venerdì 8 marzo 2019

!0 marzo

Borgo San Lorenzo. "Ma noi eravamo altro" Domenica 10 marzo 2019, alle ore 17.30, tra poesia e musica a Villa Pecori Giraldi
Domenica 10 marzo 2019, alle ore 17.30, a Villa Pecori Giraldi, sarà possibile assistere ad un evento eccezionale e unico fatto di poesia e di musica. Le parole della poetessa Beatrice Niccolai si accompagneranno alle note della sezione classica “Camerata de' Bardi” della Scuola Comunale di Musica. A introdurre la serata sarà la Consigliera con delega alle Pari Opportunità Emanuela Periccioli. Il duo delle docenti della Scuola di Musica Roberta e Sabrina Malavolti Landi, violino e clarinetto/clarinetto basso, si legherà musicalmente alle tematiche poetiche trattate nelle creazioni della poetessa Niccolai: la Vita, il Destino, il Silenzio, il Cuore, il Tramonto, la Sera, la Notte. 
La serata gode del patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo e si avvale della preziosa collaborazione della Scuola comunale di Musica, della Sezione Soci Unicoop di Borgo San Lorenzo e della Banca del Tempo nel Mugello. L’ingresso è libero. 
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la scultura Libera  tra breve farà bella mostra di sé nell'atrio restaurato del Centro d'Incontro

Un successo per una serata di alto livello con tre grandi artiste ed un pubblico attento e numeroso, grazie!
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 La musica è poesia e la poesia è musica


Tempi moderni/gesti antichi

8 marzo incredibile ma vero...
Ma dove vivono? Su un altro pianeta, lo spero.
Sembra una barzelletta di gusto retrò ma caramelle, cioccolatini e mimosa vanno a ruba


Arriva l'8 marzo,  Trenitalia ha l'idea di festeggiarlo e il progetto si concretizza in una caramella (gelèe Caffarel al limone) in omaggio alle signore «se viaggiano in Executive o acquistano un menù Easy Gourmet o usufruiscono del bar e del ristorante». Con la surreale precisazione: «Salvo esaurimento scorte». La gaffe è planetaria. Le prese in giro incontrollabili. Si arrabbiano tutti. Le femministe (abbiamo bisogno di parità, non di caramelle). Le pendolari e le viaggiatrici dei treni regionali escluse, oltrechè quelle dei Frecciarossa business (l'8 marzo vale solo in prima classe?). I sovranisti (la Caffarel è di proprietà svizzera). Probabilmente pure la Caffarel, associata a una delle più catastrofiche promozioni mai viste.

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Rispetto, dignità e parità
Meditate gente, meditate, si rasenta il ridicolo ed il paradosso, ma il clima è questo, effimere mimose e dolci caramelle per ceti elevati 
FIRENZE — Sviopero femminista nel giorno della festa della donna a Firenze. Appuntamento alle 17.30 dell'8 Marzo in piazza Santissima Annunziata.
"Anche quest’anno, insieme a milioni di persone, scenderemo nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo e sciopereremo per rivendicare il diritto di autodeterminazione in ogni aspetto delle nostre vite - si legge in una nota firmata da CPA Firenze Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi Fiorentini,Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Questa mobilitazione, grazie alla capacità del movimento femminista internazionale autorganizzato, che nel nostro paese è mosso dalla spinta e dal protagonismo di NonUnadiMeno, è riuscita a riappropriarsi dell’8 di Marzo ribaltando la mercificazione e la normalizzazione di tale giornata, che la cultura mainstream vorrebbe assimilare trasformando una giornata di lotta nata dalle viscere del movimento operaio, in una ricorrenza esclusivamente simbolica e pacificata".
L’otto marzo torna dunque ad essere una giornata di rivendicazione e di lotta delle donne e delle lavoratrici.








