lunedì 27 aprile 2020

Silenzio e illusione

la bellezza sostiene 
Quando l'illusione ottica migliora la vista - Crisafulli Eyewear
le illusioni aiutano a vivere

Luce solare, mille colori intensi e variegati, pochi passi nel piacevole silenzio, ombre di rumori ti sorpassano mentre in solitudine ripercorri quei pochi metri intorno alla tua tranquilla dimora, pace reale o una pura illusione?
Poche voci, nessuno schiamazzo, qualche rara automobile intravista con la coda dell'occhio, un senso di serenità ti assale misto a sgomento mentre osservi e ti sorprendi al confronto.
Servono tempi diversi come questi per riscoprire un cinguettio, il nostro IO, un ambiente accogliente il valore di poca gente, le strade non intasate, le vie meno affollate, l'aria sottile e fresca anche in giorni di festa. Una tempesta di pensieri ti risucchia l'ansia, bello il silenzio unito alle minime  necessità vitali, distesa la vita senza abbuffate congestionate, senza corse frenetiche e acquisti compulsivi, siamo comunque vivi, vitali e umani più che mai.
Ma mentre ti sorprendi tra mille pensieri intrisi di luce troppe cupe immagini ti raggiungono, drammatiche e concrete, morti sul campo senza scampo, allo sbaraglio e al fronte giovani specialisti indomiti, ombre mascherate che caute si muovono alla ricerca di salvezza per molti
Questo è lo scotto da pagare? No grazie rinuncio volentieri ma riflettendo penso tra me e me se un altro mondo sia possibile oltre il confine del terribile morbo, ci conto e...
 naufragar m'è dolce in questo mare

L'infinito
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

A Silvia

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore

Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.


https://www.youtube.com/watch?v=F8mAGAEAhSQ

 Molti giovani ci hanno lasciato, troppi cari vecchi non inutili e stanchi ma persone che rappresentano la nostra Memoria
Forse meglio la vita caotica di un'esperienza drammatica

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