mercoledì 17 novembre 2021

Si avvicina il 25

molti simboli, poche azioni per un fenomeno ancora oggi dilagante
 


25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le  Donne.

Già quel verbo Eliminazione suona sibillino se ancora oggi parliamo, senza riuscire a risolvere, di questioni come matrimoni precoci, mutilazioni genitali, tratta, riduzione in schiavitù, traffico di organi e tante altre questioni spinose e aimè millenarie. 

Affrontare mi sembrebbe più coraggioso perché vorrebbe dire metterci la faccia su più piani. 

Fioriscono le iniziative, talvolta interessanti e originali anche se molte rappresentano siparietti già visti intorno a panchine rosse che ormai si incontrano ovunque e flash mob improbabili con titoli roboanti ma scarsamente significativi.

Mobilitazione nelle piazze, nei Teatri, nei Comuni, alla Camera per aprire dibattiti che si spengono e si affievoliscono in breve tempo. 

Chi subisce, a vario titolo, sa bene cosa sarebbe indispensabile a partire dall'alfabetizzazione per tutte le ragazze per crescere nella consapevolezza dei diritti e nella comprensione di percorsi da intraprendere sempre troppo complessi per molte Donne. 

A partire dalla Applicazione delle leggi vigenti

A partire dalla accellerazione di cause infinite

A partire da attenzioni più accurate dopo segni di violenza  reiterati e segnalazioni conseguenti di medici e pediatri 

A partire da maggiori controlli su misure cautelari spesso non rispettate (le leggi ci sono, vedi Codice rosso)

A partire dal Patteggiamento  che fa decadere le stesse misure cautelari

A partire dalle forme di indennizzo, spesso bizzarre

A partire dai pochi giudici esperti in materia di violenza di genere

A partire da quel terribile " te le sei cercata" che ancora troppo frequentemente riecheggia nelle menti di uomini e donne in divisa o no.

Fiocchetti, Fiori e Scarpe rosse, somboli visibili di lotta e sensibilizzazione su delitti contro l'Umanità che si perpetuano nel silenzio assordante quotidiano.

Fuori l'ipocrisia, combattiamo su più fronti, modifichiamo i linguaggi, ascoltiamo e guardiamo con orecchie ed occhi attenti, sentiamoci attiviste/i nel quotidiano 365 giorni all'anno

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