sabato 2 marzo 2019

Si dice marzo si legge Donna

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vorremmo smettere di contare ma i volti non parlano da soli 
Ci avviciniamo all'8 Marzo, giornata internazionale della DONNA per parlare ancora una volta di discriminazioni, disuguaglianze, impoverimento e femminicidi.
Discriminazioni, razzismo e sessismo, miscele velenose ed esplosive che inquinano le nostre comunità, come agire? Cosa Fare? Come fermare questo demone a più teste così feroce e disUmano?
La violenza chiama violenza, a partire dal linguaggio troppo spesso invocato dai nostri politici ormai sovrani senza corona e dignità.
L'8 Marzo da piazza SS Annunziata verso le 18 partirà, dopo momenti di riflessione ed animazione, un corteo per ribadire il diritto all'uguaglianza, alla parità, all'agire umano senza se e senza ma...

Evoluzione/questioni aperte, 8 marzo e mimosa effimera, servono proposte solide
per trasmettere modelli corretti ai nostri figli ai nostri studenti ed alle cittadine e cittadini a partire dal linguaggio utilizzato.
...
Il nostro ordinamento giuridico è stato a lungo permeato dalla violenza di genere: fino al 1956 era in vita lo jus corrigendi  (il potere correttivo del pater familias che comprendeva anche la forza), e solo nel 1996 lo stupro è stato inserito tra i reati contro la persona. Nonostante oggi quelle leggi non esistano più, sopravvive l'immaginario che le alimentava. Per questo inasprire le pene non basta, è necessario aggiungere azioni sociali e culturali. Nonostante la crescente sensibilità della gravità del fenomeno, nonostante la mobilitazione di associazioni femminili, femministe e, di recente, anche maschili per contrastare ogni forma di violenza di genere anche attraverso una condivisa riflessione critica sull’immaginario culturale maschile che supporta e talvolta addirittura giustifica queste violenze, il numero di “donnicidi” in Italia è costante pur in presenza di una complessiva riduzione degli omicidi [1]. Una “cultura della violenza" che sopravvive alle diverse (ed evidentemente ancor deboli) azioni di contrasto e continua ad alimentarsi di luoghi comuni sull’identità maschile, secondo il modello dell’uomo forte e autoritario, destinato “per natura” a possedere e a comandare. Ferite, percosse che uccidono, ma che – quando non uccidono – lasciano nelle vittime della violenza segni indelebili e più profondi di quelli esteriori. La violenza sulle donne, comunque essa si manifesti, come violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, costituisce un crimine che annichilisce, toglie la stima di sé, sottrae ogni certezza, demolisce l’autostima.
A chi, sull’esempio di certa stampa superficiale e scandalistica, motiva la violenza maschile sulle donne indugiando sulla gelosia, il raptus o il “troppo amore”, si può rispondere che «ciò che arma la mano di una persona violenta è un irrazionale desiderio di possesso a tutti i costi»  all’interno di relazioni tuttora asimmetriche tra i due generi.
Diciamo Basta a “Raptus e Tempesta emotiva”  questioni di 2 giorni fa con sentenze da brivido  che ricordano  il tragico PROCESSO PER STUPRO, proiettato oggi a studenti universitari. 8 marzo tutte e tutti alla manifestazione
 E tuttavia è naturale chiedersi: come è possibile che nel nostro paese sia ancora così radicata una mentalità tanto arcaica, patriarcale, che rimanda la relazione intima al desiderio di dominio sul corpo delle donne?  Una mentalità che configura il rapporto di coppia in termini di controllo e non di fiducia e condivisione?

