gli assessori o consiglieri delegati, approfondire cercando rinforzi, strade da percorrere insieme ( es, di proposte demonizzate in campo attività sul Genere…)
ü  Il tema delle differenze, diversità classi eterogenee ma con recente tendenza a ghettizzazioni, ( es. troppi bambini cinesi insieme, troppi …) la diversità come valore se si riesce a dare valore intenzionale alla diversità, un ritorno indietro anche rispetto alle problematiche; troppi bambini diagnosticati problematici perché non corrispondenti né adeguati al modello di scuola proposto. Scuola ambiente ancora troppo rigido
ü  Concertazione prossimo incontro caldeggiando l’invito alla Partecipazione di molti docenti in rappresentanza  delle diverse scuole, invito esteso  anche a chi non ha ancora mai partecipato, sarà nostra Cura mettere al corrente di quanto emerso e avviato
Per sorridere : Al liceo il giovane Einstein si scontra con la rigida mentalità degli insegnanti che rendevano la scuola simile ad una caserma. L’avversione ai metodi di insegnamento autoritari e nozionistici non sfugge agli occhi degli insegnanti che non risparmiano rimproveri spesso immotivati nei confronti dell’alunno che siede nell’ultimo banco con un sorriso ironico perennemente stampato sul volto. “Con la sua sola presenza lei distrugge il rispetto della classe nei miei confronti” gli dirà un professore.
La madre si confiderà scrivendo ad un’amica “sono preoccupata per Albert, fatica ad imparare e non sappiamo cosa potrà fare
Questioni di  ansie materne, rigidità istituzionali e futuro di un maschio nella società
*Aver cura delle parole per promuovere cambiamenti, effetto Petaloso
Da brontolite a sdallare, dopo petaloso l'assalto delle nuove parole

Il neologismo coniato da un bambino, Matteo, segnalato dalla maestra alla Crusca e diventato virale ha dato la stura ai neologismi: la Crusca sommersa da centinaia di segnalazioni... la strada è aperta, ma usiamo quelle che esistono e sono tante, belle e significative!

Marzo tutto l'anno




Risultati immagini per 8 marzo
 Da domani si ricomincia, ogni giorno lotto da quando m'arzo!


Una bella iniziativa con una Grande Squadra vincente!

ops
L’8 marzo a Villa Pecori “Non solo mimose ma anche diritti”


 Con le diverse competenze, lo sforzo di tutte/i e l'orgoglio di esserci in molti, ancora una volta è stata proposta una interessante iniziativa molto partecipata, in una bella ed impegnata giornata svoltasi  in un clima leggero curioso ed impegnato, grazie alla miniera di energie messe in campo con l’obiettivo alto di contaminazione, dialogo  e diffusione.
Hanno contagiato le molte parole dedicate, i libri, i frutti preziosi di laboratori di scrittura, i manufatti di mani laboriose, la  proiezione dei  giovani liceali  frutto di lezioni e competenze digitali, la professionale e bella presenza dei ragazzi dell’alberghiero, i pensieri sull’amicizia degli studenti delle medie, le idee ed i materiali di ragazzi del Chicchessia, i consigli sullo stile di vita e l’alimentazione, le foto delle donne del Burkina, il potere del teatro e molto altro ancora.
Grazie alla freschezza della più giovane Teresa Lavacchini, sindaca dei ragazzi. Grazie alla presenza della consigliera regionale Fiammetta Capirossi, grazie al significativo intervento di Valeria Cammelli e grazie ai tanti che hanno partecipato, Insieme si può, 8 marzo tutto l'anno. Il tempo non è stato clemente, ma la determinazione ha visto la presenza di tante persone.
La serata si è conclusa con un gradevole momento conviviale grazie alla generosità di Unicoop Borgo San Lorenzo ed alla elaborazione di instancabili volontari.

Remida presente dietro le quinte, e nei piccoli doni predisposti,  Il dono "scartato e recuperato" del Centro REMIDA BSL è un dono per vivere sempre al 100% il proprio presente, consapevoli che  Qui e Ora, Insieme,  possiamo trasformare qualsiasi cosa
Un GRAZIE speciale a tutti i ragazzi!
Grazie a tutti  per saper e voler Stare Insieme in ogni sforzo che ci procura alta ricompensa. Per la  conquista di diritti, per la diffusione delle idee nel nostro piccolo grande territorio, per contagiare con minuscole pillole ben digeribili con l’intento di tessere rapporti speciali.
Piccoli momenti per grandi progetti. 

occhi che ci guardano, no alla guida, no al voto, no alla libertà di stampa, no all'accoglienza
x un futuro migliore occorre dare risposte
giovedì 10 marzo, oggi, ore 21 in sala consiliare, Borgo, "Il PIANETA stretto", di e con Massimo Livi Bacci