Qui entrano in gioco la storia, i miti, alcune radicate tradizioni, o meglio il “peso di certe tradizioni”e della nostra storia farcite di  valore positivo a ciò  che era ed è un evidente disvalore. Alla base delle percosse, delle lame e delle pallottole c’è un retaggio antico, che purtroppo perdura anche nell’Italia del 2000 e del 2019: «C’è – osserva Anna Baldry – la volontà di poter controllare, fin nei minimi dettagli, la vita di un’altra persona. Di punirla per essersi sottratta» a tale controllo.
Nel nostro Paese, i precetti religiosi sono stati a lungo piegati a giustificazione di un ruolo sottomesso delle donne al “capo-famiglia”, prima il padre e poi il marito; i valori, le tradizioni e persino le leggi che consideravano la violenza domestica contro donne e minori un “fatto naturale”, normale, addirittura giustificabile e socialmente accettato sono state dominanti per un tempo superiore a quanto si possa immaginare, rendendo a lungo opaca, se non invisibile, la violenza di genere proprio perché essa coincideva con quei valori.
Il nostro ordinamento giuridico è stato, del resto, permeato a lungo di violenza, alimentandosi di disvalori considerati “valori insopprimibili” e di un “immaginario patriarcale” che ha segnato profondamente la storia e il diritto dell’Europa medievale, moderna e contemporanea 
Basti pensare che, dopo l’entrata in vigore della nostra Costituzione e, in particolare dell’art. 29 che proclama la “eguaglianza morale e giuridica dei coniugi”:
- solo nel 1956 la Corte di Cassazione ha deciso che al marito non spettava nei confronti della moglie e dei figli lo jus corrigendi (art. 571 c.p.), ossia il potere educativo e correttivo del pater familias che comprendeva anche la coazione fisica;
- solo tra il 1968 e il 1969 la Corte Costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 559 del codice penale che puniva unicamente l’adulterio della moglie;
- solo nel 1975 il nostro ordinamento giuridico ha sostituito la famiglia strutturata gerarchicamente con un nuovo modello di famiglia paritaria;
- solo dopo la legge n. 442 del 5 agosto 1981, che ha abrogato la rilevanza penale della causa d’onore, la commissione di un delitto perpetrato per salvaguardare l’onore proprio e della propria famiglia (art. 587 c.p.) non sarebbe stato più sanzionato con pene attenuate rispetto all’analogo delitto di diverso movente, cancellando così il presupposto che l’offesa all’onore arrecata da una condotta “disonorevole” costituisse una provocazione gravissima tanto da giustificare la reazione dell’“offeso”;
- e sempre dopo tale legge del 1981 non avrebbe trovato più spazio nel nostro ordinamento l’istituto del matrimonio riparatore(art. 544 c.p.), che prevedeva l’estinzione del reato di violenza carnale nel caso in cui lo stupratore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando l’onore della famiglia;
- solo nel 1996, dopo circa vent’anni di iter legislativo, sarebbe stata approvata la legge n. 66 che, nel dettare nuove “Norme sulla violenza sessuale”, trasferiva questo reato dal Titolo IX (Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume) del codice penale al Titolo XII (Dei delitti contro la persona).
Ritardi che sono espressione evidente delle resistenze e della difficoltà di estirpare nel nostro Paese le radici delle asimmetrie tra i sessi e, di conseguenza, della violenza di genere. Oggi quell’immaginario patriarcale non è più presente nelle leggi, nei codici e nella giurisprudenza, ma ha lasciato segni profondi ed evidentemente continua a sopravvivere nei comportamenti di molti uomini e donne...
E allora, che fare? A un problema complesso si devono dare risposte articolate che affrontino la questione secondo un approccio integrato, capace di mettere in campo strategie e interventi di diversa natura.
Interventi di vario tipo, non limitati all’inasprimento delle pene a carico dell’autore della violenza. La repressione è necessaria, ma da sola non basta. Oltretutto, la punizione – indubbiamente indispensabile, anche per l’effetto deterrente che può esercitare quando è dotata di efficacia e di effettività – in ogni caso interviene dopo che la violenza ha avuto luogo e deve essere affiancata da altre misure che abbiano la capacità di prevenire la violenza o comunque di snidarla prima che si manifesti in tutta la sua brutalità.
Ben vengano, pertanto, gli interventi legislativi, da quelli di carattere strettamente penale, intesi soprattutto a rafforzare l’effettività delle sanzioni, a specifiche “leggi anti-violenza”, di cui quasi tutte le regioni italiane si sono dotate. Ben venga la normativa anti-stalking, frutto di una nuova sensibilità del legislatore italiano verso i temi della violenza, e ben vengano i provvedimenti adottati nel 2013, ovvero la ratifica della Convenzione di Istanbul, considerata il trattato internazionale di più ampia portata in materia, e la conversione in legge del decreto n. 93/2013 (L. 15 ottobre 2013, n. 119).
Accanto agli interventi normativi, sia di tipo punitivo che preventivo, devono però essere adottati anche maggiori strumenti di intervento sociale (sportelli di ascolto e di denuncia, presidi anti-violenza nei vari ambiti territoriali, case-rifugio per donne maltrattate, attivazione di linee telefoniche dedicate, assistenza attraverso personale specializzato, ma soprattutto istituzionalizzazione dei Centri anti-violenza esistenti etc.) e poi interventi che genericamente definirei culturali e formativi diretti sia a “professionalizzare” le forze di polizia e gli operatori sanitari ed educativi, affinché acquisiscano maggiore sensibilità, capacità di lettura e riconoscimento del problema, sia a realizzare in tutte le scuole di ogni ordine e grado progetti per divulgare la cultura di genere, per combattere gli stereotipi, per educare i giovani al concetto di parità e pari opportunità. Non attraverso un isolato incontro o una conferenza, ma all’interno di specifici percorsi formativi destinati a sensibilizzare, sin dalla più tenera età, alla cultura del rispetto reciproco e della valorizzazione delle differenze e al contrasto verso qualsiasi forma di discriminazione.
Insomma, un sistema integrato di interventi 
Convegno in Prefettura su violenza su minori 10 giorni fa ( ignorando questione Forteto?)
Tante iniziative promosse in questi anni coinvolgendo scuole e associazionismo, 25 eventi e innumerevoli incontri a livello nazionale, regionale e metropolitano oltre che locale. oltre a sostegno e sensibilizzazione a Nosotras ed Artemisia che operano come partner della Società della salute Mugello anche Lunedi ore 14 …oltre

È ovvio che un tale sistema non può essere realizzato con le poche risorse messe a disposizione dalla recente legge «per il contrasto della violenza di genere»: non ci vogliono solo idee chiare e obiettivi condivisi, non bastano gli attuali centri anti-violenza che – pur nella precarietà in cui sono costretti ad operare – offrono eccellenti servizi alla comunità, non è sufficiente la rete di associazioni femminili e maschili mobilitate nel condannare e contrastare la violenza, ma è necessario, anche e soprattutto, poter contare su un ceto politico e amministrativo convinto che l’impegno per prevenire e ridurre il costo umano e sociale della violenza di genere non è una spesa ma è un investimento, una misura che contribuisce anche al sostegno dell’economia del Paese.
 Meno donne maltrattate in famiglia significa, infatti, più donne serene e produttive nei luoghi di lavoro e risparmi per servizi giudiziari, cure mediche e servizi sanitari, sociali e legali. A vantaggio dell’intera comunità, maschile e femminile.
... mi chiedo cosa ci sia ancora da festeggiare. Veniamo uccise, stuprate, trattate non in modo paritario, ... credo che non ci sia niente da festeggiare.😄
Buona lotta a te e a tutte noi!

lunedì 25 febbraio 2019

DIAMANTE localismi significativi

Diamante, Cosenza, Calabria, Costa dei cedri, una gemma tra le tante, un Borgo che racconta molte storie di personaggi e di parole, di volti e metafore, narrazioni sapienti e struggenti sui muri delle abitazioni. Una storia, tante storie x rivitalizzare il paese.

 Un aggregato urbano proteso sul mare azzurro intenso, qualche manciata di case vecchie e nuove, accatastate ed arroccate, intricate in vicoli di scalette che si inerpicano e sorprendentemente discendono tanto da confondere, un bianco concentrato abitativo di esplosiva potenza evocativa dove portali imponenti lasciano spazio a modesti ingressi di forme e legni antichi e romantici, dove le piante esplodono ovunque anche nel degrado in una miscellanea vitale varietà di fiori spontanei e coltivati, dove i murales diffusi hanno contribuito alla rinascita di una Comunità affacciata sul mare  di uno dei Borghi più caratteristici del cosentino.

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Forte realismo nel raccontare personaggi del luogo

 Collane di peperoncini pendono festose dagli affacci laddove grandi e piccoli vasi ospitano coltivazioni resilienti e i muri raccontano storie locali di tradizione e di ricerca, di vita e di morte.

Una conquista degli occhi passeggiare sul lungomare che tenuamente colorato fa bella mostra di sé, sinuoso e suntuoso, affiancato dalla magnificenza dei ficus fatti alberi con chiome curate tondeggianti da ammirare mentre lo sguardo si disperde nella fusione di azzurri, tra cielo e mare di mille variazioni di blu.
GenerIamo CambiaMenti il percorso, valorizziamo con saggezza attraverso partecipazione, innovazione e creatività, nuovi modi per esprimersi insieme per ritrovare forti e severe radici armoniche proiettate in modo dinamico verso un  futuro sostenibile.

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Diamante proteso sul mare si  distende custodino dalle motagne 
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 Un'opera gigantesca di iperrealismo romantico ed accattivante
"Pensare globale agendo sul locale", grande intuizione tovolta possibile che annidandosi in un immaginario collettivo fornisce risposte  ma soprattutto nuovi occhi per osservare e nuove gambe per muoversi conciliando PASSATO E PRESENTE al fine di  vivere in una armonia radicata fortemente,  in una  economia etica e sostenibile che promuovendo la bellezza della vita passata  (ma nel cuore ancora così pulsante) esalta il  presente di ricostruzione e di innovazione proiettata con delicata determinazione verso un rigenerante futuro partecipativo
Ecco che il prezioso motto del grande  Don Milani può essere scomodato anche qui " I Care", l'opposto del me ne frego, tanto in voga quanto perdente, + impegno x tutti a partire dal coinvolgimento dei giovani, delle scuole, dalla valorizzazione del territorio nella sua vocazione per una visione alta del Bene Comune.
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Piante scale e colori
Una vocazione antropologica tra terra e mare 

"...
L’idea dei “Murales” è dovuta al pittore Nani Razetti, milanese, ma diamantese di adozione, il quale propose al sindaco del tempo, Ing. Evasio Pascale, il progetto di rivitalizzare il centro storico. L’Operazione Murales, iniziata nel 1981, portò a Diamante, dall’Italia e dall’Estero, ottantatre pittori, che nel mese di giugno iniziarono a dipingere i muri del centro storico, ormai diventati delle grandi tele, facendo rinascere nella gente che vi abita il gusto della conservazione del proprio passato, per un’idea viva, che proietti nel futuro."

Si cammina tra i vicoli mentre tra Sogno e Realtà si confondono i Pensieri onirici di bimbo 



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Considerazioni

Un tessuto sociale ricco necessita di una seria ed innovativa politica di integrazione, con investimenti nelle specificità dei vari territori e formazione dei nuovi arrivati, non ancora cittadini ma di fatto si, per permettere l'avvio di un nuovo RINASCIMENTO per l'Italia e l'Europa ( fondato sulle Comunità).
Una nuova identità  in cui ogni realtà mantiene e valorizza le proprie caratteristiche valorizzando così la ricchezza tradizionale del territorio, la sua peculiarità in una visione più ampia di Rete di Bellezza e Buone Pratiche che partendo dal basso siano coinvolgenti e determinanti per uno sviluppo sostenibile  in un sistema basato su microdemocrazia, empowerment e partecipazione civica.

mercoledì 20 febbraio 2019

M'illumino di meno 3^ edizione borghigiana

 M'illumino di Meno,1° Marzo Centro d’Incontro, piazza Dante 33, ore 14,00 18,00

 Eccoci alla terza edizione  dell’iniziativa M’illumino di meno, RIPENSIAMOCI,  giornata dedicata al  risparmio energetico e agli  stili di vita sostenibili, nata per promuovere un’economia circolare.

 Con l’Associazione Chicchessia, promotrice della iniziativa, la Banca del Tempo Mugello, la scuola Penny Wirton ed il Comune,  per il terzo anno consecutivo  organizziamo una giornata simbolica dedicata al tema del Risparmio Energetico. 
Naturalmente fondamentale è ed è stato il coinvolgimento delle scuole del territorio con tanti ragazzi e ragazze di età diverse
 Questo anno il primo Marzo 2019  è la giornata dedicata all'economia circolare ed agli stili di vita sostenibili

“L'imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare "il fine vita" delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera: bottiglie dell'acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas. Dall'inizio di M'illumino di Meno, in 15 anni, il mondo è cambiato. L'efficienza energetica è diventata un tema economico, spegnere le luci e testimoniare il proprio interesse al futuro dell'umanità resta un'iniziativa concreta, non solo simbolica, e molto partecipata.”

M'illumino di Meno è anche e soprattutto la festa degli stili di vita sostenibili, riteniamo infatti che l'economia circolare sia una ottima pratica sostenibile che offre alle cose un’altra opportunità, rinnovandole nella loro funzione.  Per questo nelle 2 ore del pomeriggio abbiamo pensato di proporre alle studentesse e agli studenti coinvolti laboratori di Buone Pratiche e Sfide sui temi dell’orto e del  giardinaggio, sullo scambio e riciclo, sul recupero come valore aggiunto.

4 saranno i laboratori proposti

 In Verde, Attrezzi e Manualità, Riciclo di oggetti, “Una parola sospesa”  per scrivere un commento, una parola chiave, un’emozione per lasciare una traccia e ricordare l’esperienza.

 Confidiamo in una risposta positiva per un pomeriggio teorico/operativo  all’insegna dell’Etica del Risparmio.
 “RipensiamoCi” prevede: 
ecco il programma della giornata che vede il coinvolgimento di circa 60 ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Giovanni della Casa” , i ragazzi e le ragazze della scuola Perry Wirton e del Centro Giovani Chicchessia. 
I laboratori programmati

14.10 – 16.00 
 In Verde (laboratorio di piantumazione e stagionalità a cura di Lorenzo Franchini e Leonardo Paoli che si sono resi disponibili a donare al Centro qualche piantina da piantare nel giardino. Eventuale materiale da acquistare per il laboratorio verrà acquistato da Agraria Mugello)
 Attrezzi e Manualità che vede il coinvolgimento dell’Auser con il gruppo “Orti Sociali” coordinato da Sergio Giuliattini, si unirà all’intervento di Lorenzo e Leonardo apportando trucchi del mestiere, attrezzatura e i segreti dati dall’esperienza.
 Una parola sospesa piccolo momento di riflessione a fine laboratorio a cura di Emanuela Periccioli e degli educatori del Chicchessia.
Verrà richiesto ai ragazzi di scrivere un commento, una parola , un’emozione  per lasciare una traccia e ricordare l’esperienza.
Le parole raccolte potrebbero divenire spunto di riflessione in classe.
16.00 – 17.30 
Ricircolo con Giada Ciampi, ai ragazzi verrà chiesto di portare un oggetto da poter scambiare durante il mercatino. L’intervento di Giada sarebbe pensato per sensibilizzare i ragazzi ad un nuovo tipo di economia, basato sullo scambio e sul consumo data la sua esperienza e professionalità in questo settore.
Lezione sulla raccolta differenziata  (in concomitanza al mercatino) per i ragazzi della Scuola Perry Wirton coordinato da Carlo Matteini
17.30 – 18.30 Merenda e Musica a cura di Leonardo Ignesti

 In Municipio saletta Pio la Torre presentazione del libro sul tema "Rifiuti 0 "

Piccole grandi pratiche da diffondere mentre saranno...


IL DECALOGO DI M’ILLUMINO DI MENO

  1. spegnere le luci quando non servono.
  2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici.
  3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria.
  4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola.
  5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre.
  6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria.
  7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne.
  8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni.
  9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni.
  10. utilizzare l’automobile il meno possibile, condividerla con chi fa lo stesso tragitto. Utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città.
Iniziativa aperta a tutti, vi aspettiamo numerosi


"Il Comune di Borgo San Lorenzo, con la collaborazione di Zero Waste Italy, Centro di Ricerca Rifiuti Zero, IIS “Giotto Ulivi”, ed il patrocinio dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello organizza venerdì 1 Marzo alle ore 17:30, presso la Sala comunale “Pio La Torre” a Borgo San Lorenzo, la presentazione del libro “Rifiuti Zero”. Sarà presente l’autore ROSSANO ERCOLINI, Presidente di Zero Waste Europe, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 (Nobel alternativo per l’ambiente). "
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare!!!
Fantastici i ragazzi, tanti e vivaci, non deludono mai



 
 


Forti le magliette realizzate!


domenica 10 febbraio 2019

Mahmmud ci piace

Ci piace Mahmmud, molto, perché?
 Perché è diverso nel linguaggio e nei gesti, perché è fuori dal coro, perché canta un dolore porgendolo in un  allegro refrein, perché seppur italiano vero, ci riporta ad altri mondi, vicini e lontani, perché con quelle poche parole in arabo, tenere, allarga i nostri orizzonti, perché difende sua madre in un tragico realistico percorso di abbandono, per la sua ironia e simpatia che lo rendono sorprendente. Per la sua bravura!
Con quel sorriso pieno e aperto,  con gli occhi da arabo, apre l’immaginario collettivo ad un sogno di uguaglianza e parità
Classe 1992, madre italiana e padre egiziano. 
Mahmood è Alessandro, il vincitore dell'edizione 2019 del Festival. 
Ha partecipato a Sanremo dopo essersi classificato  tra i primi a Sanremo Giovani con il brano "Gioventù bruciata".
Sul palco dell'Ariston ha invece portato il brano "Soldi".
Nel testo,  il Cantante  pronuncia una frase in arabo «waladi waladi habibi ta’aleena» che significa  «Figlio mio, figlio mio, amore vieni qua» ed era un espressione che il ragazzo sentiva dire da suo padre, egiziano, quando era bambino. 
Certamente un tenero omaggio alle sue radici, anche se il rapporto tra figlio e genitore  racconta il rapper milanese  è stato complesso, come in molti casi di ieri e di oggi, magari celati o narrati con rabbia e rancore. "È difficile stare al mondo Quando perdi l’orgoglio"

Gioventù Bruciata


Che ne sanno loro della violenza
Chiusa dentro quattro matrimoni dove chi ama paga e chi non ama ci ripensa
Che ne sanno loro della Sfinge
Vista a otto anni con te ridevi ridevi ma mi hanno detto
Che a volte ridere è come fingere
Mettevi in macchina le tue canzoni arabe e
Stonavi e poi mi raccontavi vecchie favole
Correvi nel deserto con lo zaino Invicta ma
Non serve correre se oltre ai soldi non hai più fiato né felicità

C'è qualcosa che non capisco
Come fare un tuffo nel mar rosso
L'ho dimenticato troppo presto
Ma ricordo bene quando mi dicesti resto
Persi in una vita incasinata
Se ci pensi a me l'ho complicata
Ripetevi sempre la stessa telefonata
Maledetta questa vostra gioventù bruciata.  
Che ne sanno loro delle partenze...Se gli…


Soldi
In periferia fa molto caldo
Mamma stai tranquilla sto arrivando
Te la prenderai per un bugiardo
Ti sembrava amore era altro
Beve champagne sotto Ramadan
Alla TV danno Jackie Chan
Fuma narghilè mi chiede come va
Mi chiede come va come va come va
Sai già come va come va come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio lasci casa in un giorno
Tu dimmi se
Pensavi solo ai soldi soldi
Come se avessi avuto soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti
Mi chiedevi come va come va come va
Adesso come va come va come va
Ciò che devi dire non l’hai detto
Tradire è una pallottola nel petto
Prendi tutta la tua carità
Menti a casa ma lo sai che lo sa
Su una sedia lei mi chiederà
Mi chiede come va come va come va
Sai già come va come va come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo
Quando perdi l’orgoglio
Ho capito in un secondo che tu da me
Volevi solo soldi
Come se avessi avuto soldi
Prima mi parlavi fino a tardi
Mi chiedevi come va come va come va
Adesso come va come va come va
Waladi waladi habibi ta’aleena
Mi dicevi giocando giocando con aria fiera
Waladi waladi habibi sembrava vera
La voglia la voglia di tornare come prima
Io da te non ho voluto soldi…
È difficile stare al mondo
Quando perdi l’orgoglio
Lasci casa in un giorno
Tu dimmi se
Volevi solo soldi soldi
Come se avessi avuto soldi
Lasci la città ma nessuno lo sa
Ieri eri qua ora dove sei papà
Mi chiedi come va come va come va
Sai già come va come va come va

Storie interessanti e bei testi, musica convincente, grande Mahmmud!

In effetti quanta retorica e sotteso disinteresse nel chiedere troppo spesso COME VA?


Con Fabri Fibra un bel pezzo!

Dichiarazione Universale


Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo: 70 anni e non dimostrarli...

Ascoltare ed esprimersi su valori universali contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani, questo l'intento della serata. Proprio per evitare il ripetersi di conflitti e violenze, la Dichiarazione sancisce i diritti inalienabili di ogni essere umano, senza distinzione di "razza" ( sappiamo oggi che è una sola, razza umana), sesso, religione, ideologia politica. 
Un testo importante che permetterà nel futuro con un lungo e faticoso cammino di raggiungere una pari dignità tra i popoli delle diverse nazioni con l'obiettivo  di una pacifica convivenza nel mondo senza evidenti disuguaglianze. 

12 Febbraio ore 21:00, Sala consiliare, Borgo San Lorenzocomunicato stampa:
A 70 anni dichiarazione Diritti Umani
Il 10 dicembre 1948 l’Organizzazione delle Nazioni Unite proclamò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Sono ormai passati settant’anni, da quando, usciti dalla tragedia della Seconda guerra mondiale le nazioni vollero definire i requisiti d’umanità per ogni individuo. 
L’Amministrazione comunale di Borgo San Lorenzo vuol celebrare la ricorrenza in modo da riportare l’attenzione sui diritti umani, per esaminare come siano rispettati o disattesi nel mondo, così da individuare gli sforzi che vanno compiuti per garantirli sempre più ad ogni bambino che nasce. Alcune associazioni del territorio hanno sollecitato il Comune e collaborano all’iniziativa: la Scuola gratuita di italiano per stranieri Penny Wirton, La Banca del Tempo, il Book Club “LettInsieme”, un gruppo di amici di Testimonianze. 
Testimonianze, la rivista fiorentina fondata da Padre Ernesto Balducci, ha infatti dedicato un ampio fascicolo monografico a questo argomento, uscito a fine dicembre. Vi si confrontano numerosi studiosi ed intellettuali sul tema “1948-2018: diritti umani in cammino”. 
Per discutere sulla situazione di attuazione nel mondo dei diritti universali e per presentare il volume di Testimonianze Martedì 12 febbraio p.v. nella Sala consiliare del Comune alle ore 21 ci saranno Severino Saccardi, che di Testimonianze è il direttore e che è anche il curatore del fascicolo pubblicato, Vannino Chiti, che ha scritto uno dei contributi pubblicati, e che è stato Presidente della Toscana, Ministro del secondo Governo Prodi, Vicepresidente del Senato.